Il portiere classe 2000 Pietro Leso ha salutato l’Isola Rizza Roverchiara ed ora aspetta una nuova chiamata da una nuova squadra. In precedenza aveva difeso i pali di Sona Mazza, Mozzecane ed Aurora Cavalponica. Quest’anno la formazione del presidente Graziano Molinari, dove Pietro era approdato questa estate, non è riuscita a salvarsi nel girone “A” di Promozione retrocedendo direttamente in Prima categoria in compagnia di Cadidavid, Pro Sambonifacese e del Lugagnano che ha perso il doppio scontro dei play out contro il Pedemonte. Pietro, parlando di quest’ultima stagione dell’Isola Rizza Roverchiara, dice: “Francamente noi giocatori non ci aspettavamo di retrocedere in Prima categoria. E’ stata una retrocessione inaspettata per tutti. Eravamo solidi in difesa ma non siamo riusciti a dare una svolta in campionato abbandonando la palude di chi lotta per salvarsi. Le nostre potenzialità che non erano poche ma non siamo riusciti a sfruttarle al massimo. In avanti eravamo con le polveri bagnate e facevamo fatica a segnare e a vincere le partite. Solo 22 gol realizzati in 26 partite sono pochi per salvarsi”.
Il tuo sogno nel cassetto? “Giocare in porta è un ruolo che mi piace molto. Guidi la difesa e in pratica devi cercare di trasmettere al reparto difensivo la tua sicurezza. Sogni nel cassetto non ne ho tanti ma penso solo all’immediato futuro, cioè fare benissimo nella prossima stagione con la mia nuova squadra cercando di giocare e parare con autorevolezza e padronanza. Nel calcio, dopo lo studio, metto tanta passione e divertimento. Mi piace l’atmosfera che si respira nello spogliatoio e la fame di vittorie. Vincere più campionati possibili è un altro mio sogno”. Pietro si documenta e guarda le partite di calcio in tv osservando le movenze dei portieri più famosi: “Ogni portiere ha le due doti. Mi piaceva molto Sorrentino ai tempi del Chievo Verona, era un gatto tra i pali. Ma guardo anche alle prodezze di altri portieri italiani come Vicario, Di Gregorio e Sportiello. Tutti molto bravi e costanti”. Pietro ha un carattere solare, grande padronanza tra i pali, abile nelle uscite e capace di comandare la difesa. Condivide con la famiglia la sua passione per il calcio. Sua madre Michela è la portavoce, nonché abile fotografa, del gruppo di “Scatti Rubati” che gira ogni weekend i campi dei nostri dilettanti immortalando i giocatori con tantissimi scatti fotografici.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it