giovedì, 13 Marzo 2025
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Roberto Mancini si è dimesso dalla Nazionale per fare il C.T. dell’Arabia Saudita. Il parere degli allenatori veronesi

Hanno destato molto clamore e una selva di polemiche le dimissioni di Roberto Mancini dal ruolo di C.T. della nostra Nazionale italiana per guidare l’Arabia Saudita. Se da una parte la scelta professionale è legittima, visto il super ingaggio di 100 milioni fino al 2027 che può far vacillare chiunque, dall’altra parte le modalità della scelta fanno discutere. Cambiare in fretta bandiera, e soprattutto comunicare le proprie dimissioni con una semplice Pec inviata al presidente della Figc Gabriele Gravina, possono far pensare di non essere poi troppo attaccato ai colori azzurri. Molti ora vogliono che Roberto Mancini non sia più testimonial della regione dove è nato, le Marche. Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, con un post su Facebook, ha detto: “Alla faccia della patria. Brutta e triste la vicenda di Mancini e della nazionale. Molte scuse, quando in fondo era solo una questione di milioni, i tanti che intascherà per andare in Arabia. Senza ipocrisia sappiamo bene che il calcio funziona purtroppo così, ma la nazionale non dovrebbe essere trattata come un club. Gli azzurri sono il nostro orgoglio, rappresentano un forte senso di appartenenza popolare, che qualcuno direbbe patriottismo. Mancini va ringraziato per l’Europeo vinto con merito. Ma ora ha scelto di arricchirsi ulteriormente dando poca importanza alla sua immagine che ne esce sicuramente danneggiata da questa vicenda”. Gli fa eco l’allenatore del Cagliari, Claudio Ranieri, che dice: “Non allenerei mai l’Arabia Saudita, io voglio stimoli diversi da quello dei soldi”. Uno schiaffo morale contro il nostro paese, che, senza pallone, non ci può proprio stare? Eppure oggi, in tempi di crisi, i soldi rivestono un’importanza fondamentale? Provano a dire la loro anche gli allenatori del pianeta-calcio veronese e non solo.

Marco Gaburro, mister di Pescantina l’anno scorso alla guida del Rimini in serie C, ha detto: “Il problema del vile denaro riguarda tutto il mondo professionistico del calcio, non solo Mancini. Non scopriamo certo l’acqua calda. Fa un po’ specie perché Mancini era l’allenatore della nostra Nazionale azzurra. Io direi invece che sono più importanti le tempistiche. A mio parere, purtroppo lui ha gestito tante cose di questa vicenda malissimo. Dovrebbe essere lui e la moglie che lo assiste, che è anche il suo avvocato, a saper gestire al meglio questa cosa. A mio parere, ha sbagliato a non rinnovare il contratto con la Figc quando ha vinto l’Europeo. Non doveva continuare fallendo la qualificazione al Mondiale. Se invece tu rimani e ti danno ancora maggiore responsabilità promuovendoti a capo di tutte le delegazioni giovanili italiane e poi li saluti, il fatto è da rivedere. Io non starei sul contenuto dei fatti ma ribadisco ancora una volta, sulla tempistica. Errore di immagine che si porterà dietro anche in futuro. Per giunta da un tecnico che ci ha fatto vincere l’Europeo. Personalmente tornerei alla figura dell’allenatore federale, è non nel scegliere come sta avvenendo negli ultimi anni tecnici di club come Mancini, Conte e Spalletti. Promuoviamo e valorizziamo tecnici federali che è importantissimo”.

Senza troppi giri di parole l’ex professionista del Milan, Vasco Guerra, oggi nuovo tecnico del Lugagnano, afferma: “Per me è un opportunista, un palancaio”. Marco Aroldi, nuovo tecnico del Quaderni di Prima categoria, dice: “Non penso assolutamente che la scelta di Mancini tradisca la nostra Italia. Il denaro può avere la sua importanza, ma francamente non sappiamo cosa sia passato nella testa di Mancini, su cosa gli avevano promesso in Federazione sappiamo poco o nulla. A mio parere non tocca a noi giudicare. Noi facciamo gli allenatori per passione e non per denaro. E’ una sua scelta…chi se ne frega! Non bisogna fare i perbenisti per forza, è un professionista e ha ragionato da tale, assumendosi le sue responsabilità”. Fabrizio Sona, nuovo mister del Pescantina Settimo, ci dice: “Io dico che una persona quando da la parola la deve rispettare fino in fondo! Quindi se Mancini va in Arabia è solo per un discorso puramente economico, e la chiudo qui”. Caio Ferrarese, oggi capo scout alla Lucchese in serie C, ha detto: “Ranieri ha fatto un post che condivido alla grandissima “Io per soldi non sarei mai andato in Arabia Saudita. Avrei preferito lavorare in Italia o in Europa facendo una vita ugualmente agiata”. I soldi che prende Mancini sono tantissimi ma il suo comportamento, a mio parere, è stato a dir poco vile”.

“Per noi, che siamo al di fuori della faccenda, non è facile rispondere – afferma mister Gianni Pierno, tecnico del Sommacustoza -. Se da un lato i tempi della decisione di dimettersi di Mancini sono stati sicuramente sbagliati, forse troppo vicini e a ridosso di nuove sfide molto importanti per la nostra nazionale, dall’altro il rapporto tra lui e il presidente Gravina era da tempo logoro. Ma mi sovviene solo una frase, “Tutto ha un prezzo!””. Mister Antonio Marini, ex Montebello, dice: “Purtroppo il denaro viene sopra di tutto ma a mio giudizio Mancini ha fatto una figuraccia. Ognuno è libero di fare quello che vuole ma visto come stanno le cose non era necessario fare tutta questa farsa”. Paolo Mosca, che è in attesa di allenare una nuova squadra, aggiunge: “La vicenda non è del tutto limpida. Prima la Figc non ha rinnovato il contratto a qualcuno dello staff di Mancini, in tempi non sospetti, poi gli danno l’incarico di responsabile di tutte le nazionali..Boh! Non si capisce più nulla, è una situazione paradossale e torbida. Alla fine la verità non si saprà mai”.

Chiude Giordano Rossi, mister dell’Olimpica Dossobuono: “Penso che dietro il caso Mancini ci sia ben altro di quello che vogliono far passare. Lui ha sicuramente sbagliato il modo ma sicuramente andando lì guadagna abbastanza soldi per non allenare mai più in futuro, o magari per rientrare in un qualsiasi club senza grosse pretese. L’immagine della FIGC ed il famoso percorso di crescita, tanto decantato, è stato invece messo in secondo piano e come al solito tutti nascondono la verità. Ci saranno motivi che non possono essere messi a conoscenza di tutti”. Intanto si è appreso che in Arabia Mancini non potrà contare su tutti i suoi collaboratori storici. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport al momento solo gli assistenti tecnici Fausto Salsano, l’allenatore dei portieri Massimo Battara, i preparatori atletici Claudio Donatelli e Andrea Scanavino e l’assistente tecnico Antonio Gagliardi, sono pronti a seguirlo. Il tecnico di Jesi dovrà far fronte alle condizioni climatiche particolari dell’Arabia Saudita. Per il gran caldo è necessario allenarsi al mattino molto presto o la sera tardi. Arabia che giocherà in amichevole l’8 e 12 settembre prossimi contro Costa Rica e Corea. Certo, tutti noi possiamo condividere o no la scelta di Mancini però di sicuro non ha sbagliato a scegliere il certo per l’incerto. In lui c’è tutta la sua filosofia di vita, uno che è arrivato dal nulla e che dal calcio è stato abituato ad avere tutto è subito. Pertanto anche l’Arabia Saudita è stata attratta dal suo operato.

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it

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