venerdì, 22 Novembre 2024

Oggi

Per mister Flavio Marai (Avesa) nulla è ancora deciso!

E’ uno dei mister del nostro calcio, il valpolicellese Flavio Marai, classe 1958, ex “colonna” del mitico Lonardi San Floriano, a vantare una grande esperienza in fatto di conduzione di panche. Anche a lui abbiamo chiesto di farci il punto sul girone “B” di Seconda categoria, dove si sta battendo come un leone la sua Avesa HSM, club rosso e azzurro cui è approdato la scorsa estate dopo 10 anni tondi tondi alla guida del Parona. “Tolte 3-4 squadre” spiega “baffo” Flavio Marai “che si battono in fondo alla classifica, è un Torneo molto combattuto, per la presenza di avversarie attrezzate – soprattutto, l’Olimpia Ponte Crencano è di gran buona caratura! Ma, anche l’Alpo Club ’98 non è assolutamente inferiore, eh! -, le quali dispongono di giocatori, che, avendo raggiunto la maturità, ti offrono quell’esperienza che può farti fare la differenza”. La squadra-rivelazione? “Io direi l’Avesa, anche se rischio di passare per presuntuoso: visti i campionati scorsi non proprio brillanti, quest’anno abbiamo fino ad ora invertito la rotta e alzato il mirino, trovandoci a lottare per un posto nei play off. Siamo sicuramente una sorpresa!”

Chi, invece, ritieni sotto tono? “Un pochino sotto le previsioni vedo la mia ex squadra, il Parona, dove dopo 10 anni esatti non posso non averci lasciato il cuore e tanti amici. Pensa che proprio quando ripartirà il campionato (lo speriamo tutti), la incontreremo in riva all’Adige, al “Bertani”, e, sinceramente, non so come a livello emotivo riuscirò ad affrontare la sfida tra ex. Speriamo che l’uomo più pericoloso dei bianco-verdi, “Dinamite” Daniele Begnoni, non sia in vena, visto che è un gran giocatore (risata!), un amico e sicuramente l’uomo più pericoloso dei nostri prossimi avversari. Per me, Daniele è come un figlio maggiore e siamo spesso rimasti in contatto”. Come gioco, quale squadra ti è piaciuta di più? “La Juventina Valpantena: è un complesso che sa giocare la palla partendo dal portiere e poi ha tre ottime punte, tra cui Degani e Bogoni. Ma, anche il Gabetti Valeggio, che è poco sotto di noi, è una bella squadra, e la incontreremo assieme al BorgoPrimomaggio, vista bene all’andata, ed ora, passata a Simone Mirandola, non conosco la tipologia di gioco, il modulo che ha adottato”.

Scudetto già cucito sul petto dell’Olimpia Ponte Crencano? “Non la considero ancora una partita chiusa: 7 punti di distacco non sono un’eternità, anche se costituiscono senz’altro un buon capitale di vantaggio per i giallo-blu del collega Giordano Rossi. Bisognerà vedere, visto qualche giocatore datato, come reagirà ai primi caldi, che sarà per tutti, ok, ma, può infastidire i più navigati”. Nel vostro cammino finale anche il Verona International… “Questo è un gruppo tosto, capace di alti e bassi piuttosto sensibili. Un avversario, comunque, difficile da affrontare, anche per la presenza di giocatori, che, essendo di diverse etnìe, esibiscono una Scuola diversa di giocare la palla, il più delle volte spettacolare ed imprevedibile”.

Chi è cresciuto molto sotto la tua conduzione e i tuoi insegnamenti nell’Avesa HSM quest’anno? “Due giovani molto interessanti: Giuseppe Nicolò, attaccante del 2000, il quale, studiando Medicina e Chirurgia a Sassari, purtroppo fatica ad allenarsi con noi, ma quando ha potuto giocare si è fatto sempre sentire in campo. E’ frutto del vivaio colligiano, e in 9 partite giocate ha realizzato 8 reti. Lui ci ha promesso che ci raggiungerà dalla Sardegna per essere presente in caso dovessimo disputare i play off. Poi, cito volentieri un altro classe 2000: Davide Cerpelloni, centrocampista avanzato, anche lui sul metro e 80 centimetri, dotato di gran bella corsa e di un potente tiro di destro”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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