E’ fresco di alloro – laurea triennale in Economia aziendale e management (voto 94/100) conseguita presso l’Ateneo scaligero lo scorso 3 aprile – e specialista a fare i calcoli (il nonno paterno Nelso, che, purtroppo, non ha fatto in tempo a conoscere, era cassiere-economo della Virtus nociniana), visto i ramoscelli aurei che gli sono stati appena intrecciati sul capo: “Al “mio” Oppeano” sentenzia “manca un solo punto per mettere in banca la matematica permanenza in Eccellenza”. Ma, attenzione alla trasferta di domani, in quel di Albignasego, nel basso-Padovano: “Loro pedaleranno imboccando il cartello “senso unico”, e cioè la vittoria, visto che ora come ora giacciono nel fondale della graduatoria a quota 30, appaiati dal Chiampo di mister Alberto Baù da Perzacco di Belfiore”. I “bianco-rossi del Piganzo” di mister Andrea Corrent e di Michele Colognese si trovano nella classifica medio-bassa, a 37 freccette, in chiassosa compagnia di Montorio e Schio; dietro di loro, a 35, la coppia formata da Longare Castegnero e Ambrosiana, un gradino sotto, a 34, il Real Valpolicella, a 33 il Porto Viro, quindi, chiudono i titoli di coda appunto Chiampo ed Albignasego. Cresciuto nell’U.S. Virtus Borgo Venezia, il club in cui ha militato da “fedelissimo” il babbo, classe 1960 (nato lo stesso giorno – il 26 febbraio – del genitore, incredibile fatalità! Però, Jacopo nel 2001, papà ala destra-attaccante (spesso e volentieri col numero 7 sulla maglia a bande verticali rosso e blu, come voluto dal dr Sinibaldo Nocini per potersi sentire più vicino alla sua squadra del cuore, il Bologna che allora – anni 30-40 – si contendeva gli scudetti con Padova), ma venuto al mondo, il neo-dottore, presso il “Mater Salutis” di Legnago, perché la mamma è la compagna del papà.
Ebbene, Jacopino (non da Todi, ma in omaggio a una statura non stratosferica: 177 cm circa) percorre tutta la filiera delle giovanili nel club borgo-veneziano, fino a passare (una stagione) negli Allievi Élite del Legnago, vicino alla abitazione di Angiari. “Poi, di ritorno alla Virtus, ho militato per altre 2 stagioni in rosso e blu, quindi, l’Eccellenza con il San Martino-Speme di mister Alessandro Matrullo, alla quale, ahimé subentrò quella del diesse Giuliano Menegazzi, del futuro Virtus Verona ed ora Calcio Padova, Carlo Faedo. Quindi, l’Isola Rizza Roverchiara, con mister Andrea Corrent (che poi mi ha voluto con lui, da due stagioni a questa parte, anche all’A.C. Oppeano, con l’anno prima però a Ronco all’Adige (Albaredoronco) e successivamente, in riva al Piganzo, trionfo in Promozione l’anno scorso, ed ora nel campionato di Eccellenza)”. Cosa serve per mettere in banca la salvezza dell’A.C. Oppeano dell’immobiliarista Luca Agnolìn e del diesse Davide Merlìn? “Ci vuole solamente un punto. Ma, non sarà impresa facile perché l’Albignasego, per poter lasciarsi dietro il Chiampo, oltre che a sperare nei passi falsi, in un minor punteggio dei ragazzi di mister Alberto Baù, dovrà vedersela, in casa propria, contro il Villafranca (dove domenica scorsa sono riusciti a pareggiare, 1 a 1), ora 3^ migliore realtà, a 46, e con sul collo il fiato di Limena e Mozzecane, appaiate a 43. In buona sostanza, dovessero perdere i basso-padovani, sarebbe retrocessione diretta!”
Sei un “motorino”, instancabile sette polmoni, abilissimo nell’uno contro uno, per poi schizzare via e proporti sulla fascia a pennellare traversoni perfetti: “Mio papà Andrea sostiene che dovrei puntare di più nell’uno contro uno, però con fiato e dribbling, dai, mi pare che ci siamo! Pecco nel colpo di testa! Il gol stilisticamente più bello? Quello firmato la scorsa stagione – contro il mio ex AlbaredoRonco – in Località Le Fratte, ad Oppeano: parto, palla incollata al piede (preferito il destro al sinistro), da circa metà campo, salto 3 avversari di fila in una sorta di slalom gigante, ed esplodo un missile, con palla che si spegne nel sette. Quello più importante, invece, l’ho firmato due primavere fa contro la Belfiorese, allora 2^ in classifica, e noi, invece, primi in Promozione: lo scontro diretto si consumò a gennaio e io realizzai il gol della vittoria e dell’allungo in graduatoria al 91° minuto, riprendendo al volo una palla respinta dalla difesa avversaria, con rasoiata folgorante a fil di palo, quello il più lontano alla portata dell’esperto, il gigantesco tra i pali, Mattia Maragna”. Qual è il tuo idolo e la tua squadra del cuore? “L’Hellas Verona, mentre adoro Ronaldinho, perché punta sempre l’uomo, ha bellissime giocate, in una sola parola, perché incanta”. Un gol, finora, in campionato e uno in Coppa Italia: “Quest’anno ho dovuto conciliare il conseguimento della Laurea con l’amato gioco del calcio. Sogno di portare sull’altare la mia fidanzata, con cui convivo, Sofia, di conseguire la Magistrale, specialistica o in Banca e Finanza, o Data Analis (Analista Dati). Calcisticamente, invece, sogno una stagione da 20 reti (il massimo delle reti da me scosse in una stagione è successo con l’Isola Rizza Roverchiara: 12), calcisticamente – ma sempre non lasciando perdere di vista il lavoro che ho già la fortuna di svolgere presso un’azienda esperta in Revisioni e Contabilità – ebbé, non disdegnerei una Serie D. Ma, ripeto, sempre restando con gli scarpini ben incollati alla realtà, non trascurando il lavoro e Sofia!”
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it