venerdì, 18 Aprile 2025
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Gianfranco Brendolan, un mister alla De Zerbi

Fermo ai box, ma non per molto ancora, visto che è già stato corteggiato da tre club di Promozione del Vicentino – dove lui risiede, precisamente, ad Altavilla – e da un paio di club del veronese, Gianfranco Brendolan, classe 1963, ama il bel calcio, quello non finalizzato subito al raggiungimento del risultato a tutti i costi e a discapito dello spettacolo. “Mi piace” spiega il coach berico “un calcio abbastanza scolastico, prediligo il 4-4-2, anche se io sarei favorevole al 4-3-1-2, forte della presenza di un buon trequartista – avocato a servire le punte -, e supportato da un centrocampo di grandi polmoni. Mi è sempre piaciuto allenare nel Veronese, dove il calcio è molto ben organizzato; l’ultima volta sono stato alla Pro Sambo e all’Alba Borgo Roma”. Due esperienze, per un motivo o per un altro, mai perfezionate fino al termine. “Ma, sai, io approfitto di questa opportunità concessami per chiedere ai presidenti di lasciarci il tempo per lavorare per poi cogliere i frutti. Il più delle volte – e non sono certo io il primo a scoprire l’acqua calda – è il risultato che trasforma noi mister in autentici parafulmini, in quanto non si può mica esonerare tutta una “rosa” di venti e passa giocatori. C’è troppa fretta, da parte delle società, di vedere il risultato”.

Qual è il suo mister ideale? “Sto seguendo con passione ed ammirazione Roberto De Zerbi: a Sassuolo sta facendo diventare grandi giocatori comunque tecnicamente attrezzati. Non mi piace, di converso, Antonio Conte, sta troppo sulle sue. Tornando a De Zerbi, sto da qualche tempo seguendo le situazioni di gioco che propone ai suoi uomini durante gli allenamenti e devo riconoscere che è anche uno che va dritto per la propria squadra, pur ascoltando tutti, ma decidendo di testa propria”. Il sogno di mister Brendolan, qual è? “Trovare un club che abbia un progetto, grazie al quale poter costruire un ciclo di annate positive sia dal punto della qualità del gioco che del raggiungimento dei risultati”. Un matrimonio assai arduo da raggiungere; tuttavia, bisogna riconoscere che le sue squadre, mister, hanno sempre goduto di un’ottima preparazione e di una brillantezza che viene fuori dopo le prime 5-6 gare. “Grazie che uno che mastica da anni calcio come lei, direttore, me lo riconosca. Io sono convinto che il lavoro ripaga, il problema è il tempo. Tempo che bisogna dedicare per la loro maturazione anche ai giovani del vivaio”.

A che tipo di mercato, mister, stiamo assistendo nel post-Covid-19? “Sarà un calcio che andrà al risparmio, ma ci sono sempre quei 4-5 club ambiziosi che investono molto sulla costruzione della “rosa”. Rispetto all’anno scorso, specialmente in Promozione, si assiste a un allargamento della forbice tra club di simile qualità tecnica. Mi spiego: l’anno scorso le forze erano meglio spartite, meglio distribuite ed interessavano 8-9 club delle partecipanti. Ora, invece, il divario interessa 4-5 super-Club, ottimi investitori”. Le pretese dei giocatori, però, non si sono abbassate, almeno per la maggior parte degli atleti… “Dirò di più: ci sono giocatori che restano fermi apposta per tentare il colpaccio dell’ultima ora, per incrementare il loro rimborso-spese. Ma, sia chiaro, questo è un trend che interessa, per la mia conoscenza, sia il Veronese che il Vicentino. Questo loro atteggiamento, per un verso, mi dà un po’ da pensare: noi, almeno per quello che riguarda la mia generazione, diventare una “bandiera”, un “fedelissimo”, era motivo di orgoglio, e grande soddisfazione per la società, la quale poteva contare su serie “chiocce”. Ma, si sa che, purtroppo sotto questo aspetto, i tempi sono notevolmente cambiati, e lo avvertiamo ben distintamente”. Gianfranco Brendolan ha anche guidato il Chiampo in Promozione, per due stagioni l’Aurora Cavalponica, sempre in Promozione, l’U.S. Provese (Promozione), per due stagioni l’Arzignano in Eccellenza, la Berretti del L.R. Vicenza ed anche gli Juniores regionali dell’A.C. Sambonifacese.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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