giovedì, 4 Luglio 2024

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Sempre meno arbitri in Italia. In partenza ad ottobre un corso per diventare direttori di gara

La mancanza di giacchette nere è un problema serio, ne abbiamo parlato con Claudio Fidilio, presidente dell'AIA sezione di Verona

E’ un dato di fatto, senza arbitro la partita non si può giocare. Il calcio giovanile e i nostri campionati dilettantistici sono sempre più in crisi per mancanza di direttori di gara e assistenti. C’è una vera propria mancanza di vocazioni e passione verso un ruolo importante e delicato che i giovani di oggi scartano a priori, attirati da altri sport come pallacanestro e pallavolo. “Il problema purtroppo esiste ed è persistente, non solo a livello italiano ma anche in Europa – afferma Claudio Fidilio, presidente del Comitato Arbitri di Verona da tre anni e vice da ben otto -. Le società di calcio devono aiutarci invitando i ragazzi e le ragazze ad intraprendere questa attività nel gioco più bello del mondo. Se vogliono gli arbitri il compito è anche loro”. L’arrivo in serie A di Maria Sole Caputi ha portato tanto entusiasmo nel nostro calcio in giacchetta, arriva invece dal lontano Gambia e dall’Africa un’altra eccezione in modo diverso. Mustapha Jawara, arrivato in Italia a 16 anni a bordo di un balcone pieno zeppo di profughi, arrivato in Italia in cerca di fortuna, è stato tesserato come arbitro dall’Aia. Le storie della Caputi e di Jawara sono episodi rari ma bellissimi che regalano una boccata d’aria fresca per il futuro.

Da una recente indagine si stima che negli ultimi tre anni, nel nostro paese, più di 4000 arbitri hanno deposto nell’armadio la divisa di arbitro, quindi, purtroppo sembrerebbe che oggi fare l’arbitro conti poco. In una recente intervista la Caputi ha detto che il problema non risiede nel comportamento dei giocatori in campo, a volte da condannare, ma riguarda maggiormente chi sta fuori dal rettangolo di gioco. L’insulto del tizio attaccato alla rete, in un campetto qualsiasi con pochi spettatori, lo senti e fa davvero male. I maltrattamenti e le aggressioni verbali e fisiche nei confronti degli arbitri, sono una costante della cronaca del fine settimana. In ogni caso l’arbitro è sempre una figura contestata da entrambe le squadre in campo. A volte è accusato di essere di parte e spesso nel direttore di gara i giocatori in campo vedono un nemico comune. “Fare l’arbitro non è facile – continua Fidilio -, vuol dire esporsi a pesanti insulti tutte le volte che si scende in campo. Serve più coerenza da tutte le parti e maggior collaborazione da parte delle società. Aggiornamento sulle nuove regole, più rispetto dei direttori di gara e rispetto reciproco dei giocatori che si affrontano. In campo dilettantistico arbitrare è pura passione, la stessa che anima anche i calciatori”.

I compensi bassi, soprattutto nei campionati regionali e provinciali, possono spiegare questo fenomeno negativo, ma anche la crisi generata dal Covid-19 influisce alla grande. La pandemia ha portato due anni fa una lunga sospensione dei campionati locali e giovanili e tanti arbitri e giocatori hanno deciso di chiudere con il calcio. Oggi il ricambio è più disordinato, improvvisamente ci sono troppi arbitri da sostituire e a volte un arbitro dilettante è costretto a fare il doppio turno settimanale. Ultimamente sono davvero pochi i volti nuovi tra le nostre giacchette nere, anche al di fuori del nostro stivale le cose non vanno certo meglio. In Spagna si registra una carenza cronica nei campionati locali, in Francia sono sempre più gli arbitri che smettono e non si trovano sostituti, in Inghilterra la BBC, qualche tempo fa, parlava degli insulti rivolti agli arbitri come una malattia che sta rovinando il calcio.

Ma quali sono i valori che un arbitro deve avere per poter arbitrare? “Umiltà, autorevolezza, personalità, onestà intellettuale nonché una buona preparazione fisica e tecnica – risponde Fidilio -“. Intanto il Comitato di Verona degli arbitri che vanta 276 iscritti, di cui 25 quote rosa, sta organizzando il raduno precampionato che è in programma a San Zeno di Montagna i giorni 8-9 e 10 settembre. Si può arbitrare dai 14 anni in su. Il prossimo 3 ottobre, presso la sede dell’AIA di Verona, situata all’interno dello Stadio Bentegodi di Verona (Cancello 5), inizia un corso gratuito riservato ai ragazzi e alle ragazze che vogliono diventare arbitri di calcio. Una volta superato il corso i futuri arbitri potranno entrare gratis in qualsiasi stadio italiano. Ogni gara che andranno ad arbitrare sarà pagata con un rimborso spese stabilito dall’AIA nazionale. Per informazioni contattare Claudio al 347-4242558 o Valerio al 347-9444225. Ricordiamo che l’AIA di Verona è guidata dal presidente Claudio Fidilio, il vice è Dimitri Bellorio mentre Massimo Treccani è il vice presidente vicario. Fanno parte del consiglio direttivo Alberto Poli, Emilio Ferrara, Federico Oliboni, Francesco Sivo, Giorgio Peretti, Graziano Tubini, Marco Bellotti, Roberto Vassanelli, Sajmir Kumara, Simone Manzini, Stefano Zanolini, Tommaso Padovani e Valerio Meneghello.

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it

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