I primi tuffi li ha fatti al “Mancassola” di Lonigo, nella squadra del suo paese. Stiamo parlando di Marco Fracasso, classe 1992, estremo difensore dell’SSD Valdalpone-Monteforte. Poi, il debutto, a 17 anni, nei leoniceni, allora in Promozione, “corsari” per 1 a 2 a Bardolino. “A causa, però, della legge dei fuori quota la porta – quella da attraversare per diventare titolare – si è rimpicciolita, e, così ho deciso di scendere di categoria, passando all’Almisano, in Seconda categoria. Ed è arrivata la soddisfazione della vittoria in campionato, trascinati dal bomber ed amico Giovanni Lorenzi”. Ma, è a Montecchia di Crosara che il portiere leoniceno – impiegato in un magazzino a Sovizzo, nel Vicentino – trova la sua dimensione. Infatti, nell’ultima giornata di andata, la società monscledense presieduta da Giuseppe Steccanella, con diggì il dr Emilio Cavazza e diesse Nicola Bergamasco, ha voluto consegnargli una targa per le 260 presenze finora (ndr) totalizzate nel club della Vallata dell’Alpone. “Quella in corso” spiega Fracasso “è la mia quinta stagione consecutiva a Montecchia. La società mi è sempre stata vicina, non mi ha mai fatto mancare nulla e prima di una squadra siamo un vero gruppo di amici. Ogni estate, terminato il campionato, ricevo corteggiamenti da altri club, ma è per i motivi che ho appena elencato che ho sempre allontanato da me l’ipotesi di lasciare il Valdalpone Monteforte”. Qual è il tuo idolo? “Quello di ieri, Gianluigi Buffon; oggi, invece, ammiro molto Mike Maignan, del Milan. In lui – contemplate le giuste proporzioni – mi rivedo un pochino”.
Prova a descriverti. “Direi di essere diventato, nel corso degli anni e con tanto sacrificio misto a passione, abbastanza completo: mi piace giocare con i piedi, tra i pali e in uscita mi muovo bene. Ho avuto la fortuna di avere ottimi preparatori dei portieri, soprattutto, l’attuale mister Nicolò Ferro: mi sta dando una grossa mano a crescere”. Para-rigori o rigorista? “Diciamo una via di mezzo. Quando si va ai 5 rigori o ad oltranza, ritengo di cavarmela. Di penalty non mi è mai capitata l’occasione di calciarne, al punto di dovermi auto giudicare”. Un girone “B”, quello che andrà a rialzare il sipario domani, con un’esaltante SSD Valdapone Montecchia, nel gruppo di testa. “Sì, stiamo facendo bene, perché abbiamo toccato la boa a un solo punto dalla capolista ASD Pozzo (il rapporto è di 27 a 26 per i rosso-blu pozzani di mister Walter Bampa) e siamo in 3-4 nel lotto delle papabili al titolo. Siamo anche un bel gruppetto di giovani, che ha le carte in regola per regalare ancora grandissime soddisfazioni. Quest’anno, su un blocco riconfermato, mister Francesco Boron ha portato una sorta di rivoluzione, facendoci giocare palla a terra e un calcio apprezzato anche dagli avversari”. Qual è stata la più bella parata che hai sfoderato? “La prima che mi viene in mente è stata proprio quella della 15ma di andata, contro la Pro Sambonifacese: ho detto di no a una capocciata dell’amico ed ex compagno di squadra Giovanni Lorenzi, e ho neutralizzato sulla linea bianca una conclusione che pareva già destinata ad aver successo. Speriamo di ripetermi anche nel girone di ritorno!”
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it