venerdì, 25 Aprile 2025
La Tua Pubblicità
GreenHouse
Le4CamereLe4Camere

Oggi

Ilaria Bazzerla (prima donna consigliere regionale FIGC) ci parla dell’attuale situazione calcistica veneta

Anche il mondo dello sport, ha risentito del periodo delicato che stiamo affrontando. Noi, a tal proposito, abbiamo fatto una chiacchierata con il consigliere regionale Veneto della FIGC Ilaria Bazzerla (nella foto con l’assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari e il presidente C.R.V. FIGC Bepi Ruzza). Con Ilaria, abbiamo analizzato nei dettagli la situazione sportiva, soffermandoci sulle varie problematiche del panorama calcistico. Ecco cosa ci ha raccontato: Ciao Ilaria e grazie per la disponibilità che ci hai dato per questa intervista. Intanto ti chiedo subito come stai e come hai vissuto anche a livello lavorativo questo periodo delicato. “Grazie a voi per avermi dato la possibilità di parlare di sport in un momento così delicato. Sono stata eletta il 9 gennaio come Consigliere di rappresentanza del Veneto all’interno della FIGC e ammetto che mi sarebbe piaciuto festeggiare a dovere questa mia nuova avventura, ma più di tutto essere operativa sul campo. Il livello lavorativo è molto complesso, ma nonostante le difficoltà, mi occupo all’interno del mio Comune di cultura, manifestazione e sport. All’interno della Federazione, invece, impiego il mio tempo come volontario. Credo che tutti noi, dovremmo utilizzare il tempo libero per fare del bene”. Tutti gli amanti dello sport, stanno solo aspettando di ricominciare. Si parla di marzo, ma vista la situazione ancora critica, si parla addirittura di settembre. Quando potremmo tornare a svolgere a pieno tutte le nostre attività? “Non lo sappiamo ancora, sarò sincera. All’inizio eravamo molto fiduciosi, ma adesso ci ritroviamo in una situazione di incertezza totale. Purtroppo siamo legati alle decisioni del Governo e ai vari protocolli delle Federazioni. Pensiamo al calcio ad esempio. Per quanto sia uno sport di contatto, è uno sport che si svolge all’aperto ed in spazi ampi e proprio per questo, abbiamo sempre ritenuto che i centri sportivi, siano luoghi adatti per far svolgere l’attività calcistica in totale sicurezza. Stiamo ancora aspettando di capire il nuovo protocollo federale. La data che ci siamo imposti per prendere tutte le decisioni, è quella di metà marzo e non oltre. Anche perché in caso di ripresa, dovremmo garantire a tutti gli atleti la possibilità di riprendere le varie preparazioni atletiche”.

Nel caso in cui le attività sportive iniziassero più avanti, le iscrizioni dei vari campionati di calcio rimangono quelle del campionato passato e non concluso oppure le società dovranno pagare nuovamente il costo delle iscrizioni? “La seconda rata delle iscrizioni è stata prorogata proprio perché non c’è ancora una decisione definitiva. Ovviamente se le attività proseguiranno, verrà richiesta altrimenti no. A questo proposito, ci tengo a sottolineare che le società hanno avuto dei contributi da parte della Lega e da parte del Comitato Regionale del Veneto come parziale risarcimento di quello che hanno speso. Una cifra pari a 1 milione, 61mila e 511 euro, divisi in base alla categoria di appartenenza. Lo sforzo fatto dalla Federazione c’è stato, ma come detto prima, purtroppo non spetta a noi decidere quando iniziare”. Si parla di tamponi destinati alle varie squadre al costo di 3 euro a giocatore. Come si comporterà la Federazione a tal proposito? Si andrà in contro alle spese sostenute? “Il costo dei tamponi è a carico della società. Che siano 2 o 3 euro, purtroppo sono ulteriori soldi che deve mettere le società. Senz’altro l’impegno della Federazione sarà quello di contribuire alle spese. Le conferenze fatte con le varie categorie, hanno dato come riscontro una percentuale significativa di società che non vogliono continuare. I principi su cui si è mosso il Comitato Regionale Veneto sono due: il primo è quello di ascoltare sia le società che non vogliono ripartire, sia quelle che non vedono l’ora di ricominciare. Bisogna quindi trovare un equilibrio tra queste due linee opposte. La soluzione? Fare dei campionati appositi ridotti solo con le società che intendono andare avanti. In caso di primato in classifica si farebbe anche il salto di categoria. Quelle che vogliono fermarsi, rimangono nella loro categoria attuale. Il secondo su cui ci teniamo particolarmente, invece, è quello che tutti i campionati abbiano pari dignità. Mi spiego meglio: se c’è la possibilità di ripartire con l’Eccellenza, deve esserci la possibilità anche per i campionati giovanili di riiniziare, perché l’attenzione sui giovani è una nostra priorità”.

Gli allievi di una società di calcio che solitamente, a stagione finita diventano Juniores, resteranno sempre allievi in caso di sospensione del campionato oppure cambieranno categoria? “La categoria Allievi ormai è ferma da più di un anno. Proprio per questo, il Comitato Regionale Veneto sta valutando di istituire una nuova categoria, l’Under 18 per garantire agli ex allievi la possibilità di fare una stagione completa ed ad hoc, prima di diventare Juniores”. Da donna, ti faccio i miei sentiti complimenti per il ruolo che svolgi all’interno della FIGC. Si sta evolvendo il ruolo della donna anche in questi ambiti. Che emozioni hai provato? “Ci sono sempre più donne all’interno di questo settore, brave ed appassionate. Il ruolo della donna fortunatamente è cambiato nel corso degli anni. Io ad esempio mi sono sempre sentita valorizzata ed ascoltata dai mie colleghi maschi. Sento la responsabilità di essere la prima donna al Consiglio Regionale, ma proprio per questo mi sento di dover rappresentare al meglio tutte le altre donne. A tal proposito è importante la scelta fatta dal consiglio regionale del Veneto di aprirsi alle “quote rosa”. Siamo ancora in minoranza e dobbiamo dimostrare il nostro valore, ma per noi donne è uno stimolo in più. E’ un’esperienza che mi godo a pieno e sempre con molta umiltà”.

Eleonora Tacconi per www.pianeta-calcio.it

© Riproduzione Riservata
GreenHouse

Prima Pagina