I 29 punti in 22 gare giocate valgono il 10° posto in classifica nel girone B di Seconda categoria all’Intrepida di mister Massimiliano Signoretto che stava viaggiando in media salvezza, ed aveva perso solo tre volte nelle prime 7 gare del 2020. Con il grintoso mister classe 1974, alla sua prima stagione nella società rossonera guidata dall’inossidabile presidente Roberto Veronese, abbiamo voluto fare un primo bilancio della stagione prima dello stop forzato del torneo. Massimiliano, sei da “una vita” nel pianeta-dilettantistico veronese, prima come calciatore e poi come quotato mister, ma dove trovi queste rinnovate energie per andare avanti? “Dalla forte passione che ho dentro fin da bambino per il gioco del calcio. Dopo gli affetti della mia famiglia e il mio lavoro quotidiano, alla sera correvo al campo ad allenare i miei fantastici ragazzi dell’Intrepida. Questo naturalmente prima del CoronaVirus! Sono tanti anni che faccio questa bella vita, prima prendevo la borsa e andavo a giocare, poi, dopo aver conseguito il patentino ed essere diventato allenatore, guido dalla panchina i ragazzi mettendo a disposizione la mia esperienza. Vivo tante emozioni che mi riempiono d’orgoglio e mi fanno ancora pensare che il calcio resta il gioco più bello del mondo!”
Hai giocato in varie squadre mettendo sul rettangolo verde sempre il massimo. Quali sono i valori che trasmetti ora da quando alleni? “Se devo essere sincero sono gli stessi che non sono mai tramontati. Innanzitutto, sia in allenamento che quando giochi la tua partita della domenica, ti devi assolutamente divertire. Non è facile per nessuno, neanche per me ed i miei ragazzi, dopo una dura giornata di lavoro, mettersi la tuta ed andare al campo per allenarsi. Ma è una grossa valvola di sfogo, la vita è già complimenta di per sé e con il calcio scarichi tutte le tensioni accumulate e pensi ad altro. Puoi confrontarti con se stesso, con l’allenatore ed i tuoi compagni. A mio giudizio è una cosa bellissima! Vuoi mettere quando esci sudato dal campo dopo aver dato il 110% e il presidente, la dirigenza, il mister ed i tuoi compagni vengono a farti i complimenti per la tua prestazione. E’ una soddisfazione che a mio giudizio è impagabile”. E’ soddisfatto della stagione odierna? “Potrei dirti di sì, per certi fattori, ma francamente ti dico di no. Noi dell’Intrepida non abbiamo giocato al massimo, dovevamo mostrare sul campo tutta la nostra quantità e qualità. Sono piovuti dal cielo vari infortuni e defezioni, è vero, ma abbiamo gettato alle ortiche gare che potevamo vincere facendo male il nostro compito. Se invece guardo l’obiettivo prefisso ad inizio stagione, che è quello della salvezza, direi che al momento dello stop eravamo in linea con i programmi e tenevamo alla giusta distanza ben 6 squadre che lottavano, come noi, per la permanenza in categoria”.
Stagione finita a causa del CoronaVirus? “Non sono io che decido, quindi aspetto fiducioso le decisioni della Lega Nazionale Dilettanti. I campionati per ora sono sospesi e la vedo dura che i campionati riprenderanno. La salute di tutti noi, come dico io e tantissimi altri, viene prima di tutto. Per il calcio ci sarà tempo più avanti. Ho sentito dire varie ipotesi, anche che la prima squadra vince il campionato (dopo le 22 partite giocate finora) e sale di categoria mentre l’ultima retrocede. Molti dicono la loro ma ricordo che è chi governa il nostro calcio dilettantistico che formulerà le decisioni definitive, ed io le accetterò”.
La passione del presidente Roberto Veronese e del direttore sportivo Andrea Ferrari (che l’anno scorso era anche allenatore della prima squadra che ha raggiunto la salvezza in Seconda categoria), sono i cavalli vincenti dell’Intrepida, sei d’accordo? “Sicuramente, Veronese e Ferrari sono due persone attivissime e determinate che lavorano sodo per portare avanti la Polisportiva Intrepida. Ma colgo l’occasione per ringraziare anche il vice presidente Giampietro Nicolini, il segretario Alessandro Formenti, il dirigente accompagnatore Luciano Fabiani, il mio vice allenatore Alberto Fiorini e il massaggiatore Luciano Colognese. Tutti loro sono le vere punte di diamante di questa società, dove mi trovo davvero molto bene”. Quanto pesa il Covid-19 nelle nostre vite, Massimiliano? “Pesa davvero molto! Se ci penso mi sembra un incubo! Un nemico che non conosciamo e che non risparmia proprio nessuno. Non è vero che colpisce solo le persone anziane, anche i nostri giovani devono fare molta attenzione. Restiamo a casa e sicuramente andrà tutto per il meglio”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it