Abita a Costermano, a due passi da Garda e dal Benaco, dove gestisce un bar con annessa edicola. Parliamo di Luca Mancini, classe 1970, ex mancino del Chievo di mister Pierluigi Busatta prima e di Gianni Bui poi, con il quale ha conquistato con i “giallo-blu della Diga” la serie C1. Mancini è un mister adatto a far crescere i giovani del vivaio per i quali le nostre società non fanno mai abbastanza per valorizzarli. “Se non ne approfittiamo” dice Luca “di questo momento per lasciare spazio ai nostri giovani, per metterli in vetrina, rischiamo davvero di perdere uno degli ultimi treni diretti verso questa direzione!” Notevole il bagaglio esperienziale accumulato da lui sia da calciatore (ha militato in serie D nel Rovereto per due campionati – mister Puppi e poi Sauro Frutti – , ma anche in Eccellenza, a Villafranca, e perfino nel San Martino-Speme) sia da mister delle giovanili.
“Ho collaborato per alcuni preziosi anni con Loris Margotto e con Fioretta negli Allievi Nazionali del Chievo. Come mister di categoria, invece, ho operato per 2 stagioni in Promozione a Lugagnano, mentre in questa stagione ho guidato la Montebaldina Consolini portandola a chiudere al 7° posto a 30 punti nel girone A di Prima categoria”. Qual è il tuo modulo tattico preferito? “Mi piace molto adottare il 4-3-3, ma è inutile dire che cerco di adattarmi alle caratteristiche dell’avversario in campo e di far leva al massimo su quelle degli atleti che la società mi mette a disposizione. Ho sempre lavorato con e per i giovani, pur tenendo conto che una qualche “chioccia” bisogna pur sempre averla in squadra. In Italia l’Atalanta, e all’estero l’Ajax, ci fanno capire che investire sui giovani ripaga molto, non dico subito, ma sicuramente in un secondo tempo. Bisogna farlo però in maniera garantita e costante”.
Il mister a cui cerchi di ispirarti da quando alleni i giovani della nostra provincia? “Pep Guardiola, l’attuale mister del Manchester City, è un tecnico che ammiro molto: si può dire che la “cantera” è nata grazie a lui. Poi, tra gli italiani, preferisco Carletto Ancelotti: è un’allenatore che sa gestire come pochi altri le risorse degli uomini che ha a sua disposizione. Di Guardiola, invece, ammiro molto il suo gioco e la sua grande innovazione”.
Il suo negozio, il bar con annessa edicola sulla strada principale di Costermano, è un autentico crocevia e ritrovo dei più quotati addetti ai lavori del Garda-Baldo: lì dentro, tra un quotidiano e l’altro, letti sorseggiando una tazzina di profumato ed inebriante caffé, si consuma anche tanto “fubal”: di quello buono e nostrano!
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it