Aprile si è portato via, a soli 65 anni (era nato il 2 agosto del 1958), Maurizio Perezzani, meglio conosciuto dalla grande platea dei dilettanti come “El Bomber”. Già il soprannome sottolinea la smisurata passione che ha accompagnato, a mo’ di colonna sonora, l’esistenza di un personaggio più che una persona, perché oltre che con il suo carattere vulcanico ti sapeva conquistare con la sua grande generosità, che non aveva confini e che non conosceva il colore della pelle. Presidente e diesse del Sanguinetto, “El Bomber” – che in paese gestiva un negozio di abbigliamento – mostrava una spiccata personalità anche quando nell’ambito pallonaro non ricopriva direttamente un ruolo specifico, ma magari solo quello di sponsor. Il suo atelier sanguinettese, a volte, diventava un vero e proprio “salotto del football”, capace di attirare personaggi famosi come il portiere della Juventus Stefano Tacconi, o dirigenti e giocatori dei nostri dilettanti, soprattutto nei periodi delle trattative che si intrecciavano durante il calcio-mercato estivo.
E, di ogni giocatore, “El Bomber”, conosceva in maniera particolareggiata il talento, le doti tecniche, ma anche il cuore, la volontà di esprimersi con la sfera di cuoio incollata agli scarpini. Un amore sconfinato per la pelota – il fratello Giuliano è stata una promessa dell’Inter -, che l’ha visto molte volte salire sul gradino più alto del podio nell’ambito di quei Tornei estivi (numerosi gli ultimi vinti alle “Notti Magiche” organizzate a Nogara) che lo facevano conoscere anche oltre i confini della Bassa veronese – nel Mantovano e nel Rodigino soprattutto -, e nei quali gareggiava, agghindandosi dei talenti più forti, della crème del calcio dilettantistico veronese e non. Una notizia, la sua improvvisa scomparsa, che lascia non solo la comunità di Sanguinetto sgomenta, ma che rattrista anche tutto il mondo del calcio della Bassa e non solo.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it