Ma arbitrare è sempre bello? In un’epoca dove le aggressioni agli arbitri accadono troppo spesso. Partiamo dal presupposto che arbitrare è una missione. Devi sentirtelo dentro e avere personalità da vendere. Cosa che un arbitro alle prime armi deve avere nel dna. Ma nessuno è nato imparato, il tuo curriculum da direttore di gara te lo devi creare, crescendo partita dopo partita. Comprensione delle varie dinamiche che accadono in una gara, divertimento e passione per lo sport più bello al mondo, riempiono il serbatoio di fiducia ed entusiasmo. Rispetto per le regole del gioco vengono da sé e saper “sopportare” il ritmo partita, ci possono stare. Ma anche l’incoraggiamento dei responsabili della sezione e quello dei genitori che sono seduti sulle tribune fanno il resto. Quindi tutto facile? Assolutamente no, dove le mettiamo le urla di chi ti insulta per le decisioni che ha detta sua non sono corrette?
Un giovane arbitro qualche tempo fa, raccontando la sua esperienza, aveva detto: “La prima volta che ho arbitrato qualcuno mi ha urlato contro insultandomi pesantemente. Dopo la partita mi sono messo a piangere e me lo ricordo ancora oggi. Poi me lo sono preso a cuore e ho riflettuto molto sul perché gridavano contro di me. Adesso tutto è passato e non ci penso per niente. Ora so che potrebbero urlare contro le mie decisioni perché non sono d’accordo con me, non stanno urlando contro di me come persona o arbitro, quindi non me lo prendo a cuore. Devi imparare ad avere le spalle grosse, del resto come all’Università o sul posto di lavoro, non puoi essere simpatico a tutti. Autorità, determinazione, tenacia ed autorevolezza devono andare di pari passo. Quando entri in campo, specialmente le prime volte, l’adrenalina e forte e le emozioni sono tante, poi al primo fischio tutto passa. Sei concentrato e leggi con attenzione ogni momento dell’incontro che stai dirigendo”.
Claudio Fidilio, confermato per altri quattro anni alla guida degli arbitri della sezione di Verona, dice: “Ogni forma di violenza va sempre fermata e contrastata. L’educazione deve essere sempre al primo posto in tutti noi. A livello di sezione i dati sono confortanti con sempre nuovi ingressi di giovani, maschi e femmine, che vogliono fare l’arbitro. Sono contento del mio nuovo mandato che durerà per quattro anni fino al 2028. Sono pronto a dare tutto me stesso per la causa arbitrale”. Il nuovo responsabile della Delegazione Figc di Verona, Marco Bellotti, che è stato anche un bravo arbitro, aggiunge: “Domenica scorsa sono scesi in campo gli arbitri con un segno nero sul viso per denunciare ogni forma di violenza. Iniziativa giustissima e sacrosanta. Come delegazione provinciale di Verona condanniamo tutti questi brutti episodi che riguardano la categoria arbitrale. Abbiamo recentemente fatto un’opera di sensibilizzazione in tutte le società del Veronese coinvolgendo dirigenti, allenatori e giocatori per aumentare il rispetto verso gli arbitri. Inaugurando pure il “terzo tempo” corretto, onesto, trasparente tra giocatori e arbitri. Il calcio è bello e migliora sempre di più se si considera l’arbitro il 23 uomo in campo. Vogliamo più rispetto da parte del pubblico. I nostri arbitri sono giovani e devono essere supportati ed aiutati”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it