Si è spento in questi giorni Beppino Bombana, alla venerabile età di 91 anni, l’irriducibile, il fantastico presidente onorario dell’Ambrosiana degli anni 70, quella in cui sotto la sua egìda militavano Mauro Testi, Cornelio Lorenzini (“l’Antognoni della Valpolicella”), Gianluigi Pietropoli, poi, l’ex Magico Somma, il “russo” Talibov, ma anche “il pirata costruttore del primo Chievo”, Nicola Ciccolo, ex Messina, ex Hellas Verona, ex Lazio, ed ex Internazionale del “mago” Helenio Herrera, con qualche gettone di presenza nei nerazzurri in Coppa dei Campioni, in veste di giocatore-allenatore. Un presidente d’altri tempi, che aveva come seconda pelle, come “figlio adottivo” quell’Ambrosiana che finchè ha potuto ha seguito sugli spalti del “Montindon”, ma che successivamente si faceva ragguagliare ogni domenica sera dal suo successore, l’attuale massimo presidente della storica serie D, Gianluigi Pietropoli. Lo ricordiamo sempre presente, seduto in carrozzina e l’ultima volta, lo scorso fine luglio-primi di agosto, alla presentazione della “sua” Ambrosiana, uno dei principali motivi di vita del vegliardo quanto corretto dirigente. Diciamo onesto e leale perché l’abbiamo fatto in tempo a conoscere nei suoi anni migliori di presidente, quando con l’U.S. Virtus Borgo Venezia capitanata dal più alto scranno dal dr Sinibaldo Nocini, raggiungevamo il campo, quello sulla provinciale.

Grande ma sempre misurata la sua passione per “il Diavolo”, una volta pareggiò contro i virtussini una gara che non meritava paragoni, vista la potenza della sua Ambrosiana, e lui non considerò la spartizione della posta in palio, anche se visibilmente deluso, una sconfitta, semmai una lezione da cui poter ripartire più forti di prima. Ed anche quando il suo passo si è fatto gradualmente più lento, ha sempre serbato negli occhi quella luce, che triplicava di intensità quando gli parlavi dell’Ambrosiana dei suoi scoppiettanti, ruggenti anni 70, ma non abbassava gli abbaglianti neppure quando si mostrava fiero del raggiungimento della storica serie D alcuni anni addietro. “Gigi” ha detto venerdì scorso all’attuale suo collega che lo ha sempre considerato un secondo papà “tienimi aggiornato circa l’eventuale ripescaggio dell’Ambrosiana”. “Se ne è andato” si rammarica, molto commosso “Gianluigi Pietropoli “l’uomo, assieme alla supertifosa Giulia, più innamorato dell’Ambrosiana che sia mai esistito. E’ stato lui a riportare il calcio a Sant’Ambrogio, è lui che ha allenato generazioni di calciatori rosso-neri e così dal 1960 al 1990. Quando parlava dell’Ambrosiana, si trasformava, trascolorava in volto, e ti veniva una grande voglia di abbracciare questa sorta di istituzione sportiva. Non dimenticherò mai le sue telefonate per informarsi com’erano andate le partite non solo della Prima squadra, ma anche quelle delle giovanili”.

Così” aggiunge Pietropoli ” come ora mi addolora quando il pensiero a quanto ha sofferto nei momenti che hanno preceduto la sua scomparsa: l’ansia di quei momenti era un qualcosa di mistico, ma dava a tutti noi dirigenti ed atleti la voglia di andare avanti. Anche per lui. Presidente onorario, presidente per sempre, il caro Beppino, grande uomo capace di gesti spinti dall’amore infinito, senza misura nè confini per i nostri colori rosso e neri. Ci mancherà la sua bandiera esposta da anni – mai ammainata – sul balcone della sua abitazione”. I funerali di Giuseppe (Beppino per tutti quanti hanno avuto occasione di conoscerlo e la fortuna di amarlo) Bombana si terranno oggi pomeriggio, alle ore 17.00, nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio, con partenza dalla chiesetta del Cimitero locale alle ore 16.50. Stupendo viaggio, “presidentissimo” ambrogino! Anche da parte di tutti i veri sportivi: soprattutto quelli che hanno un minimo di cuore, un briciolo di umanità e di comprensione nei confronti di un uomo che ha speso la sua vita per la famiglia, il lavoro e per il calcio delle sue parti!

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it