Per il punto sul girone “A” di Seconda categoria, quello cosiddetto del lago, abbiamo sentito lo skipper del Lazise Gabriele Gelmetti: classe 1968, 7 anni da calciatore nel Castelnuovo, poi, esperienze a Caselle e a Calmasino (ruolo centrocampista), con i lacisiensi è in piena corsa play off assieme a Consolini, Bussolengo e Colà Villa Cedri, sempre che la forbice dal Peschiera e dal Pastrengo non si dilati, bensì si accorci. Non solo, ma è l’attuale capolista guidata dal collega Paolo Brentegani la (quasi) sicura papabile al titolo: “Alla luce dei valori che hanno e della campagna di rafforzamento dicembrina” spiega lo skipper degli azulgrana del basso lago di Garda “il Torneo può perderlo solo il Pastrengo. Il Peschiera dispone di un’altrettanta bella squadra, ma ha la panchina corta rispetto a chi li sta sovrastando in graduatoria ora!”
E, la sosta forzata per il Coronavirus? “Potrebbe spostare qualche equilibrio, ma non riguardo al vertice, ma in un po’ tutta la classifica del nostro girone “A” di Seconda categoria. Però, la vedo dura poter strappare lo scettro ben impugnato dai “carabinieri con gli scarpini”. La sosta, comunque, potrebbe fare sicuramente bene a chi deve svuotare l’infermeria. Questo rimanendo positivi e sperando che si potranno finire i campionati”. Per la corsa ai play off? “Il Bussolengo potrebbe fare da buon battistrada, lanciando la volata di chi aspira a un posto dei play off, sempre che la distanza dal vertice e dalla seconda sia contenibile”.
E, il Lazise? “L’obiettivo nostro è molto semplice: parliamo di una società a parametro zero, non possiamo investire su giocatori di una certa qualità, in grado di fare la differenza. Noi contiamo molto sul collettivo, abbiamo pagato all’inizio la fatica di buttarla dentro, poi, abbiamo gradualmente trovato la continuità di rendimento, arrivando a novembre a perdere una sola volta, proprio contro il Pastrengo. Eliminati agli ottavi di Coppa Veneto da un Atletico Vigasio più attrezzato di noi, ora il nostro percorso è abbastanza lineare e diretto alla conquista, se ci saranno le condizioni per riprendere, di un posto play off”.
La squadra che ha messo in mostra il miglior gioco? “Contro di noi, ha fatto una gran partita il Bussolengo, ma anche la Pol. Consolini, la quale vanta da metà campo in su giocatori di grosso calibro, quali Ometto, Zanolli e Cinquetti”. Da chi si aspetta di più? “Dalla Polisportiva La Vetta, perché dopo aver avvicendato mister Manuel Pignatelli, che proviene dal calcio femminile, con l’esperto Maurizio Zanferrari, penso possa fare qualcosa di più”. Lazise, squadra dallo stesso numero di gol fatti e subiti… “Stiamo ricalcando, grosso modo, lo stesso andamento della passata stagione, solo che oggi prendiamo meno gol. Abbiamo anche cambiato il modulo, passando al 4-3-3, in modo tale da essere più offensivi, ma scoprendo il fianco difensivo maggiormente”.
Diversi i giovani presenti nella vostra “rosa” della Prima squadra… “Provengono dall’esperienza dei Regionali d’Elite vissuti a Castiglione delle Stiviere e nel Castelnuovo”. Un paio di giovani di belle speranze? “Michael Stefanoni, classe 1999, un basso a sinistra e capace di giocare anche più alto. Poi, il suo coetaneo Stefano Azzolini, centrocampista che dà garanzia di continuità e che macina molti chilometri alla domenica”. Gli avversari più forti, più ammirati? “Senza ricordare i vari Alberto Ronconi e Davide De Carli del Pastrengo, nomino Diego Daldosso, un metronomo in mezzo al campo del Peschiera, e dal passo e dalle movenze di calciatore ex professionista”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it