Prima sosta dei campionati dilettantistici, dopo 6 giornate disputate, dopo la ripartenza da quasi due anni d’inattività a causa della pandemia da Covid-19. Abbiamo posto ad alcuni allenatori delle nostre squadre veronesi queste domande; Come sono ripartiti i nostri dilettanti dopo il lungo stop? Ne hanno risentito dal punto fisico e mentale? Il primo a rispondere è Paolo Corghi, tecnico del Villafranca che è primo in classifica nel girone “A” di Eccellenza con 18 punti e con 6 vittorie all’attivo in altrettante partite finora disputate: “Direi che i nostri dilettanti sono ripartiti molto bene. Osservo in loro un rinnovato entusiasmo e una grande voglia di fare. E’ proprio vero, il calcio è lo sport più bello del mondo. Vedo delle partite intense e molto divertenti. Grossi o pesanti infortuni a mio parere finora non c’è ne sono stati molti. A livello mentale noto che la paura di non giocare più, che ho visto all’arrivo del Corona Virus, se ne sta andando a poco a poco. Questa è sicuramente una cosa positiva. Sono molto fiducioso che si possa andare avanti senza grossi problemi”.
Gli fa eco Massimiliano Signoretto, tecnico dell’Alpo Lepanto capolista del girone “B” di Seconda categoria con 15 punti dopo 6 gare giocate. “Dal punto di vista fisico dico che sta andando abbastanza bene mentre dal punto di vista mentale non è stato per niente facile per i nostri ragazzi ripartire dopo il lungo stop. Dal mio punto di vista personale da allenatore, ho preferito partire quest’anno con la preparazione della mia squadra senza forzare subito, cercando di curare al meglio i problemi muscolari dovuti alla lunga inattività, valutando con calma ed attenzione ogni aspetto. Noi non molliamo e siamo fiduciosi di andare avanti fino alla fine senza problemi. Viva il pianeta dei dilettanti!”. Fabrizio Sona, tecnico del Cadidavid di Promozione, ci dice: “Probabilmente nessuno si aspettava che dopo due anni di inattività ci fossero così tanti infortuni tra i nostri giocatori, e non parlo solo del mio Cadidavid ma in generale. Sento molte lamentele su questo aspetto in giro, troppi problemi muscolari ma per fortuna solo piccoli traumi non gravi. Per il resto devo dire che siamo partiti bene, le squadre che in qualche maniera, dopo il periodo del Covid-19, sono riuscite ad iniziare prima la preparazione delle altre che per tanto tempo sono state ferme, hanno sicuramente una migliore tenuta fisica e mentale. Non è un difetto, per carità, è solo un dato di fatto. Noi restiamo fiduciosi ed abbiamo pazienza, questa cosa con il passare dei mesi si supererà e le cose andranno meglio”.
“La ripresa dei campionati, dopo il lungo stop forzato a causa del Coronavirus – dice mister Paolo Mosca, attualmente in attesa di una squadra da allenare -, è a mio parere un rodaggio quasi forzato per capire come si possa giocare durante la pandemia che continua ahimè ad esserci. Certo che con le vaccinazioni arrivate al 90% della popolazione siamo a buon punto, ma dobbiamo mantenere sempre alta la guardia. Penso che sia dal punto di vista mentale che fisico sia stato difficile riprendere le vecchie abitudine di quando il virus non esisteva ancora. Lo si deduce sia dai risultati numerici di tante partite, sia da episodi non edificanti che si vedono in vari campi durante le partite, fatti che spesso le cronache nei media non narrano. In definitiva devo dire che sono pessimista e vedo una ripresa ancora difficile per tutti i nostri dilettanti”. Lapidario il tecnico della Fumanese Ivo Castellani: “Non vedo nessuna differenza rispetto agli anni passati, solo qualche infortunio in più nei giocatori meno giovani che hanno logicamente più acciacchi dei giovani”. Lucio Marconi, mister del Quaderni, aggiunge: “Dal punto di vista caratteriale vedo sicuramente nei nostri dilettanti tanta voglia e tanto entusiasmo nel poter ripartire a giocare a calcio. Invece dal punto di vista fisico dico che chi più e chi meno si è fatto trovare pronto per la prima squadra lavorando da solo con allenamenti singoli”.
Peter Taccardi, tecnico del Povegliano di Promozione, dice: “Dopo un bel po’ di tempo che i dilettanti erano fermi, è stato davvero difficile ripartire e tornare alla normalità. Io penso che questa inattività ha pesato soprattutto sui giovani in generale. Vedo nei ragazzi che sono arrivati dal settore giovanile alla prima squadra la difficoltà nel capire la mentalità dei giocatori più esperti. Ci sono tematiche e comportamenti che nello spogliatoio ed in partita vanno tenuti. Si prende a volte il poter stare in una prima squadra forse un pochino alla leggera. Vedo tanta superficialità e poca attenzione nel giocare a calcio. Questo aspetto, da allenatore, purtroppo lo noto sia a livello fisico che mentale. I giovani devono curare di più queste cose, devono divertirsi, stare in compagnia ma mettere la massima concentrazione in campo. Ricordo che quando facevo il calciatore il sabato non vedevo l’ora di giocare e ben figurare la domenica, perciò stavo tranquillo e non facevo serate in discoteca o nei bar divertendomi fino a tarda ora. A volte vedo ragazzi che sono indifferenti alla partita che devono affrontare la domenica pomeriggio. Poco impegno in allenamento e totale mancanza di concetti tecnici e mentali di base, in pratica mancano i “fondamentali”. Prendono l’impegno troppo alla leggera e questo aspetto non mi piace. Soprattutto in una categoria molto ambita come la Promozione”.
“Io credo che questo Covid-19 ha pesato tantissimo – dice Antonio Marini, mister del Bevilacqua -, parlo dei molti infortuni e delle difficoltà muscolari che patiscono i nostri giocatori. Ma devo dire che anche a livello mentale li vedo a volte scarichi. Ci sono volute diverse partite ufficiali per riprendere la mentalità giusta nel scendere in campo alla domenica. A mio parere è una stagione strana e diversa per tutte le squadre che militano nei dilettanti, quindi ne vedremo delle belle”. Jodi Ferrari, tecnico del Valgatara dice: “A livello fisico di sicuro ha pesato moltissimo questo lungo periodo in cui abbiamo dovuto fermarci per colpa dell’arrivo del virus, infortuni muscolari ahimè ne vedo purtroppo molti, anche tanti affaticamenti muscolari. E’ dura da gestire una infermeria affollata nell’economia di squadra. Dal punto di vista mentale noto più voglia di dare il massimo in allenamento ed in partita da parte dei miei giocatori. Nello stesso tempo però vedo dei ragazzi che hanno poca voglia di mettersi in luce, sembrano stanchi e oramai quasi abituati a non giocare più a calcio. Hanno trovato nel rimanere fermi a casa altri interessi. Parlo soprattutto dalla Prima categoria in giù, dove molti giocatori hanno smesso per stare con la famiglia oppure per aver trovato altre cose da fare. E’ un peccato ma è un dato di fatto”. Mister Matteo Fattori, attualmente in cerca di una squadra, dice: “Direi che i nostri dilettanti si sono ripresi abbastanza bene da questa pandemia da Covid-19 nonostante siamo rimasti fermi per un bel pezzo. Ci sono squadre che adesso sono magari più indietro di preparazione ma che verranno fuori bene più avanti”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it