Soddisfatto il presidente (da 24 anni consecutivi, preceduti da due stagioni da vice) ed immobiliarista Gianni Pasotto, classe 1961, del traguardo raggiunto dalla sua Gabetti Valeggio, nel girone “B” di Seconda categoria: “La sfida era quella di riuscire a riconfermare la categoria con una squadra sempre più giovane, fatta al 99% da ragazzi cresciuti nel nostro vivaio, quindi, a km zero, e soprattutto a zero rimborso-spese. Al primo posto della nostra filosofia, infatti, c’è la sostenibilità, non contano i campionati vinti o i play off, bensì il fatto di permettere a tutti i nostri ragazzi di poter giocare a calcio e divertirsi”. La pandemia, cosa vi ha insegnato? “Per fortuna, consentendo a tutti, Prima squadra e giovanili – nei limiti concessi dai rigidi protocolli sanitari – di osservare pochi stop, di restare cioè il meno inattivi possibile, abbiamo riscontrato pochissimi infortuni a livello fisico. Il primo campionato del Post Covid-19 è servito per ristabilire il giusto equilibrio dell’approccio al nostro mondo, per conferire importanza ai veri valori che contano nei dilettanti; che non sono quelli dei rimborsi-spese, ma della gioia di stare assieme, di giocare per la squadra del proprio territorio, di abbracciare una sana disciplina sportiva. In alcune parti si può anche chiedere un grosso rimborso-spese, ma sta sempre alla società cedere alle pretese e concedere quattrini inutili, perché non c’è niente di più effimero che vincere un campionato e far passare in second’ordine i valori. Ecco perché la nostra salvezza vale più di un Torneo vinto!”
Un movimento, quello dei Pirati rosso-blu del Mincio” che continua gradualmente a crescere: “Ora contiamo su circa 300 tesserati e siamo presenti in tutte le categorie giovanili indette dalla Figc. Il ragazzo che si presenta da noi non viene selezionato ma accolto e così facendo siamo riusciti a essere semifinalisti – a livello Provinciale – nella categoria Giovanissimi ed Allievi, raggiungendo la finalissima con gli Juniores”. Una filosofia societaria, la vostra, che ripaga ed appaga: “Pur facendo un calcio comunitario e senza alcuna selezione, non “rapiniamo” alcun giovane dei club a noi vicini dal punto di vista territoriale. Vincere 8 a 0 non ha alcun senso, anzi: rischia di innescare un “disastro educativo” su giovani ancora in crescita, minano, erodono la capacità formativa dei più giovani, in quanto bisogna trasmettere nei più giovani che la vita, purtroppo, non è fatta di sole vittorie – se vengono, tanto meglio! -, ma anche di tante sconfitte. Le quali, comunque, aiutano a crescere, fortificano i caratteri chiamati a rispondere sul difficile palcoscenico della vita di tutti i giorni”.
Per la prossima stagione è stato riconfermato mister Luca Carletti? “Dopo 4 anni di proficuo lavoro, che ha permesso l’inserimento di molti nostri ragazzi in Seconda categoria, mister Luca Carletti ha purtroppo dovuto interrompere la sua collaborazione sportiva con la nostra società per impegni di lavoro. Oggigiorno, un uomo solo al comando per gestire 20-25 ragazzi non basta più; serve, invece, uno staff di persone preparate – 4 o 5 – che siano in buona sintonia tra di loro e con il credo della società, e al capo di questa equipe ci deve essere una figura carica di esperienza, nel nostro caso è Lucio Marconi. Il quale, in primis, dovrà continuare la valorizzazione dei ragazzi cresciuti e formati nel nostro sempre più ampio vivaio. Sarà lui il nostro mister nel prossimo campionato di Seconda categoria”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it