E’ dal 2013 che indossa la divisa del Team S.Lucia Golosine il centrocampista classe 1980 Luca Angelico. Per lui gli anni non sembrano passare mai, da più di 25 anni fa parte del pianeta dei nostri dilettanti veronesi. Ma come sta vivendo Luca l’attuale momento segnato dalla pandemia da Covid-19? “Male, siamo tutti costretti ad adeguarci a questa situazione. In questi lunghi mesi che stiamo combattendo contro il Corona Virus abbiamo imparato a capirne le brutte conseguenze. Non abbassiamo la guardia e non demordiamo. Verranno sicuramente tempi migliori con la vaccinazione e spero che a settembre si possa tornare in qualche maniera a fare una vita normale. Spero anche, ma sono alquanto dubbioso, che si possa riprendere pure con il calcio dilettantistico. Per uno come me, che vive nel calcio da circa 25 anni, è dura stare fermo. Ora faccio delle belle camminate per tenermi in forma ma senza le domeniche di calcio è un altro vivere, credetemi”.
Hai vestito le divise di Team Santa Lucia, dove militi tutt’ora, del Cerea del presidente Doriano Fazion, con il salto di categoria dall’Eccellenza alla serie D, del Somma e prima diversi anni alla Virtus Vecomp, dove, con il presidente-allenatore Gigi Fresco siete saliti dall’Eccellenza fino in serie D. Quali sono le persone che porti nel tuo cuore e i tuoi ricordi calcistici più cari? “Dico primo fra tutti Gigi Fresco, ci siamo visti per la prima volta all’inizio di una lunga trafila nel settore giovanile della Virtus che mi ha accompagnato calcisticamente dai 5 fino a 29 anni. E’ un uomo meraviglioso che sa molto di tempo di calcio, con cui ho legato subito. Ma voglio anche menzionare Ivano Belligoli del Team Santa Lucia e il presidente del Cerea Doriano Fazion. Due signori che amano i dilettanti e che hanno una grandissima passione per il calcio, come il sottoscritto. Due punte di diamante di tutto il movimento”.
Luca, come ripartiremo con il calcio a settembre? “Non vedo una situazione troppo positiva, lo ribadisco, ma cerco di guardare il bicchiere mezzo pieno. Speriamo di arrivare a settembre o ad ottobre con questo virus molto più debole e pochi contagi. La voglia mia e di tante persone di questo mondo è di ritornare in campo per dare il meglio. La voglia di rivivere i momenti emozionanti con i tuoi compagni e con la tua squadra dove giochi è sempre fortissima. I settori giovanili devono ricominciare con forza, lo sport ed il movimento fa stare bene e a contatto con la natura”.
Il tuo sogno nel cassetto? “Prima di tutto poter giocare ancora a calcio finché starò bene e le forze mi sorreggeranno. Poi, visto l’ottimo rapporto di stima reciproca con Gigi Fresco, spero di tornare nella grande famiglia della Virtus. Gigi mi ha promesso che una volta finita la mia carriera da calciatore che mi riserverà un posticino tra i rossoblù”. La pandemia ha generato tante rinunce, con giocatori che hanno smesso, demotivati e depressi, prima del tempo. Tu da giocatore consumato ed esperto come vedi il futuro dei dilettanti? “Io ho sempre visto che le nostre squadre veronesi, anche nei momenti di difficoltà, si sono sempre rimboccate le maniche e sono ripartite con entusiasmo. Anche questa volta, in un epoca dove il calcio dilettantistico per colpa del virus è passato giustamente in secondo piano, si ha voglia di ripartire mettendo sul piatto passione e sacrificio. Ora prima di tutto viene la salute dei cittadini, ma sono sicuro che con umiltà e fiducia presto usciremo dal tunnel e torneremo a sudare e a rincorrere il pallone. Senza fare sport non si può vivere!”
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it