Si sa che il calcio è emozione, più di un tifoso dei colori gialloblu dell’Hellas Verona sognava questa estate l’arrivo di Mario Balotelli. Personaggio e giocatore dalle alterne prestazioni in campo e fuori dal campo, con comportamenti a volte sopra le righe. Alla fine l’amore per la sua città, Brescia, ha prevalso. Ha sposato il progetto del patron del Brescia Cellino avversario in serie A del Verona di mister Ivan Juric. L’ex professionista Lorenzo Pinamonte, oggi stimato ristoratore, assieme alla sua famiglia, del Nettuno a Brenzone, lo ricorda così: “Era un ragazzo 16 enne pieno di talento. Io l’ho conosciuto quando militavo in serie C con il Lumezzane. Lui si stava facendo le ossa e forse era un tantino acerbo. Tuttavia si vedeva già che aveva qualcosa in più degli altri ragazzi. Dopo poche partite giocate è arrivata l’Inter e la ingaggiato. Era veloce nelle giocate e sapeva destreggiarsi bene nell’uno contro l’uno”.
Ma prometteva bene già allora? “Direi di si, aveva qualcosa in più sia nei piedi che nel fisico. Chi l’ha preso ci aveva visto giusto”. Ma il suo comportamento? “Io parlo per quando l’ho conosciuto io, non mi pronuncio su cosa è successo dopo. Con me e con la squadra si è sempre comportato molto bene. Spontaneo, come è il suo carattere, ma forse un tantino esuberante, ma per un giovane ci poteva stare. Era un ragazzo umile che mi ha sempre chiesto dei consigli da attaccante quale ero io. Era un giovane entusiasta di vestire la maglia del Lumezzane con in testa il sogno di andare molto in alto, era grintoso e allo stesso tempo modesto”.
Ma un vero attaccante come deve essere? “In area deve sgomitare ed essere più lesto dei difensori nel prendere la palla e buttarla in rete. Estroso e capace ma anche di forte personalità, altrimenti rischi di non lasciare il segno nella squadra e nei tuoi compagni. Bisogna saper tenere la palla per far salire la squadra, avere rapidità ed una buona mira nell’inquadrare la porta. Ma anche forza nelle gambe e buona intesa con i compagni. Sono tutte doti che possono fare la differenza”.
Tu cosa fai oggi Pinamonte? “Lavoro sodo nel mio ristorante, mi coccolo la mia fidanzata e amo ancora fortemente il gioco del calcio. Tra poco riprendo la preparazione con gli amici amatori del Lazise. Vogliamo ancora una volta vincere il campionato ed il titolo nazionale. A Lazise sto benissimo, l’ambiente è sano e mi diverto ancora come un bambino. Il vizio del gol non mi manca certo. Il fisico regge ed io mi emoziono sempre di più quando vedo finire una mia conclusione in rete”. In bocca al lupo Lorenzo!
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it