E’ quello che si legge nelle doppie decisioni, la prima per mano del Giudice Sportivo e in seconda battuta quella della Corte Sportiva di Appello della Figc Piemontese. Un caso che negli ambienti calcistici ha già fatto il giro d’Italia e che sicuramente sarà ancora motivo di discussione. Non da ultimo, per la società interessata, la possibilità di ricorrere al giudizio del Coni. Tutto è nato durante una gara di Eccellenza, tra Centallo e Pinerolo, quando la squadra di casa sostituisce un giocatore del 2006 (obbligatorio) non con un altro di pari età, come richiederebbe la regola, ma con un classe 2002, violando di fatto la disposizione che impone per tutta la durata della gara tre giocatori fuori quota, uno nato nel 2004, uno del 2005 e uno del 2006. Per il mancato rispetto di questa regola è prevista la perdita della partita. Di questo parere non sono stati d’accordo sia il Giudice Sportivo che la Corte di Appello Territoriale che hanno respinto i reclami del Pinerolo, nonostante a lei fossero favorevoli le precedenti sentenze puntualmente presentate dalla stessa società. La sentenza finale della Corte Sportiva di Appello, così stabilisce: “E’ emerso senza dubbio alcuno che la mancata partecipazione alla gara per 2 minuti in contestazione del fuori quota, imposta dalla disposizione, sia frutto di un errore da parte dell’allenatore che vi ha rimediato non appena resosi conto e ciò quasi nell’immediatezza. La società Centallo non può pertanto essere ritenuta responsabile in quanto non ha fatto partecipare alla gara chi non aveva titolo (non rispettando l’obbligo dei fuori quota) per alterare le forze in campo, ma ciò è avvenuto a causa di un evidente disattenzione, peraltro di grado lieve, come dimostrato dall’immediato ripristino della legalità”. Decisioni che lasciano perplessi gli addetti ai lavori, visto che, molto spesso tante partite sono state date vinte a tavolino per questo tipo di errore.

Renzo Cappelletti per www.pianeta-calcio.it