mercoledì, 18 Settembre 2024

Oggi

Daniele Romano si toglie la mascherina ed è pronto ad una nuova sfida

Il forte centrocampista, dopo due fantastici anni, saluta il Mozzecane

Molti di noi, oltre che per il suo naturale talento, lo ricordano in questi terribili giorni di clausura da lockdown, quando si è reinventato il lavoro di sarto e di gestore di un atelier di moda (in corso Milano), avviando la propria impresa alla confezione di mascherine anti-Covid-19. Stiamo parlando di Daniele Romano, classe 1992, centrocampista o mezz’ala di inserimento, dotato anche di un buon fiuto del gol (la sua ultima tripletta l’ha coniata contro il Nogara): ebbene, dopo due fantastici anni vissuti nel Mozzecane, l’atleta ha deciso di interrompere la sua esperienza con i “rosso-blu del bocciodromo” guidati dal riconfermato trainer Andrea Matteoni. “Credo che sia comprensibile vivere e provare altre emozioni” esordisce il giocatore ex giovanili del Chievo (dove ha indossato la casacca dei “giallo-blu della diga” per ben 7 stagioni di fila), l’ex Domegliara di serie D allora allenato da Paolo Vanoli (oggi secondo di Antonio Conte all’Inter), ex Virtus Vecomp, sempre in serie D, ex Alba Borgo Roma (Promozione), poi ha giocato tre stagioni alla Pol. Virtus, è stato anche trionfatore con l’U.S. Provese in Promozione ed ex compagno del talentuoso Alberto Filiciotto, riconfermato a Caldiero, quando giocava a Bardolino che allora militava in Eccellenza.

“Quindi, dopo aver dato il mio contributo al “Mozze” sia in campionato di Promozione che in Coppa Italia, qualificandoci alle semifinali regionali (poi non disputate per il blocco del Corona Virus), desidero mettermi alla prova in un’altra scuderia ambiziosa ed animata da un progetto interessante, vincente e convincente”. E’ stato anche compagno di squadra dell’azzurro Kevin Lasagna – ai tempi del Chievo -, bomber dell’Udinese con il quale ancora si sente comunicando via whatsapp, inoltre Daniele è nipote di Rodolfo, colui che ha avviato il marchio di famiglia, poi, portato avanti dal padre Giorgio, classe 1960. “Chi mi conosce, sa bene che vivo per il calcio e la mia vera gara inizia tutti i giorni, partendo dalla cura verso l’alimentazione, senza cioé fare sballi, per continuare con l’impegno durante gli allenamenti. Avrei voluto arrivare in alto nel calcio, ci tenevo tanto, e ci tengo ancora adesso! Ma, mi piace dare ogni volta il meglio di me stesso!” Già, elegante la corsa e la falcata, capace di seguire a rete l’azione che Daniele stesso innesca, portando via palla all’avversario: un ragazzo elegante in campo e fuori, alla pari dei vestiti di marca che occhieggiano dentro la sua boutique.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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