giovedì, 30 Gennaio 2025
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Davide Cacciatori chiude nell’Avesa HSM dopo più di 400 gare in categoria

“Il Discobolo”, chiamato da noi così in omaggio al suo fisico statuario, ovvero Davide Cacciatori, domenica scorsa 28 aprile, al “Tino Guidotti”, in casa dell’Olimpia Verona ha dato l’addio al calcio dopo più di 400 presenze in categoria e una quarantina di reti firmate. Classe 1985, mancino puro, il forte centrale difensivo ha deciso di staccare (anche se non del tutto) la spina da quella passione che è stata fin da piccolo la sua colonna sonora. “Tra non molto” racconta “e vicino al mio 39° compleanno, diventerò papà di una bambina, alla quale io e mia moglie Alice abbiamo messo il nome di Viola. Poi, gli impegni di lavoro, che, a partire dalla prossima stagione, mi vedranno impegnato anche nei fine settimana, mi hanno spinto a prendere questa decisione”. Cresciuto nel vivaio del Crazy Jeans, Davide passa negli Allievi e negli Juniores del Sona Maddalena Mazza per esordire a Sandrà, in Prima categoria, a 17 anni, nel TMG San Massimo, lanciato da mister Andrea “Jimmy” Righetti. “Ho avuto la fortuna di essere” aggiunge “Il Discobolo” stato allenato da mister carismatici e preparati, vedi Adelchi Malaman (a Castel d’Azzano e trionfo in 2^ categoria), da Umberto Urbani (nell’Alpo Lepanto, e balzo dalla 2^ in 1^ categoria), da Lucio Manganotti (a Cadidavid), da Flavio Marai (Avesa HSM) e nuovamente da Umberto Urbani – sanzenate doc – nelle 6 stagioni vissute con l’A.C. San Zeno Vr, in cui abbiamo raggiunto la Promozione e sfiorando di porre la ciliegina sopra al titolo della Coppa regionale, perduta a Caldogno contro il Mestre. Non solo, ma ho avuto anche il privilegio di giocare assieme a giocatori molto più attrezzati tecnicamente di me, i quali mi hanno insegnato a crescere e mi hanno spinto a migliorare le mie doti. Ma, ripeto, anche di essere stato catechizzato da trainer con un diverso modo di allenare, di vedere il calcio, ma ognuno sempre secondo il proprio contesto storico”.

Quali sono stati gli attaccanti più difficili da marcare? “Nicolò Bolla del Sommacustoza, un giocatore alto, bravo di testa, un attaccante completo. Marco Secchi, ora al Povegliano, un avanti imprevedibile, apparentemente fuori partita per 60 minuti, ma poi capace di castigarti alla minima incertezza. Poi – ma so di dimenticarne altri – Luca Avesani, un atleta che non sbaglia una partita in Campionato e in Coppa, completo in tutto, Pietro Bellè, un bomber intelligente come pochi. Entrambi li ho incontrati nei sedicesimi di Coppa Regionale di Seconda categoria, gara vinta dai giallo-blu ai rigori, e in cui ho il rammarico di non essermi candidato a calciare dagli 11 metri”. Perché? “E’ stato un duello fino all’ultimo respiro, nel quale avevo speso ogni mia energia, e ho delegato il compito ad altri miei compagni più freschi. L’avessi sbagliato io, me la sarei lasciata passare, mentre fosse stato uno più giovane, immagino che l’avrebbe presa gran male! E, visto che siamo in argomento, mi è dispiaciuto non essere stato in grado di dare una mano ai miei compagni di squadra, data l’eliminazione, di poter disputare il 1° turno di play off perché avrebbero potuto fare esperienza di una partita diretta dalla terna arbitrale”.

Il segreto della tua longevità? “La grande passione, l’applicazione continua anche certe sere in cui non avrei avuto voglia di correre e sudare durante le sedute atletiche. In un giocatore deve prevalere la volontà, la cultura di sacrificio, quella che all’Avesa, da qualche anno a questa parte, mi ha fatto recitare il ruolo di “chioccia” per i più giovani. Negli allenamenti, come in partita, ho sempre cercato di dare il 100% di quello che potevo esprimere, anche perché mi sono mai ritenuto uno in possesso di grandi doti naturali. E poi, non ho accusato infortuni importanti, anche se “da vecchio” i dolori e le botte fanno fatica a passare, fai fatica a metabolizzarli in tempi rapidi”. La società Avesa HSM, intanto, per bocca del suo mister Giampietro Fontana “fa sapere che Davide – magazziniere all’Hellas Verona – continuerà, per quanto gli sarà concesso, ad allenarsi con noi e, all’occorrenza, verrà impiegato in partita!” Un attestato di stima, un esplicito invito al “Guerriero” sanzenate di non lasciare il disco a terra!

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it
(Foto Scatti Rubati)

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