Con le quote obbligatorie di giovani che devono essere schierati obbligatoriamente nelle prime squadre dei campionati dilettanti ora la costruzione in estate della rose giocatori delle nostre squadre sembra quasi esclusivamente indirizzata ad accaparrarsi giovani validi. Noi della redazione di pianeta-calcio abbiamo voluto lanciare con una domanda rivolta ad alcuni nostri allenatori una piccola provocazione. Ma i giocatori più esperti non servono più? “Teniamo sempre presente che parliamo di dilettanti dove spesso arrivano nei campionati inferiori giocatori esperti con un passato da ex professionisti – dice mister Marco Tommasoni -. Oltre alla necessità di ringiovanire le rose delle loro prime squadre da parte delle Società c’è da tener conto della forte passione dei nostri calciatori dilettanti, giovani e “vecchi”, che amano il gioco del calcio. A mio giudizio è importante che in una squadra ci sia il giusto mix tra giocatori giovani ed elementi con più esperienza. Questo per permettere ai nostri giovani di avere dei modelli di esempio per poter crescere al meglio ascoltando i preziosi consigli di giocatori che hanno già diversi campionati alle spalle. Questo al netto di ogni regola imposta”.
Il mister del Cadidavid Fabrizio Sona, ci dice: “E’ una battaglia che continuo a combattere da diverso tempo, quella relativa ai giovani fuori quota. Molti giovani vanno a finire male, dopo che sono stati schierati nelle prime squadre troppo prematuramente, come fuori quota appunto, senza dagli il tempo di crescere un passettino alla volta. Qualcuno, demoralizzato, smette poi di giocare. I fuori quota secondo me non servono a niente, se non a rovinare tutte le squadre Juniores delle varie società. Solo le Società con grandi disponibilità econimiche possono permettersi di prendere giocatori e giovani validi. E’ ora di finirla con questa imposizione, anche perchè uno giocatore se è bravo può essere schierato anche a 16 anni in prima squadra. Un giovanese è forte gioca sempre anche se non c’è l’obbligo di farlo giocare. Nella mia squadra, il Cadidavid, da quando sono arrivato a campionato in corsa, ho fatto giocare un 2004 sempre, anche perchè aveva la diffida e perchè non avevamo nessun giovane che poteva venire a giocare in prima squadra. Come sono riuscito dopo tanti anni a far capire che se un allenatore viene esonerato nella prima parte di stagione (entro il 30 novembre) e giusto che possa andare a guidare un’altra squadra, combatterò anche qui affinchè vada modificata questa regola. Rivediamo la cosa, io penso che un giovane obbligatorio ci possa stare ma non certo un 18enne”.
Il tecnico Jodi Ferrari, ex Valgatara e Sona di serie D, dice : “Il discorso giovani è un argomento molto delicato per l’obbligatorietà di dover metterli in campo per la regola imposta da parte della Figc del Veneto. Se pensiamo che nei campionati di Eccellenza e in quelli di Promozione ne servono ben tre sempre in campo, bisogna fare in modo che in una rosa di una prima squadra ne servono almeno otto. Il loro ruolo, nella composizione di una rosa durante il mercato estivo è basilare, questo fattore non è certo trascurabile. I giovani senza dubbio servono, sono il futuro del nostro calcio, ma voglio anche ribadire che sono i giocatori più esperti che li guidano, li fanno crescere al meglio e sopratutto sono quelli che fanno la differenza e ti fanno vincere le partite. Bisogna trovare un giusto equilibrio in questo tipo di regola. Dico che i giovani sono molto importanti, questo non lo nego, ma i “vecchi” a mio parere per un allenatore lo sono ancora di più”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it