giovedì, 20 Febbraio 2025
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Il punto sul girone “A” di Promozione: 22^ giornata

Scatto in avanti del Castelnuovo, indossano la maschera dei "corsari" PescantinaSettimo, Olimpica Dossobuono e Zevio!

I concomitanti pareggi, oltre i quali non sono potuti andare ieri pomeriggio San Giovanni Lupatoto e IsolaRizza Roverchiara – abbarbicate ora sul molo dei 38 punti – e il successo interno – al “Bruno Pancera” del Castelnuovo, fa allungare il passo della capolista, ora cadenzato, misurabile a +3 (41 per i “castellani nero-verdi del presidente Maicol Tinelli e del diesse, il caprinese “Aba” Alberto Zanolli). I capolisti catechizzati dal “prof. Alessandro “Roberto” Vecchione-i” scavalcano con l’asciugamani il difficile ostacolo opposto a loro da un lanciato Bevilacqua di mister Nicola Corestini, il quale vede interrotta la bella collana di ben 5 risultati utili consecutivi. Il gol-partita scocca a una manciata – all’88° – di minuti al termine della pugna ed è a firma di quel inarrendevole, stoico “Guerriero”, che risponde al nome di Alex ed al cognome di Sabaini, classe 1989, generoso difensore ex Villafranca ed altri club prestigiosi (un caro saluto giunga alla mamma, abituata a donare splendide torte da lei stessa create, sfornate, ai giocatori del gruppo in cui milita suo figlio). Sfruttando il suo corpo statuario, ben scolpito e donatogli da Madre Natura, l’ottimo stacco di testa, è l'”ex postino” ora del gol (ha lavorato anche per le Poste Italiane, eh!), “El Saba”, a guidare la direzione della palla, sfoggiando una puntuale quanto preziosa acrobazia, atta a incornare, a trasformare nel migliore dei frutti la sfera pennellatagli direttamente dal corner. All’impianto stile Liberty del “Giobatta Battistoni”, 0 a 0, a mò di palloncini lanciati in aria e fatti di zucchero filato tra il San Giovanni Lupatoto – ora 4° a 37 freccette – del plurimedagliato coach Fabrizio Sona e il Pedemonte di mister Stefano “Bel” Paese “Galbani”, ottima qualità”. Le tante palle lunghe ricordano il programma andato in onda su una tivù locale, sfornata dal collega Raffaele Tomelleri, il quale ha aggiunto al titolo della sua rubrica “…e pedalare”. In piena atmosfera carnascialesca, noi recuperiamo il motto che ricorda che “acqua e chiacchiere non fan frittelle”.

I rigori, già antipatici di per se stessi, ancor di più se assegnati al 96° minuto (poi, il triplice fischio arbitrale), fanno andare in velenosa ebollizione la bile dei giocatori, mister (il notaio Claudio Berlini), dirigenti e supporter isolarizzani. In via Sabbionare, infatti, l’IsolaRizza Roverchiara – ora raggiunto sullo stesso piolo, a quota 38, da chi gli ha ieri negato la gioia del successo, e cioé il Team S.Lucia Golosine – si vede negato quel successo che aveva maturato al 42° minuto del primo round grazie alla felice conclusione di “Lele” Emanuele Chiriac (classe 2004, al secondo gol personale doppio quello firmato alla Van Basten, ed uno dei Tre Re Magi – Pernigotti e l’ottimo 2005 Mattia Bertazzoni – che hanno lasciato l’Alba Borgo Roma su consiglio del “mago di Nardò di Lecce”, Germano Pistori, classe 1948, suggerimento azzeccato e colto al volo dal presidente isolano Graziano “El Ciano” Molinari), ebbene i giocatori porcarizzani (da cui la scrofa simbolo del territorio, comparsa anche nella cattedrale di S.Pietro e Paolo a Isola; ed antico nome latino dato al paese vicinissimo ad Oppeano, separato dallo scolo Canossa, Canossino e dal Piganzo) si sono fatti acciuffare per il bavaglio da un fallo di mani commesso in area, quando essi stessi non erano stati gratificati dalla stessa massima punizione arbitrale una ventina di minuti prima. VAR o non VAR, tecnologia avanzata, Intelligenza artificiale o innovatismo coniugato al calcio, in pochi hanno capito che gli arbitri e i loro assistenti mica sono in campo per fare le belle statuette fisse ammirate nei presepi. Ci sono – per fortuna del Team, stavolta, e per sfortuna dell’IsolaRizza Roverchiara – anche loro in campo, e chi tiene il banco? Loro, i cosidetti invocati disperatamente dagli stessi atleti con l’abbreviativo “Dire!” Per onore di cronaca, il calcio di rigore è stato trasformato dal capitano e “fedelissimo” Riccardo Olivieri, figlio del team manager Walter, stretto, da secoli…collaboratore di un Ivano Belligoli, un dirigente che ha preso i calciatori per quei figli che non ha potuto avere.

Un Team Santa Lucia Golosine – mister è Alessandro Ghirigato, il preparatore dei portieri è il sublime borgo-veneziano, virtussino Franco Zamberlàn, fratello del noto cestista di serie A, la guardia Giampaolo, ex anche Citrosil e Muller Verona, classe 1962, altezza 204 cm – che ha ricordato Giano Bifronte: meglio, stranezze del calcio e modi di vedere! – meglio, ripetiamo nel primo round, durante il quale è andato sotto, meno bene nella ripresa. Ma, al sempre restìo a parlare a fine gara con i giornalisti mister Ghirigato, dobbiamo riconoscere il merito di aver fatto adottare alla sua squadra una serena circolazione di palla, che l’ha – dai e ridai – alla fine portato al pareggio. E, riuscire a far breccia nella solida retroguardia isolarizzana non è di tutte le domeniche. Preoccupa un pochino il fatto che il non tenere in alto – cioé in avanti – la palla, ti fa rischiare di essere alla fine stordito dall’avanzata della rumba ballata dagli avversari. In soldoni: in ombra la prima linea degli “spallini del Piganzo”, probabilmente perché servita con il contagocce, si riconferma corale il gioco di squadra di un Team, in cui – sinceramente – ci si aspettava qualcosina di più da Federico Nardi (figlio del mitico bomber Roberto) e dal raldonate “Ibis di Raldon”, il classe 2002 Andrea Varano. Da rivedere l’ancora convalescente Tommaso Ziviani, una punta, infortunatosi all’inizio del Torneo, ma sul quale il club rionale delle aquile bianco-blu contano moltissimo nella corsa e al titolo e al miglior piazzamento dei play off. Quella stessa che l’IsolaRizza Roverchiara non ha ancora mentalmente abbandonato, lasciato perdere.

Anzi! Si ricomincerà dal “Ciresa” di Dossobuono, in casa, occhio!, dei giallo-rossi olimpici di mister Giordano Rossi ringalluzziti dal colpaccio messo a segno – 0 a 1 – ieri al “Remo Soave” di Nogara – a spese dei “cosacchi bianco-rossi del Tartaro” guidati da Andrea Scardoni, sofferente per la sconfitta consecutiva n.7, e colpito a morte nella ripresa – dopo aver esploso, i suoi soldati tante munizioni, purtroppo per lui, a salve! – da una spingardata conficcata nel petto dal dossobuonese Alessandro “Il Grande” (almeno ieri pomeriggio) Zanotto. Ma, il più madornale degli errori che si potrebbe compiere è il non accorgersi ancora della lievitazione – a mò di torta Margherita – da parte del Baldo Junior Team – ora 5° a 36 punti – dell’ottimo mister virgiliano Paolo Corghi: i cavaionesi, infatti, vanno a dettar il loro dialetto – 0 a 1 – al leggiadro “Tiberghien”, casa – ultimamente mica tanto, eh – dell’Audace calcio del mister e chef di alto bordo Matteo Biroli, sempre più sconsolato, quasi avvelenato dai verdetti alla paprica, o in salsa piccante, che deve trangugiare quest’anno. Ieri, addirittura al 93° minuto (gulp!). Rosso-neri sanmichelati ancora abbarbicati alla scaramantica boa n.17, ed al penultimo posto (dietro solo il Nogara, a 12), e ieri abbattuti e mortificati dall’urlo assordante dall’ex a lungo virtussino, il classe 1997 Simone Armani, capace – dato il suo cognome – di griffare solo sfere di cuoio che pesano sulla bilancia.

“Fiero se desta..l’elmo… dell’A.C. Cologna Veneta del lupatotino trainer Matteo Girlanda: ieri, i “giallo-blu del mandorlato” le hanno date di santa ragione – 3 a 0 – in casa propria, dopo averne patiti altri 5 nella vicina, quanto rivale Bevilacqua. I ragazzi del diesse, l’ex IsolaRizza Roverchiara Daniele Pàttaro, sono tornati a registrare, a far fare la convergenza alle gomme; anche quelle di riserva. Vittima di turno è il Valpolicella del presidente Fosco Frapporti e di mister Mattia Paiola, già sotto di tre reti dopo il primo round. Ancora sull’altare della gloria Alessandro Dal Lago (doppia per il classe 2000) ed acuto di chi non soffre assolutamente la Sindrome di Peter Pan (cioé dell’invecchiamento), al secolo Fabio Sinigaglia da Barbarano Vicentino, classe 1986. A Belfiore d’Adige, la cura-Flavio Carnovelli – alle prese ieri con una formazione rimaneggiata – si fa sempre meno sentire, così come pareva taumaturgica, salutare agli inizi della sua chiamata: sconfitta per 0 a 3 dei “biancocelesti” del presidente Beppe Mosele dell’alto dirigente Damiano Albertini, e a sorridere è un buon PescantinaSettimo, auscultato dalla nostra vista (concedete il paradosso!) a Isola Rizza, qualche festa fa. Va in solluchero il club ospite quando va a segno la “B2” pescantinese – Simone Brunelli, 2004 e Luca Bonfigli, 1991 -, gongola di gioia quando è il 1994 Luca Meneghello a vidimare, a fotocopiare il gol del “Brune”. In borgo Venezia, capitola la Pol. Virtus di mister Enrico “Capitan” Fracasso, decapitata – 0 a 3 – da uno Zevio molto intraprendente e con un mister – l’ex di turno – Andrea Annechini, voglioso di indossare il frac davanti al padre – Mauro, diesse poli-virtussino – e sfilando in alta uniforme davanti ai suoi ex atleti. Mister, al quale riesce anche l’operazione-sorpasso: 24 a 21. E, parlando di moda, sfilate, e tappeti rossi, questa volta è il giocatore-modello zeviano – Matteo Manganotti, classe 1994, ex anche Oppeano – ad indossare lo smoking da Prima della Scala (e da quint’ultimo in classifica, però, con l’asterisco della gara da ripetere al “Leo Todeschini”, contro il Nogara) a griffare la doppietta su azione, e a lasciare il colpo di grazia a “Zibì Boniek” Patrick Parol, ex oppeanese pure lui, ma non solo.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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