E’ deluso per la grande occasione perduta, ma soddisfatto della prestazione offerta dai suoi ragazzi. Questo lo stato d’animo che alberga in mister Marco Burato, dopo la sconfitta patita ai calci di rigore ad oltranza (3 a 4, dopo lo 0 a 0 dei tempi supplementari) riportata nella finalissima regionale del Trofeo Veneto di Promozione, vinto dai padovani dell’ASD Limena di trainer Alberto Boscaro. Una pillola amara da mandar giù, ma che il club biancoblu del presidente Giuseppe Mosele e del diesse Mirko Cucchetto deve metabolizzare il prima possibile, visto che il campionato riserva ancora quattro frecce da scoccare. “Una finalissima” commenta il tecnico, belfiorese doc, “che come era stata preparata e gestita contro una signora avversaria – quel Limena che ha eliminato squadroni come l’Arcella e la Piovese -, avrebbe meritato una miglior sorte per i nostri colori. Ai miei ragazzi, infatti, non ho nulla da rimproverare sia sotto il profilo dell’impegno che della preparazione fisica, in quanto hanno retto bene per tutti i 120 minuti: loro hanno effettuato sei cambi, noi, invece, solo due. E, abbiamo avuto anche le nostre belle occasioni, specialmente quelle capitate sui piedi di Alessio Soave prima e di Paolo Forgia poi”.
Una serata giocata a viso aperto, senza nutrire alcun timore reverenziale nei confronti dell’avversaria: “Il rammarico è di aver perduto non contro un’avversaria che ci ha messo sotto, contro una squadra più forte, ma, per le ghiotte opportunità non sfruttate a dovere. Poi, ai rigori – lo sappiamo bene – hanno perduto un Mondiale sbagliando dal dischetto anche Baresi e Baggio”. Domenica ritorna il campionato: “Non sarà facile – nel derby interno, quello che affronteremo contro l’AlbaredoRonco – essere carichi al 100% perché quella di mercoledì notte è stata una serata pesante dal punto di vista psicologico per i giocatori e per la società. Adesso ci attendono 4 impegni, due casalinghi (AlbaredoRonco e Pastrengo), e due esterni (a Bevilacqua e a San Michele contro l’Audace). Dobbiamo a tutti i costi mantenere il 2° posto, vincere i play off, fare più punti possibili e misurarsi con le seconde miglior classificate degli altri tre gironi di Promozione”.
Tornando alla notte di Caldogno, la squadra padovana ha mostrato un numero 10 – il classe 1996 Gianluca Nisella – molto bravo, per cercare di arginare il quale il coach belfiorese ha messo in un secondo tempo alle sue costole Felice Rebbas: “Nella ripresa, per dare più spinta alla fascia, ho inserito Alessio Marconi (1999), chiedendo a Forgia di portarsi dietro alle punte, e ho avvicendato Marco Riolfi (1998) – difensore – con Pietro Turrini (2000)”. Peccato per i rigori sbagliati da Plamadeala, Nikolic e da “trottolino” Forgia. “Non tutte le gare sono uguali, non tutte le ciambelle escono col buco: Grigore ci ha tolto diverse volte le castagne dal fuoco, è una punta piacevolmente imprevedibile, capace di risolverti da un momento all’altro la situazione. Possiede ottime qualità tecniche, alla pari di Forgia, altro giocatore dotato di assodate e indiscusse potenzialità”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it
(foto Scatti Rubati)