Più limpida, anche se tutt’altro che decisa, la testa della classifica del girone “A” di Promozione veneta. Ieri, l’ancora capolista Castelnuovo del massimo dirigente Maicol Tinelli e del diesse “Abba” Alberto Zanolli, guidata da mister Alessandro Vecchione, con la testa già orientata come una parabola a Montebello Vicentino, allo stadio “Marchetto”, dove si disputerà la finalissima del Trofeo Regionale di Promozione, avversaria la padovana Piovese di Piove di Sacco – senza con questo disconoscere i grandi meriti di chi ieri l’ha messa in buona difficoltà, ossia il Nogara di mister Andrea Scardoni – ebbene, ieri pomeriggio, al “Remo Soave”, detto “El Ciba”, non è riuscita a totalizzare la 17 vittoria stagionale (l’avrà, auguriamoci, tenuta in riserva come una coppa di champagne, meglio, di Brut Valdobbiadene, magari, per mercoledì sera 9 aprile). Il confronto, infatti, è terminato sul 3 a 3, con l’alternarsi, in fatto realizzativo, delle marcature. Al “Talebano” bomber mantovano, classe 1990, Andrea Badalotti ha riposto il “castellano” Enrico Bignotti, classe 1992; il vantaggio dei primi della classe veniva griffato dal classe 2002 Simone Fornari, il quale “lanciava” sull’1 a 3 il compagno di reparto Luca Quintarelli, classe 2004. Quindi, l’epica, stoica rimonta da parte dei “cosacchi bianco-rossi del Tartaro” del presidente Gianni Frignani, con Edoardo Girardi e con il “bonus dello sfortunato autogol” trasmesso, concesso involontariamente, e non evangelicamente, dal sirmionese classe 1991, il difensore Samuele Avanzi. Un autentico “gentleman del calcio”, il terzino dei nero-verdi ospiti.
Castelnuovo ora a 56 punti, tallonato non più dalla coppia Isola Rizza Roverchiara e Team S.Lucia Golosine, bensì dai soli isolarizzani (posizionatisi a 53 punti) catechizzati dal mister “multi-task”, l'”enciclopedico” Claudio Berlini. Infatti, l’inattesa, impensabile caduta, 2 a 0 – al “Paolo Maggiore” di Pedemonte del Team di mister Alessandro Ghirigato, ha causato quel leggero cedimento, il quale ha permesso il soprasso (53 a 52) da parte degli isolani-ibizani del presidente Graziano, “El Ciano”, Molinari, classe 1961. Tornando alla “vice-regina” biancazzurra, ieri al “Tiberghien” di San Michele Extra (0 a 0 lo score finale!), il massimo di cui si sarebbe potuta accontentare – vista la gara – l’attuale più autorevole sparring partner del Castelnuovo, l'”Isola”, sarebbe stato il pareggio. Giusto dopo lo svolgimento del primo round, da calice mezzo pieno, se consideriamo i secondi 45 minuti e più di gioco, quelli in cui gli audacini ben tovagliati dal mister e super Chef (con cucina in un angolo suggestivo di Piazza Erbe: tanto di cappello, se vuole anche da cuoco, mister!) Matteo Biroli. Due i legni, uno per parte, piallati dagli avversari, un alcuni interventi clamorosi, quelli sfoderati dal portiere isolarizzano-roverchiarese – sulle insidiose conclusioni effettuate da Yuri Brizzi (2001, ex Pol. Virtus), da Eliseo Kapaj (2005) e dall’aitante e cappellone classe 1996 Davide Crema da Montagnana di Pd – stiamo riferendoci al navigato (1988) Andrea Negri. Il quale non si lasciava, in sicuri tre interventi, scappare di mano la sfera, come se avesse tenuto saldamente in braccio la sua appena nata primogenita Ludovica, per evitandole una drammatica caduta. C’è anche da dire che gli “spallini del Piganzo” del diesse Roberto Visentini, hanno dovuto non contare nei primi 20 minuti sulla grande spinta, sulla cattiveria buona, quella agonistica del loro n.4, “Ringhio” Federico Bresaola, classe 2006, ex Clivense di serie D, costretto a lasciare il campo e l’arena della pugna per le ferite riportare in seguito ai duelli con l’avversario che gli hanno procurato, ahilui!, la 4^ ammonizione. Chissà quante birre al bar attiguo allo stadio “Tiberghien” avrebbe voluto offrire ai suoi compagni di squadra Nicolò Rossignoli (classe 2002, da Caldiero), l’inarrestabile “motorino” degli ospiti, in caso avesse firmato un gol. Lo avrebbe, sicuramente, dedicato al nonno materno Renato Rossi, detto “El Moro”, valido centrocampista audacino degli anni 50-primi anni 60, il quale riposa proprio a 50 metri dall’impianto sportivo, e al quale il nipote, prima di unirsi alla truppa per la fase di riscaldamento, aveva dato un breve quanto intenso ed affettuoso saluto!
Pesante, ai fini certamente della corsa allo scudetto, non invece, per l’inseguimento di un posto al sole dei play off, scivolone del Team S.Lucia Golosine al “Paolo Maggiore” di Pedemonte. I bianco-rossi di mister Stefano “Bel” Paese, dopo 11 giornate, tornano ad assaporare il gusto dolce della vittoria; che in questo caso, oggi come oggi, per i ragazzi del “factotum” dirigente pedemontano, significa – eccome! – salvezza matematica. Di “panzer” Enrico Rizzi, classe 1999, e di Tommaso Ceretta, le due spingardate inferte dai valpolicellesi di un ansioso, trepidante vice-presidente Claudio Farina, tornato a festeggiare con l’ottimo vino dell’omonima Cantina la prima vittoria dopo ben 11 giornate di digiuno. Al “Giobatta Battistoni”, i lupatotini del superdecorato trainer Fabrizio Sona si riprendono alla grande dalla sconfitta patita (4 a 2) a Isola Rizza, infliggendo un rotondo 2 a 0 al Bevilacqua di mister Nicola Corestini, classe 1990. “Colui che sussurra” non ai cavalli, bensì ai lupacchiotti bianco-rossi sangiovannesi è l’ex maresciallo dei “genio guastatori” della Caserma “Briscese” di Legnago, la punta Antonio Cardone, classe 1995, impietoso quanto infallibile anche dal dischetto. Non cambia direzione il vento favorevole che soffia sul veliero giallo-rosso dell’Olimpica Dossobuono di mister Giordano Rossi: ieri, al “Ciresa”, gli “olimpici” del presidente Paolo Garonzi hanno scavalcato l’ostacolo posto dal Baldo Junior Team di mister Paolo Corghi. Ha deciso la sfida il neo entrato classe 2005 Alessandro Zanotto, veloce come una freccia ad inserirsi in zona-gol e ad uccellare l’estremo montebaldini, il navigato ed esperto Federico Cecchini.
Bianco-rossi sangiovannei al 4° posto, a 43 cavalli fiscali, ora alla pari dell’A.C. Cologna Veneta del coach lupatotino Matteo Girlanda, ieri pesantemente battuto – 3 a 1 al “Sant’Elisabetta-Luciano Giglio” di Santa Lucia, “casa” presa in affitto da una rinsavita, rinata Pol. Virtus dell’appena sedutosi sulla panca – al posto di Enrico Fracasso – “Hellas” Simone Marocchio, classe 1970, l’uomo-artefice della “favola dell’A.C. Raldon” (portato dalla Terza fino in Promozione) e delle 27 vittorie consecutive con l’Atletico Città di Cerea. Il diesse Mauro Annechini, papà di Andrea, attuale mister dell’A.C. Zevio, ha perso molte notti, in preda all’ansia, per vedere i propri ragazzi combattere in maniera disperata per una salvezza – per carità, ancora lontana – ma, ora un pochino più vicina (domenica prossima i poli-virtussini saranno di scena al “Pancera”, a Castelnuovo, per sfidare, auguriamoci di grande cuore, i neo-sovrani del Trofeo Veneto di Promozione, l'”Invincibile Armada” nero-verde del capitan di vascello Alessandro “Abate Farìa” Vecchione, reduci magari da notti magiche ed ebbre di bollicine…di gloria, per aver sconfitto gli avversari terribili della Piovese di Piove di Sacco, nella strada del Padovano che porta a Chioggia). Solamente la seconda miglior realtà calcistica borgo-veneziana ha il pallino, per non dire la palla già scodellata al centro di un rigore: da battere, sia per scongiurare la propria retrocessione, sia per riaprire – nell’ipotesi migliore per loro – il discorso-scudetto (L’Isola “Ibiza” ospiterà, domenica prossima, al “Franco Bonetti-Franco Brunelli”, il disperatissimo Nogara. Per, poi, salire, all’ultima tappa del campionato, in Valpolicella. Con le parabole ben orientate a Castelnuovo. Eppure in vantaggio i “dogi del mandorlato” con l’implacabile rigorista, il duemillenario Alessandro Dal Lago, ma, poi, a mò dell’evangelico “chi di rigore ferisce, di rigore patisce”…è il fuoriclasse moldavo, il molto passionale (per non dire bonariamente isterico) Grigore Plamadeala, classe 1995, a firmare la doppietta personale, anche dal dischetto. Completa il trionfo polivirtussino il classe 2003 Nicolò Pasquazzo, anticipando – ci spera anche lui, con il cognome che ha – di anticipare e poi trascorrere una felicità…Pasquale (da cui, deriva: felice come una Pasqua. Noi, correggeremo, con il terribile momento che stiamo attraversando in tutto il mondo (e, non pianeta, eh!), noi anteporremmo il sostantivo serenità, a quello di felicità. Ma, tant’è…). Insomma, stiamo assistendo a una stagione al cardiopalma, ricca di pathos fino all’ultima goccia, all’ultima stilla, all’ultimo secondo di non si sa quando finirà…(vedi ipotesi di una coda scintillante, super emozionante, super stupefacente di fine corsa).
Al “Leo Todeschini”, a quella che noi chiamiamo “Bonbonera”, per la bellezza dell’impianto e l’atmosfera in cui ci si può calare – specialmente nei suggestivi Tornei notturni – il centenario A.C. Zevio del presidente Giorgio Scandola e di mister Andrea Annechini (grafico mondadoriano, “enciclopedia” da figurine Panini, la sua smisurata conoscenza!) ha ragione – 2 a 1 – del più bisognoso PescantinaSettimo del mister e dottor “Sottile” Alberto Facci, ricorrendo alle felice conclusioni sciabolate da “Raul Bova” Matteo Manganotti e da Bari, “secondo estratto”, o, se preferite, da “Bari e dispari” per i tanti ruoli diversi interpretati, Riccardo, classe 2005, ex AlbaredoRonco ex Albaronco. Non basta l’umile quanto grandiosa risposta data dai ragazzi ritornati nelle mani dal presidente Lucio Alfuso, soprannominato “Il Direttore”, sia per carisma che per gli incarichi importanti che ricopre anche nel mondo lavorativo in questi ultimi decenni. Enrico Rossi è sì un nome prestigioso nella letteratura del calcio italiano e Mondiale, ma non è nemmeno il più siderale parente – ma, omonimo sì – del mitico “Pablito” toscano. Il navigato asso basso-padovani, classe 1993, Loris Giordani, in forza alla Belfiorese del sambonifacese trainer Flavio “Ray Ban” Carnovelli, aveva cercato di mettere il bastone tra le ruote del carro in grande corsa azionato dai curiazi del Valpolicella, agli ordini di mister Mattia Paiola. Infatti, al bomber mozzecanese Maicol Bonetti, classe 1991, ha risposto il biancazzurro ex Castelbaldo Masi di Eccellenza, l’ex Pozzonovo di Eccellenza, Giordani, appunto. Ma, è bastato un guizzo del classe 2001 valpolicellese Filippo Tuzzo a consegnare ai propri compagni – pilotati dal più alto scranno dal “boss delle assicurazioni”, Fosco Frapporti, la speranza di poter ancora accedere alla lotteria dei play out che sarebbe svanita in caso di sconfitta.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it