Castelnuovo, qua la mano” Castelnuovo quest’anno ingordo di successi e di trionfi. Castelnuovo da “Gardaland”, da vero e proprio “Parco dei divertimenti”: firma la storica quanto prestigiosa doppietta, quella della “Notte Magica” vissuta a Montebello, a spese della Piovese (in palio il scintillante Trofeo Veneto), e lo scudetto del campionato cucito a tutto tondo sul proprio, fiero petto dai ragazzi di mister Alessandro “Barbablu” Vecchione, classe 1987. Bravo anche il presidente Maicol Tinelli a guidare la nave e il diesse, Alberto “Abba”, Zanolli, padre di 4 creature, e al suo debutto nella nuova veste che non conoscevamo, visto che l’abbiamo sempre apprezzato come bomber, subito al doppio successo. Gente da Caprino: il Caprino stesso, trionfatore in 2^ categoria, Zanolli stesso e Simone Cristofaletti, ex “molosso” del rimpianto Lonardi San Floriano dell’appassionato e troppo presto scomparso ing. Gian Paolo Lonardi, poi, per ben tre volte “re di Coppe” in veste di mister. Già, chi vive e cresce ai piedi del Monte Baldo – ricordiamo anche l’onesto e qualificato ex vice-presidente C.R.V. Figc-Lnd, l’ing. Christian Comencini – compie ogni giorno il passo del montanaro: quello cadenzato e ben misurato. Un po’ testoni, un briciolo testardi, i montebaldini stanno aspettando al traguardo di Promozione anche un altro loro concittadino: l'”immarcescibile” Guerrino Gemetti, detto “El Squiri”, chiamato a far decollare il Pastrengo delle meraviglie, il “mister dei due mondi”, il “Garibaldi del nostro calcio” per aver insegnato “fubàl” anche in Brasile, ai bambini più poveri, agli appassionati di quel colorito, immenso e pieno di contraddizioni Paese di fronte agli Stati Uniti, in pieno Ocean Atlantico.
Tornando ai “nero-verdi del castello” e del basso-Garda, ma dell’altissima classifica, ieri si sono trovati di fronte uno degli ostacoli più insormontabili: la Pol. Virtus B.V. del “salva vita Beghelli”, al secolo Simone Marocchio da Raldon. Famelica di punti, la compagine borgo-veneziana, scesa in guerra in tenuta anti sommossa, ma, ahilei sconfitta – 4 a 2 – da chi ha svolto una stagione da favola. Già, Simone Marocchio, classe 1970, padre di ben 4 ragazze: tutti parlano, ma nessuno dei suoi colleghi se la sarebbe sentita – in veste di dottore specialista nel Reparto Rianimazione – si prestare il meglio della propria esperienza e competenza all'”ammalato, non ancora terminale” (speriamo in bene!), il sofferente paziente borgo-veneziano. Dopo il trionfo riscosso domenica scorsa (3 a 1) a scapito dell’A.C. Cologna Veneta, guidato dal quasi compaesano, il lupatotino Matteo Girlanda, ecco un altro scontro diretto per il coach raldonate: quello – neanche farlo apposta – giocato contro chi aveva allenato a San Giovanni Lupatoto la scorsa stagione, ossia il suo nuovo collega Alessandro Vecchione. Al quale, grazie agli interfici da vera fotografa di grandi divi moglie Antonella, aveva inviato allo stesso Vecchione una foto con in mano la bandiera dei “castellani”, assieme a un sorriso tutt’altro che enigmatico, ma anche tutt’altro che furfantino o velenoso, o troppo reverenzialistico e/o compassionevole, della serie “Vedi, Sandro, di lasciarmi passare al “Pancera”, altrimenti darò fuoco al gonfalone nero-verde!” Ma, giustamente, l’appetito – specialmente quello della gloria – continua a venire mangiando successi, vittorie, uno dietro all’altro: ergo, puntiamo a regalarci anche lo scudetto di Promozione, fiore all’occhiello di una stagione, crediamo, irripetibile. Triplice, da vera e propria mietitrebbia, il vantaggio dei “castellani” del gigantesco presidente, l’umile Maicol Tinelli: Hatim Sadif (2005), Enrico Bignotti (1992), Lucas Henrique Nacarato Belem (2002 e uno dei due “Re di Coppa”), poi, al 96 minuto, non poteva non mettere la ciliegina sulla torta proprio lui, il già corteggiato da parecchi club (in primis, la Virtus Verona gigifreschiana), ossia “l’enfant prodige”, la “voglia di correre attorno a un pallone”, Luca Quintarelli, classe 2004. Non bastano, se non all’onore della bandiera, i gol di Grigore Plamadeala (il “soldatino” moldavo 1995 non fallisce dal dischetto) e Nathan Cavazza, nato il 9 dicembre del 2004.
Il Castelnuovo scudettato presenta una cucitura del piccolo triangolino tricolore a 59 punti, 4 in più rispetto alla nuova vice-regina, il Team Santa Lucia Golosine di mister Alessandro Ghirigato e del suo collaboratore tecnico, il dr commercialista Luca Angelico (1980). Al “Sant’Elisabetta-Luciano Giglio”, gli “aquilotti bianco-blu” rionali strapazzano – 4 a 0 – il già sazio, il già pago A.C. Zevio del mister e imprenditore grafico Andrea Annechini. L’elegante “Cigno di Campagnola di Zevio”, al secolo il classe 2002 Andrea Varano, non è ancora pronto? Va bè, continuiamo a puntare le nostre fiches da roulette sul n.14 Tommaso Ziviani, classe 2005, l’ex bomber in forza un paio di stagioni or sono al Bovolone 1918, all’inizio di stagione infortunatosi, ma poi rinato come un’araba fenice, a suon di gol e “cuoricini” – ben due di seguito; e che ha giocato neanche mezz’ora, caspita! – da inviare ai supporters santo-luciani. Lo precedono i compagni di scuderia Alessio Soave, il “Beppe Signori di Perzacco di Zevio”, classe 1992, e il classe 2004 Giovanni Fiero. Castelnuovo a 59 punti, a – 90 e più minuti al termine della regular season -, Team a 55, Isola Rizza Roverchiara a 54 punti.
In riva al Piganzo, al “Franco Bonetti e Franco Brunelli”, la palla – per gli isolani del mister “multitask”, l’avvocato e notaio Claudio Berlini (originario di San Pietro di Legnago) – non sarebbe andata dentro neanche se alla porta avversaria, quella difesa ieri pomeriggio dallo straordinariamente bravo Jacopo Malaguti, classe 2003, avessero applicato le rotelline direzionali alla sfera di cuoio! Ben 7 le opportunità mancate dagli “spallini del Piganzo” di uno sconsolato presidente Graziano Molinari e di un avvilitissimo diesse Roberto Visentini – il papà del “Duca” Michel “Platinì”- ben 14 nella ripresa, ovviamente comprese le paratone dell’estremo “ussaro” nogarese e i due pali colti in maniera clamorosa ora da Matteo Crivellaro “piattellaro i legni”, già geometra come il padre ed Hooligan Moreno, una laurea anche in Agraria, classe 1995, e la faccia inferiore della traversa, alla quale ha fatto, davvero, eh!, il solletico in maniera beffarda la sfera – spiovuta poi sulla linea bianca – sfera incornata dal neo papà di Ettore, il 1996 difensore Matteo Ghisi, sugli sviluppi di un pressing portato dai suoi compagni di gioco. Magnifico, e non per caso, ma fortissimamente voluto e ricercato il gol del vantaggio-illusion griffato dal n.10, ex Alba Borgo Roma, ex Boys Buttapedra (nella quale società ha militato anche come portiere, gulp!), Filippo Pernigotti “Talmone” o “Ferrero” (ancora più buoni, questi!). Punizione dalla destra, quasi dalla linea laterale, parabola arcuata e palla che si spegne proprio all’incrocio dei pali, alla sinistra di “Moto” Malaguti, quello insomma dove non osano neanche le aquile ma solo i ragni con le loro ragnatele. Ma, gli “ussari bianco-rossi del Tartaro” condotti in pugna dal sanmartinese “sergente di ferro” dei fantamarò lagunari, Andrea Scardoni, ribattono colpo su colpo, rintuzzano, spazzano via anche la polvere sullo splendido tappeto, curato e morbido come quello di “Wembley”, meglio ancora, di un biliardo Adami, dai volontari Marzio Bonetti, Marco Valdo, Marco Fiorini, Renato Raguzzi, ebbene, gettando il cuore oltre l’ostacolo, mettendo il cuore dentro gli scarpini – curiosa la maschera facciale anti-scontro, alla maniera di un poliziotto in servizio anti sommossa – applicata al viso del “Corazziere della difesa”, il bovolonese imprenditore mobiliere Paolo Chiavegato, ex della sfida ad altissima tensione -, intorno alla mezz’ora della ripresa, riescono a cavare il ragno dal buco della sconfitta e trovare il punto grazie a Rayan Fettouch, classe 2007.
Torna a sorridere – 1 a 3 – il San Giovanni Lupatoto del pluri-iridato Fabrizio Sona; al “Comunale” all’altezza del Guà, quello di Cologna Veneta, la punta albanese Alex Xeka, non è più in versione azzeca-garbugli, come il famoso avvocato celebrato nei suoi “Promessi Sposi” dal grande Alessandro Manzoni – a proposito, oggi è Sant’Abbondio…-ma, in versione azzecca-gol e doppietta (al biondino originario del “Paese delle Aquile”, l’Albania, la primavera risveglia la mira, lo invita ad abbracciare la doppietta (ricordate quella esplosa la scorsa primavera in occasione della gara di andata dei Play off, ammirata al “Giobatta Battistoni”, a spese dell’Atletico Città di Cerea?): doppietta anche ieri, imitata per una sola volta (e cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano) da capitan Luca Menini (1993). Un tris ingombrante per i “giallo-blu del mandorlato” del coach lupatotino Matteo Girlanda, ed addolcito – si fa per dire – dall’éco gioiosa del solo Super bomber, al secolo Fabio Sinigaglia, da Barbarano vicentino, classe 1986 e – come suggeritoci dal diesse colognese Daniele Pattaro – vicino all’addio del calcio domenica prossima (non farlo, Fabio, sei ancora fisicamente integro e calcisticamente prolifico! Guarda il bomber dell’Unione La Rocca Altavilla, Rachid Arma, classe 1985. Tanto, ti richiameranno prima o poi, giuro, scomettiamo quello che vuoi tu! Un furgone pieno zeppo di scatole di latta di mandorlato). San Giovanni Lupatoto del diesse Marian Ionita che ora, in caso di vittoria nell’ultima giornata e di sconfitta dell’Isola Rizza andrebbe ai play off proprio contro i biancazzurri.
Si vede che è ritornato al suo vero posto, si è cioè accomodato sul più alto scranno pescantinese Lucio Alfuso: al “Pinarolli Stadium”, il gruppo affidato al “dottor Sottile” Alberto Facci…sognare! asfalta – 5 a 0 – un irriconoscibile (ma forse, già con la testa ai Lidi Ravennati, meglio di quelli Ferraresi!) Olimpica Dossobuono dell’ex “bagnino dell’Inter”, mister Giordano Rossi, ex anche Ravenna (avete capito perchè abbiamo consigliato i Lidi Ravennati?). Doppia di “Pablito” Rossi, incorniciata dai gol messi a segno dal 2004 Mattia Ambrosi, dal suo coetaneo ed omonimo di nome di battesimo, l’ottimo Mattia Berardo, ed ancora – incredibile, ma vero! – da un altro 2004, ossia Simone Brunelli. A Belfiore d’Adige, Luigi Mettifogo (2004) e l’ex oppeanese ed ex montoriese, l’ing. Michele Vesentini mettono a tacere un’Audace da noi apprezzata la festa prima al “Tiberghien” e portano in salvo i biancocelesti guidati dal trainer sambonifacese Flavio “Ray Ban” Carnovelli. Per i sanmichelati del presidente e imprenditore nel ramo dei colori (e, quest’anno, la sua Audace ne ha visto proprio di tutti i colori!), il classe 1974 (come l’età di Alex Del Piero e quella del caldierese mister Christian Soave) Roberto Purgato (un saluto particolare e personale al mitico babbo, l’informissima 82enne Giovanni, ex metronomo di Virtus Borgo Venezia e Minerbe) non basta a dipingere…il cielo della felicità di almeno un punto messo in saccoccia, il 2005 Eliseo Kapaj.
Sull’impianto di via PontePitoco, il Bevilacqua del presidente Davide Furlani e di mister Nicola Corestini, classe 1990, inacidiscono – trasformano in passito il buon rosso Valpolicella stillato a Pedemonte (gruppo guidato dalla panca da mister Stefano “Bel-Paese) dalla rinomata nel mondo cantina vinicola Maurizio (il mitico ex audacino fondatore) e Claudio (il figlio ed attuale vice-presidente pedemontano) Farina (Claudio, occhio ai dazi del vulcanico, incorreggibile Donald Tramp!). Vanno a segno, alla pari di uno spietato puntaspilli i grigio-rossi Edoardo Pavan, classe 1998, Giovanni Bonini e l'”eterno” (1988) “leone del Senegal”, il fortissimo Fall Bara Mamadou Lamine, da Este di Padova. Sul sintetico di Cavaion, il Valpolicella di mister Mattia Paiola indossa la maschera del “Corsaro non Nero, ma, rosso e blu), andando a fare la voce grossa – 2 a 3 – nel terreno “amico” del Baldo Junior Team di mister Paolo Corghi. Sempre il pallino del vantaggio incollato agli scarpini dei valpolicellesi, visto i gol del classe 2001 Filippo Tuzzo e del mozzecanese bomber Maicol Bonetti (1991); due squilli di corno replicati di pari intensità dai montebaldini Mattia Pellegrino (2007) e dal duemillenario Simone Turrini. Quindi, il presidente e “boss delle Assicurazioni”, Fosco Frapporti, invita, dopo il 2 a 3 firmato dal rossoblù Giuseppe Ambrosi, a stappare del buon, sapido, garrulo, Valpolicella Rosso (speriamo che arrivi qualche cartone anche alla nostra redazione? Vi ricordiamo che ci avviciniamo alla Santa Pasqua e vorremmo pasteggiare o con del buon Farina a bollicine o con dell’ottimo Valpolicella. Possiamo essere in zona vostra, baciata dal sole e dalla fortuna, venerdì santo, prossimo 19 aprile! Augurissimi, intanto, per tutto, eh!)
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it