Un’altra perdita difficile da dimenticare nel mondo del calcio, dopo Paolo Rossi, Sinisa Mihajlović e Sua Maestà “O Rei” Pelè, ci ha lasciato Gianluca Vialli, un signore dentro e fuori dal campo, un bomber di altri tempi, che, con le sue prodezze e i suoi gol segnati con le maglie di Cremonese, Sampdoria e Juventus, ci ha unito tutti alla passione di un calcio intenso e spettacolare. Un male terribile che ha combattuto ed ha affrontato, sempre a viso aperto, senza mai nascondersi e piangersi addosso, ce l’ha portato via a soli 58 anni. Un tumore al pancreas l’ha messo al tappeto a sole tre settimane dalla morte di Mihajlović e ora il calcio piange un altro suo grandissimo protagonista. Vialli se ne è andato via, quasi in punta di piedi, coccolato dall’affetto di sua moglie, l’ex modella sudafricana Cathy White-Cooper, e quello delle sue due figlie, Sofia e Olivia. Gianluca si trovava in clinica a Londra, dove viveva da tempo, l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, il 14 dicembre scorso, l’aveva costretto, con dispiacere e amarezza, a lasciare il suo incarico di capo delegazione della Nazionale azzurra allenata dall’amico fraterno Roberto Mancini. Ora Vialli riposa in cielo e domani a Londra, in forma strettamente privata, si svolgeranno i suoi funerali. La Figc ha deciso di ricordarlo, come merita, con un minuto di raccoglimento prima del calcio d’inizio, di tutte le gare di questo week-end. I messaggi di cordoglio, intanto, sono arrivati copiosi dai suoi ex compagni e da tutte le squadre di serie A, Gianluca era molto amato da tutti. Abbiamo ancora tutti negli occhi quando lui e Mancini hanno alzato, nella splendida cornice dello Stadio di Wembley a Londra, la Coppa che ha decretato la nostra nazionale italiana, campione d’Europa.
L’abbraccio lungo e commosso tra i due, con gli occhi ricolmi di lacrime, ci mette ancora i brividi: “Se ti arrendi, una volta, poi diventa un abitudine” ripeteva spesso. Spontaneo, di un carattere solare e sempre disponibile con tutti, regalava un saluto e una stretta di mano a tutti quelli che lo fermavano per strada, Gianluca è presto diventato uno di noi. Mai una parola fuori posto, persona umile con tanta voglia di crescere e di imparare. Vialli ha assaporato al massimo, fino a che il buon Dio glielo ha permesso, ogni attimo della sua vita. Ora ha deciso di proiettarlo in una nuova dimensione, quella del Paradiso. Gianluca Vialli era nato a Cremona il 9 luglio 1964. Cresciuto nelle giovanili del Pizzighettone, era passato dal 1978 al 1981 alla Cremonese dove aveva giocato 105 gare da professionista segnando 23 gol contribuendo a portare i grigio-rossi dalla serie C fino in serie A. Poi la sua straripante avventura alla Sampdoria, la sua seconda famiglia, con la conquista di un meritato scudetto, di una Supercoppa Italiana, tre Coppe Italia e la Coppa delle Coppe. Con i blucerchiati nell’era del patron Mantovani ha giocato dal 1984 fino al 1992 collezionando 223 presenze e 85 gol. Poi il suo passaggio alla Juventus dell’Avvocato” Gianni Agnelli, dove ha giocato dal 1992 fino al 1996 con 38 gol in 102 presenze, vincendo una Coppa Italia, la Champions League, una Supercoppa Italiana e uno scudetto. Da non dimenticare anche il suo passaggio al Chelsea dove dal 1996 al 1999 ha collezionato 58 presenze e 21 reti. A Londra ha vinto la Coppa Uefa, la Supercoppa Uefa, la Coppa delle Coppe, la Coppa d’Inghilterra e la Coppa di Lega Inglese. Nei “Blues” ha intrapreso, una volta, appese le scarpe al chiodo, la carriera di allenatore dal 1998 fino al 2000, per poi allenare per un altro anno il Watford. In carriera ha giocato 753 partite segnando 286 reti. Con la Nazionale ha giocato 59 partite segnando 16 gol. Grazie Gianluca per tutto quello che ci hai dato…riposa in pace!
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it