Ma esistono ancora le squadre ammazza campionato? Il livello tecnico dei nostri campionati dilettantistici si è davvero innalzato? Queste domande le abbiamo rivolte ad allenatori e addetti ai lavori dei nostri dilettanti. Risponde Luca Pizzini, da poco nuovo allenatore del Calmasino 2003, che dice: “Non capita sempre, in qualche annata trovi squadre che fanno la differenza sulle ed altre volte no. Se devo essere sincero quest’anno non vedo squadre ammazza campionato talmente forti da fare una grande differenza. Invece, sul secondo quesito, non sono d’accordo. Quest’anno il livello dei campionati dilettantistici è in ribasso. Forse perché ci sono meno sponsor e soldi che vengono investiti nel nostro calcio minore, rispetto a quello professionistico c’è una bella differenza. Il livello si è abbassato molto. Vedo categorie dove giocano giocatori che in altri tempi tecnicamente li non ci potrebbero stare. E’ un peccato notare questo perché il calcio dei dilettanti è molto importante, soprattutto per i ragazzi giovani che devono crescere e migliorare. Secondo me il problema è che ci sono sempre meno giovani, i quali partono dal settore giovanile ma poi si stufano di giocare e si perdono. Forse per l’impegno e i sacrifici da fare o forse perché attirati da altre attività. Questa cosa mi piace sempre meno, bisogna puntare con più forza sui settori giovanili. Le nostre società fanno fatica a portarli avanti e quindi devono essere sostenute economicamente dalla Federazione altrimenti non si va più avanti”.
Ora la parola passa a Marco Aroldi, tecnico del Quaderni capolista del girone A di Prima categoria: “Esistono sempre delle squadre ammazza campionato. Sono state strutturate sulla carta per fare la differenza e grazie ad un duro lavoro tecnico stanno rendendo meglio e con più continuità rispetto alle rivali. Nel calcio conta si l’organizzazione tecnica, ma poi è sempre il campo, a mio parere, che dice la verità. A mio giudizio il calcio dei dilettanti è in crescita dal punto di vista fisico e decresce invece dal punto di vista prettamente tecnico. Di pari passo con quello che succede nei campionati professionistici”. Il tecnico Antonio Marini dice: “Il livello in tutti i campionati è sempre più basso e quindi si capisce anche perché le classifiche sono molto corte. C’è sempre qualche eccezione ma come si vede la differenza tra la prima e il resto del gruppo non è molta. Magari fa la differenza qualche squadra che a investito molto ma succede sempre meno. E poi non ci sono più valori, no perché è toccato a me, ma se un allenatore va esonerato anche quando vince allora c’è qualcosa che non va. E anni che dico che bisogna fare meno corsi per allenatori e più corsi per dirigenti”.
“Confermo. Squadre ammazza campionato non se ne vedono più – dice l’ ex centrocampista dell’Hellas Verona Caio Ferrarese che ora lavora nella Lucchese di serie C -. Questo è segno che il livello e la qualità delle nostre squadre dilettanti si è alzato. Ci sono sempre più giocatori bravi e preparati che hanno voglia di mettersi in luce e quindi i campionati dilettanti sono sempre tosti e molto combattuti. Si gioca con palla a terra e buoni schemi, tutto all’insegna dello spettacolo e del divertimento”. Mister Fabrizio Sona, senza mezzi termini, dice: “Dire che il calcio dei dilettanti è in crescita è una grossa bugia, secondo me è in declino. Se vai a vedere una partita di Promozione vedi un gioco prevedibile e noioso, fatto di lanci lunghi e poche idee. Invece, se vai a vedere una partita di Eccellenza ti diverti, ci sono giocate di qualità di giocatori che scendono dalla serie D. Dalla Promozione in giù poche trame di gioco e livello basso e monotono. Le squadre ammazza campionato sono sempre quelle che hanno speso più soldi di tutti grazie agli sponsor. Non ci sono storie, le squadre con queste caratteristiche hanno una marcia in più. Il calcio è cambiato. Ci sono troppe squadre dove gli allenatori vengono esonerati troppo in fretta, non c’è pazienza nel farli lavorare con serenità”.
Riccardo Allegretti, mister della Clivense che milita nel girone B di serie D, dice: “Non esistono squadre ammazza campionato perché anche le squadre costruite per vincere trovano delle difficoltà che sono soprattutto legate agli obblighi imposti dalla Lega Nazionale Dilettanti. Il livello medio non sarà mai in crescita proprio per i vincoli dei giovani che secondo me sono un’arma a doppio taglio. Se io allenatore ho ha disposizione un giovane forte ho tutto l’interesse di farlo giocare, ma obbligarmi a farlo giocare mi fa spesso ragionare nell’ottica di metterlo in una posizione dove può sbagliare senza poi farci andare troppo in crisi o determinare il risultato”. Chiude Jodi Ferrari, allenatore dell’Ambrosiana di Eccellenza: “Le squadre ammazza campionato sicuramente sono sempre molto di meno, questo perchè la qualita di tutte le rose è aumentata e specialmente per la questione del giovane in meno da schierare. Sono quindi aumentati i cosiddetti “vecchi” o giocatori più esperti e questo aspetto non è certo da sottovalutare. Poi voglio spezzare una lancia a favore dei miei colleghi, io penso che ci sono sempre più allenatori giovani e molto ben preparati che hanno fatto alzare il livello a tutta la categoria”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it