Partito quest’ anno da neo promossa con il sogno di coronare la permanenza in serie C, il Legnago Salus da bruco si è ben presto trasformato in farfalla. E che farfalla! Splendida con le ali variopinte e con una vitalità inaspettata. I biancazzurri di mister Massimo Donati, con la vittoria ottenuta sabato scorso per 2 a 1 in rimonta contro i bresciani del Lumezzane, sul terreno dello Stadio “Mario Sandrini” di Legnago, viaggiano a tutto gas. Dopo la sconfitta del 22 dicembre scorso patita in casa per 2 a 0 contro la capolista Mantova di mister Davide Possanzini (che ha già un gamba già in serie B) il Legnago Salus ha cambiato marcia alzando il baricentro offensivo, esaltando le linee di passaggio e lavorando sulla perfetta copertura degli spazi. Da allora non ha più perso incamerando tredici risultati utili consecutivi (7 vittorie e 6 pareggi) mettendo in cascina 27 punti che gli hanno permesso di risalire la classifica dal 13° posto con 24 punti fino all’attuale 5° posto con 51 punti raccolti in 32 partite.
Deus ex machina il suo allenatore Massimo Donati, classe 1981 di San Vito al Tagliamento, il quale ha fatto tesoro delle sue esperienze di quando faceva il calciatore professionista. Atalanta, Milan, Parma, Torino, Sampdoria, Messina, Celtic, Bari, Palermo, Hellas Verona, Hamilton Academical e St. Mirren sono state le maglie indossate da lui prima di appendere gli scarpini al chiodo. Dopo esperienze non troppo positive, dapprima come vice allenatore di Angelo D’Alessio e Alex Dyer sulla panchina del Kilmarnick e poi nella Sambenedettese, nobile decaduta che ripartiva dalla serie D, Donati da mister ha cambiato passo. Il 16 giugno 2022, dopo un periodo di collaborazione come bravo opinionista su Dazn, viene ufficialmente ingaggiato come nuovo allenatore del Legnago Salus, squadra appena retrocessa in serie D. Sotto la sua guida la squadra vince il girone C di serie D con una giornata di anticipo, ottenendo così una nuova promozione fra i professionisti, dopo un solo anno, arrivando ai giorni nostri al 5° posto in serie C.
Il mister legnaghese da centrocampista e metronomo in mezzo al campo, quando giocava, ha trasmesso in questa stagione in serie C ai biancazzurri il suo credo calcistico. Fatto di un calcio concreto, ordinato e di sostanza. Intenso ed intruso di buona personalità. Creando una perfetta alchimia nello spogliatoio della prima squadra e puntando su una rosa di giocatori giovani e determinati. Non a caso il Legnago Salus, con i suoi 24,2 anni di media, è la terza rosa più giovane del girone A, dopo l’Atalanta Under 23 e la Pro Sesto. Squadra che può contare su ottime individualità come il centrocampista Sebastiano Svidercoschi, classe 1999 con la passione per il giornalismo e la chitarra, e l’ estro in porta del figlio d’arte Mattia Fortin. Il Legnago viaggia attualmente a ritmo promozione, fra i migliori di tutti i tre gironi di serie C, il suo rendimento è costante. Solo il Benevento (girone C) sta facendo come il Legnago, come la truppa di mister Massimo Donati, in questo nuovo anno 2024 non ha mai perso. Un intercity con 19 gol fatti e 11 subiti da gennaio ad oggi. meglio solo l’Inter, che fa ancora di più e che sta dominando il campionato italiano di serie A, con una striscia di 23 risultati utili consecutivi e 10 vittorie di fila raccolte prima dell’ultimo pareggio contro il Napoli. In campo internazionale la squadra del presidente Davide Venturato ha superato colossi del calcio inglese come Liverpool, Manchester City e Arsenal, che si stanno giocando il titolo.
I segreti del Legnago Salus sono i tanti giovani interessanti uniti a qualche pedina di consumata esperienza e con la coppia gol formata da Daniele Rocco (34 anni) ed Elia Giani di soli 23 anni. Il maestro e l’allievo, in pratica, che insieme hanno segnato 18 reti (12 e 6) e anche fornito 9 assist ai compagni. Una società che non fa mai un passo più lungo della e che è molto attenta a mantenere un sano bilancio economico e con forte laboriosità nelle varie cariche dirigenziali che collaborano in perfetta simbiosi. Il segreto del Legnago Salus é anche quello di giocare un calcio spensierato con tanta voglia di battersi, sportivamente parlando, fino all’ultima stilla di sudore, cioè fino a quando l’arbitro fischia la fine della partita. Esaltazione, gioia, una nuova maniera di crescere da squadra operaia. Il Legnago Salus non vuole fare voli pindarici ma se si continua così, e magari vincendo la lotteria dei possibili play off fino a giungere alla fase nazionale, la serie B potrebbe essere un sogno realizzabile.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it