Sembra che qualcosa si muova a favore dei dilettanti. Il ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora ha speso ieri delle dichiarazioni importanti sul vasto movimento che riguarda il calcio dilettantistico italiano. “Per la prossima settimana – ha detto – accrediteremo i bonus di 600 euro ai collaboratori sportivi che ne hanno fatto richiesta. Intendiamo erogare la somma di 100 milioni di euro di finanziamento a favore delle società dilettantistiche. Azione finalizzata ad evitare di far fallire centinaia di centri sportivi”. Ricordiamo che le società dilettantistiche, iscritte ai vari campionati organizzati dalla Figc Veneta, sostengono le loro spese di gestione grazie ai contributi degli sponsor che si sono trovati in questi anni sempre più con grandi difficoltà. Oltre ai contributi vari di chi sostiene con la propria passione le società stesse. Non meno importanti, in entrata, le quote di iscrizione alle scuole calcio ed alle varie squadre che compongono l’universo del settore giovanile. Da aggiungere anche gli introiti legati ai biglietti delle partite delle prime squadre e i proventi del bar a ridosso del campo di gioco casalingo, più pingue soprattutto durante i tornei estivi. Parte delle spese a volte le copre il Comune che viene incontro alle società con uno sconto o mette a disposizione gratuitamente il campo di gioco e di allenamento. Questi soldi servono per la normale gestione annuale e coprono i rimborsi spese dati ai componenti dello staff tecnico ed ai giocatori delle prime squadre del club che a volte arrivano anche da molto lontano.
In verità, non è un approssimazione giornalistica o vedere nero, ma circa il 30% delle squadre aderenti alla Lega Nazionali Dilettanti, non avrebbero a settembre le risorse necessarie per iscriversi al prossimo campionato. Guardando alla cruda realtà, il CoronaVirus ha minato nazioni intere creando una situazione di emergenza che ha colpito tutti noi in ugual misura. Certo che il restare a casa può sembrare a volte un arresto ai domiciliari ma sicuramente serve per preservare il pericolo di contagio e la diffusione del virus. Ricordiamo che il Covid-19 si diffonde molto rapidamente e ad oggi non c’è ancora una cura che lo annienti. La chiusura forzata attuata da tutte le regioni italiane ha portato ad un forte calo dei contagiati, purtroppo però i decessi non sono ancora finiti. Serve munirsi di sana pazienza e prepararsi alla fase 2, quando finalmente si inizierà ad uscire dalla propria abitazione anche se probabilmente scaglionati a seconda dell’età.
Il calcio, sopratutto nei nostri amati dilettanti, è un patrimonio di tutti. Cosa c’è di più bello per un genitore vedere il proprio figlio correre dietro ad un pallone in un campo verde, orgoglioso di vestire le braghette corte e la maglietta della società del paese dove abita. Non vedremo più la settimana scoppiettante con tre o quattro allenamenti che i ragazzi sostengono con passione di sera dopo gli impegni lavorativi o di studio? I virologi stanno mettendo a punto un piano sanitario anche nello sport. Sicuramente vedere ventidue giocatori in campo muniti di mascherina e guanti farebbe veramente senso.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it