“Noi ci mettiamo la faccia non le mani”. Un centinaio di striscioni lo diranno a gran voce in altrettanti impianti sportivi del Veneto che ospiteranno le partite delle rispettive scuole calcio, in vista della Giornata Internazionale contro la violenza sulla donne del 25 novembre. Il progetto, nato da un’idea di Simonetta Baldissera, presidente dello Zero Branco e delegata assembleare del comitato Veneto Figc, e sposato dall’onorevole Martina Semenzato presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e dalla stessa Lega Nazionale Dilettanti, è stato presentato a Marghera, nella sede del Comitato Regionale Veneto presieduto da Bepi Ruzza, da sempre sostenitore dei progetti sociali che parlano di rispetto e non violenza. “Per noi il gioco del calcio non deve iniziare e terminare in un impianto sportivo – ha detto Ruzza – Deve essere molto di più. Siamo stati nel carcere minorile di Treviso per cinque anni, con le nostre scuole e società, ora stiamo lavorando con il Tribunale dei minori. Questa iniziativa ci onora. Sono iniziative necessarie in un mondo maschile e purtroppo a volte maschilista, uno strumento per contrastare la discriminazione e la violenza di genere. Questo è un bel gol, grazie per averci scelto”.
“In questo periodo faccio moltissimi interventi in veste di presidente della commissione – ha raccontato l’onorevole Semenzato – e in genere le platee sono piene di donne. Oggi vedo tanti uomini e sono doppiamente contenta per questa reattività. Il calcio è elemento di comunicazione, di cultura, rappresenta il Made in Italy, in tutti i suoi livelli. Ne ho parlato anche con il ministro dello Sport Abodi e si è messa in moto una catena virtuosa che porterà il nostro messaggio in tutti i campi d’Italia, con gli striscioni a più alti livelli con i led. La violenza – ha ricordato Semenzato – ha numeri più significativi rispetto ai femminicidi che pure sono in diminuzione, così come i reati in ambito familiare. E questo è merito di un lavoro corale. La commissione si è data 14 punti e in primavera andremo all’approvazione di un testo unico contro la violenza, anche quella economica. Anche nello sport, ad esempio, c’è differenza tra professionismo maschile e femminile. Ma il primo grande valore dello sport è l’inclusione e questo progetto lo rappresenta adesso, per il 25 novembre e nel domani, perché un club è una grande famiglia e i loro dirigenti sono i primi a raccogliere le difficoltà dei ragazzi. Siete educatori fondamentali delle nuove generazioni”.
Moltissime società che svolgono attività come scuola calcio di 3° terzo livello, provenienti da tutto il Veneto sono passate nella sede di Via della Pila a ritirare gli striscioni, convinte che l’operazione di sensibilizzazione non debba fermarsi ad una giornata, ma essere messa in atto nell’arco di tutto l’anno. L’idea è quella di quadruplicare gli striscioni, realizzati anche in collaborazione con il Soroptimist International d’Italia, perché possano essere presenti in ogni impianto. Singolare è l’iniziativa del Montorio Calcio, che da 10 anni ha scelto di spodestare il main sponsor dal petto di magliette e divise dei suoi atleti grandi e piccoli, per lasciar posto alle famose scarpette rosse. Una maglia donata dal presidente è stata indossata con orgoglio dall’onorevole Semenzato, tra l’altro calciatrice della nazionale parlamentari. Erano presenti oltre all’On. Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere e a Giuseppe Ruzza, Presidente Lega Nazionale Dilettanti Comitato Regionale del Veneto, anche Paolo Bedin Direttore Generale Lega Serie C, Luca de Simoni Responsabile Nazionale Area Sociale Lega Nazionale Dilettanti e Cristina Greggio Vice Presidente Nazionale Soroptimist International d’Italia e Ilaria Bazzerla Responsabile Regionale Area Sociale Lega Nazionale Dilettanti e Vice presidente Comitato Regionale Veneto
Alessia Da Canal Addetta Stampa – Comitato Regionale Veneto LND