Con i suoi 4 gol segnati nelle ultime quattro partite di campionato è diventato l’asso della rinascita del Lecco di serie C. Stiamo parlando dell’attaccante figlio d’arte (suo padre Maurizio è stato un grande cecchino d’area di rigore in serie A con Atalanta, Inter e Milan) Simone Andrea Ganz. E pensare che il giocatore, cresciuto proprio nelle giovanili del Milan, a fine dicembre era in partenza per altri lidi. Il suo cartellino è dell’Ascoli e quest’anno gioca in prestito nelle file lariane del presidente Paolo Di Nunno. Ganz, d’accordo con il direttore sportivo del Lecco Fracchiola, alla fine non si è mosso ed ha iniziato questo 2022 alla grande trovando la stima di mister De Paola e di tutta la società di via Don Pozzi. “Sto vivendo un ottimo periodo – dice Ganz junior -, sono contento del mio allenatore Luciano De Paola e del suo progetto calcistico di quest’anno. Lecco è una bella piazza calorosa e che vuol fare bene nel calcio. La gente è esigente al punto giusto e ti da la carica per fare sempre meglio. L’obiettivo in campionato per noi rimane la salvezza nel girone A di serie C, ma io credo che se restiamo umili, come siamo ora, possiamo toglierci delle belle soddisfazioni”.
Suo padre gli ha insegnato molto ma mai aperto la strada come qualcuno potrebbe pensare. “I consigli di mio padre sono sempre preziosi ma io ho fatto la mia strada contando solo sulle mie capacità. Gioco nello stesso ruolo che faceva mio padre, punta centrale. Cerco di raccogliere i preziosi inviti dei miei compagni e di mettere il pallone in rete. Nel calcio non si gioca da soli e quello che conta è il bene della squadra”. Ma dove può arrivare il Lecco? “Il Lecco dispone quest’anno di giovani interessanti e possiamo tutti assieme fare qualcosa di importante. Le avversarie sono titolate ma è una delle caratteristiche della serie C. Ci sono piazze blasonate che hanno tanta voglia di tornare nell’olimpo del calcio che conta”. Con De Paola, dopo il cambio in corsa, il clima è cambiato. Il Lecco ha cambiato passo in fatto di prestazioni e risultati. “L’anno scorso ci sono state delle situazioni che non sono andate come si sperava, forse per via della giovane età del gruppo. Dalla partita con il Renate abbiamo accusato il colpo, chi fa calcio sa che purtroppo il primo a pagare è sempre l’allenatore. Mister De Paola ci ha dato più equilibrio e ha riorganizzato gli assetti di squadra”.
Il sogno nel cassetto di Simone Andrea Ganz? “Semplicemente far bene quest’anno a Lecco, poi si vedrà. Mi piacerebbe tornare presto a giocare in serie B”. Cresciuto a pane e pallone, Ganz racconta quando da piccolo, a fine allenamento, con suo padre calciava ai portieri della prima squadra, un emozione unica: “Ricordi ed episodi legati alla carriera di mio padre ne ricordo parecchi, tutti importanti ed emozionanti. Lui ha fatto un percorso calcistico incredibile e mi ha insegnato che bisogna crederci, lavorare duro e con costanza per raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato”. In questa stagione i due gol segnati contro il Legnago e con la Triestina li porta nel cuore, sono stati l’inizio di un nuovo percorso. “Segnare è sempre bellissimo, come esultare con i compagni dopo una rete. Il mio mestiere è fare l’attaccante e quindi di mettere il pallone nella rete della porta avversaria. Bisogna allenarsi sempre al massimo senza mai demoralizzarsi”.
Genovese doc, nato il 21 settembre 1993 sotto la lanterna, Simone Andrea Ganz prima di approdare al Lecco ha vestito tante maglie. Milan (2011-2013), Lumezzane (2013-14), Barletta (2014-15), Como (dal 2014 al 2016) segnando 27 reti in 70 presenze, poi Hellas Verona nel 2016-17 dove ha segnato 4 reti in 21 gare giocate, Pescara (2017-18), Ascoli (2018-19), Como (2019-20), Mantova nel 2020-21 con 30 presenze e 10 reti ed appunto quella del Lecco dove è arrivato l’anno scorso. Ganz chiude parlando della sua avventura durata un solo anno a Verona: “Una stagione davvero bellissima, sono stato molto bene a Verona. Ricordo che siamo saliti dalla serie B alla serie A con mister Fabio Pecchia in panchina. Ho conosciuto e giocato assieme a giocatori importanti come Giampaolo Pazzini e il mio grande amico Mattia Zaccagni, che ora gioca nella Lazio, ma che sento ancora, nonché Mattia Valoti, un grandissimo giocatore”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it