Nel Bassano, che ha ottenuto il visto per risalire in serie D dopo le finali dei play off nazionali, c’è anche il contributo di un bomber – Emilio Brunazzi, classe 1987 -, che quanto a passione, ad attaccamento alla maglia e a voglia di vincere non conosce uguali. Il giovane imprenditore di Caldiero tanto si lancia in ripartenze, in contropiedi durante la gara, tanto è riservato, al limite di non concedere interviste. Ma, agli addetti ai lavori, non passa certo in secondo piano l’impresa che anche lui – con i suoi gol tra campionato e play off – ha contribuito a regalare ai “giallo-rossi del Ponte” l’ambito traguardo, conquistato alcune settimane prima dalla nostra Clivense che gli aveva preceduti nel girone A di Eccellenza. Infatti, per la seconda volta la punta di Caldiero, “Fedez” Emilio Brunazzi, è riuscito a regalare la serie D a un club: la prima volta gli era capitato con il sodalizio del suo paese, il Caldiero del presidente Filippo Berti e di mister Cristian Soave, vincendo la Coppa Italia Regionale di Eccellenza ed ottenendo il titolo di vice-campione d’Italia della stessa prestigiosa competizione a liveelo nazionale. Un’impresa che non l’ha saziato, ma invogliato a raggiungere anche quello odierno, salutato da uno stadio “Mercante” pieno come un uovo di spettatori andati in visibilio.
“Bomber” Brunazzi, che dedica al corpo un’attenzione, una cura maniacale, aveva iniziato la stagione nel Cartigliano, alla sua 5^ stagione in serie D, ma poi si è ritrovato a far parte di un Bassano, in cui nello spogliatoio non albergava un grande idillio. E, a farne le spese è stato proprio l’ex professionista Ezio Glerean, che aveva riconosciuto le qualità del centravanti caldierese, anche se il grande impiego Brunazzi l’ha riscontrato con l’allenatore in seconda chiamato a sostituire l’ex coach del Palermo, Filippo Sambugaro. E, ricevuta la piena fiducia dal nuovo tecnico, il “bomber tatuato” ha preso per mano i compagni di squadra (anche ex giocatori professionisti), gettando come sempre il cuore oltre l’ostacolo, fino all’ultima goccia di sudore, e compiendo qualcosa come 24 mila km di strada – da Caldiero al “Mercante” – senza mai sentirli. Il prossimo 2 ottobre, il “leone di Caldiero” soffierà sulla torta le 36 candeline, ma, lui ha già rilasciato – nel corso di un’intervista fatta da una collega di Vicenza – che non ha alcuna intenzione di smettere. Alcuni club di Verona lo stanno già corteggiando: a “bomber” Brunazzi il gradito compito di mettere in pratica il famoso detto “non c’è due senza il tre!”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it