In serie D ci aveva messo gli scarpini per qualche domenica, nel LegnagoSalus dei mister Gigi Possente e Paolino Salvatore. Ma, in panca, in veste di mister c’era stato, sì, una sola volta, ma, non in prima persona, affiancando Gigi Fresco nella conduzione della Virtus Borgo Venezia. Ora a Filippo Damini, classe 1982, si ripresenta la ghiotta opportunità di misurarsi con la più alta categoria dei dilettanti, con l’anticamera dei professionisti: “Eh, stavolta, caro direttore, non posso sbagliare, per me è come la serie A!”. Il tecnico era partito guidando quel San Martino-Speme, mai sceso in campo per aver perso la nota querelle tra la società rivendicata da Alessandro Sabaini e quella “riconfermata dopo sentenza federale” a Bruno Pellizzoni. “Ora” continua Pippo “mi si è presentata questa nuova e prestigiosa occasione, quindi, devo cercare di sfruttarla bene. L’ambiente è buono e fiducioso, il mio predecessore, “El Tomma”, ha lavorato bene, e si vede. Purtroppo, fino a quando non terminerà il mercato, si respira – ma, non solo qui, ma in tutta la serie D italiana – un po’ di fibrillazione, quella causata da giocatori che desiderano cambiare scuderia e tra quelli che vogliono arrivare in rosso e blu. Un andirivieni che non aiuta, certo, a cementare il gruppo, ma, ahimè, è comprensibile. La serie D è un’ottima finestra per chi vuole migliorare la propria categoria e materializzare la propria ambizione, e così il mercato è molto vivace”.
Come hai trovato Maicon? “La prima cosa che ho fatto è stata quella di parlare con tutti i giocatori che il Sona calcio mi ha messo a disposizione. Io non voglio girarci intorno, Maicon è un 1981, viene da un periodo in cui non giocava, sta allenandosi per ritrovare gradualmente la sua forma, in quanto prima si era allenato poco. E’ simpatico, sempre allegro, si comporta da giocatore vero, fa bene le sue cose, sa stare al suo posto. E’ quasi un vantaggio doppio avere uno come lui in squadra”. In che senso? “Il sottoscritto ha meno pressione perché quella è tutta rivolta verso di lui: si allena da solo, e gli altri compagni guardano lui, perché è un totem del calcio. E, questa troppa attenzione non lo sfiora, non lo preoccupa, proprio perché proviene dal mondo dei professionisti, dove ti abitui a stemperare e a superare certe tensioni, ad isolarti mentalmente da tutti quegli occhi puntati addosso a te”. Qual è la prima cosa che hai fatto, una volta ottenuto l’incarico? “La prima cosa da fare è cercare di risollevare il morale della truppa, “orfana” ora di due importanti pedine, quali Dellafiore e di Gerevìni. Non nascondo che i primi due giorni di allenamento sono stati duri per via del mercato ancora aperto, della partenza di Strada, moralmente ferito dalle 4 sconfitte di seguito. Ecco, ho trovato un gruppo psicologicamente scosso, per dirlo in una parola”.
Cosa ti ha chiesto la società Sona calcio per questa seconda parte di stagione? “Di cercare di totalizzare più punti possibili al fine di raggiungere il prima possibile la salvezza. E, come organico, noi abbiamo tutte le carte in regola per poter conquistare la permanenza in serie D, primo obiettivo per qualsivoglia matricola. Domenica (domani, 14 febbraio), pronti, via!, ci confronteremo contro il Crema, squadra di notevole caratura visto l’impianto e l’attuale 4° posto dei lombardi. I quali sognano di continuare a stare davanti, visto che puntano in alto, molto in alto. Ma, dalla nostra c’è ancora ancora un girone intero da giocare e quindi la possibilità di risalire in classifica”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it