Renzo Bendazzoli è un uomo tutto d’un pezzo con le idee ben chiare nel calcio come nella vita. Innamorato della voglia di far calcio con il suo Bussolengo ha sempre puntato sui i giovani del proprio settore giovanile per poi portare i più promettenti ad esordire nella Prima squadra rossoverde. Per lui e la società questo aspetto è sempre stato un punto basilare. Si è sempre lavorato intensificando l’idea di un calcio sostenibile partendo dal basso per arrivare in alto. Si è sempre sostenuto questo progetto trovando forze economiche fresche da sponsor che credono in un progetto calcistico lungimirante. “Il calcio sta cambiando – dice Renzo Bendazzoli, direttore sportivo del Bussolengo -, gestire una squadra dilettantistica, dove spesso le uscite sono maggiori delle entrate, costa sempre di più. Devi limare i costi alla radice con attenzione e non ti puoi permettere di ingaggiare giocatori che prendono rimborsi troppo alti. La nostra politica è quella del classico calcio “pane e salame”, a chilometro zero. Puntiamo su ragazzi “fatti in casa” e saliti in prima squadra dal nostro settore giovanile, giocatori che quindi vivono tutti a pochi chilometri da Bussolengo. Siamo tornati a respirare, e di questo sono contento, i veri valori del dilettantismo. Tanta fatica, sudore, fame di vittorie e molto divertimento, tutti i nostri ragazzi sono orgogliosi di vestire la casacca che indossano. Non si può scimmiottare il professionismo”.
Renzo Bendazzoli, detto “il nero” da tutte le persone che lo conoscono, è al Bussolengo dal lontano 1956, da quando da bambino, proveniente da Piovezzano, veniva a giocare da queste parti nei Rangers. “Che bei tempi – dice Renzo con una punta di commozione -, da bocia avevo tanta voglia di dire la mia nel mondo del football e sono venuto a giocare nell’allora ambiziosa società dei Rangers di Bussolengo del patron è imprenditore Leone Calza, industriale nel ramo delle calzature. Allora le sue squadre giocavano su un campo polveroso e con pochi ciuffi di erba che si trovava nel grande piazzale di San Valentino, nel centro del paese. Solo la prima squadra andava “in trasferta” al Velodromo di Pescantina, al di là del fiume Adige. Il centro sportivo “Carlo Adami” di Bussolengo allora non esisteva, venne alla luce qualche tempo dopo. Ricordo, come se fosse adesso, quando ho esordito in prima squadra con Gigi Maccacaro e Gigi Salomoni, ragazzi splendidi e di forte talento in campo. Poi mi ruppi i legamenti e dovei smettere di giocare a calcio per iniziare la mia carriera da tecnico. I Rangers hanno pochi giocatori e si disperdono così io passo alla Robur, sempre di Bussolengo, che aveva un bel vivaio. Faccio la mia gavetta da allenatore e intanto arriviamo agli anni settanta. La Robur chiude i battenti e i Rangers sono tornati alla ribalta e si fondono con il Bussolengo calcio guidato dal presidente Renzo Pasetto. Ho modo di allenare due giocatori eccezionali, dei veri e propri fuoriclasse che arrivano nella massima serie nazionale. Cesare Maccacaro, detto “El Rosso”, e “el Passarin” Giancarlo Savoia, giocatori che calcano i campi della serie A. Il Bussolengo cresce animato dal presidente Sergio Cinquetti che ben presto portera la prima squadra dalla Seconda categoria fino in Promozione. Io decido di passare dal campo alla scrivania e divento direttore sportivo, in pratica quello che faccio ancora adesso”.
“Intanto è nato pure il centro sportivo “Adami” che è invidiato in tutto il territorio e campo di allenamento dell’Hellas Verona di serie A di mister Alberto Malesani. A Bussolengo fa pure la preparazione l’Uruguay di mister Tabarez. Finita l’era Cinquetti, una persona che mi ha dato tantissimo, subentra l’attuale presidente Emilio Montresor che oltretutto è anche un grande amico”. Come si dice, accanto a un grande uomo c’è sempre una grande donna, per Bendazzoli è la moglie Giuseppina. “Senza la sua approvazione e il suo supporto non avrei mai potuto dare il mio contributo al Bussolengo. Con lei ho un forte debito di riconoscenza”. Poi si sofferma sull’andamento della prima squadra ricordando che domenica scorsa e quella precedente si è vista rinviare per il maltempo due partite. Il Bussolengo di mister Nicola Martini è al 5° posto del girone A di Prima categoria con 37 punti raccolti in 22 gare giocate (con 11 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte) a -16 dalla capolista Olimpica Dossobuono del presidente Lucio Feder che ha una gara in più. I rossoverdi dopo la gara del 14 gennaio persa in casa per 3 a 2 contro il Valpolicella, hanno ripreso a fare punti raccogliendo 12 punti nelle ultime 6 gare (3 vittorie e 3 pareggi). “Stiamo andando meglio di quanto preventivato – chiude Bendazzoli -, eravamo partiti con l’obiettivo della salvezza e una volta raggiunta siamo cresciuti di tono. Ora lottiamo con merito per un posto ai play off. Colgo l’occasione, attraverso la vostra testata, che so che è molto seguita, per ringraziare l’intera rosa di giocatori della prima squadra e lo staff tecnico guidato con bravura da mister Nicola Martini”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it