L’altro ieri il mitico capitano del Parona, Daniele Begnoni, ha soffiato sulla torta preparata con amore da mamma Nicoletta, assieme al fratello Mirko, che gioca con lui, e la sua fidanzata Gabriella, spegnendo 37 candeline. Daniele è una bandiera, non solo per la sua squadra, ma anche del nostro calcio dilettantistico. Un esempio di fedeltà, genio e talento che vanno da anni a braccetto. Quando lui scende in campo rappresenta un punto di riferimento per i suoi compagni di squadra. Lui sa dettare i tempi di gioco e può cambiare improvvisamente il ritmo alla partita. Con quest’anno, sono ben undici le stagioni consecutive con la maglia del Parona guidato quest’anno dal presidente Enrico Guardini. In questa società, è proprio il caso di dirlo, lui ci ha messo le radici.
I biancoverdi sono la sua seconda famiglia, con in prima linea la mamma Nicoletta che assieme alle mogli e le fidanzate dei giocatori del Parona, seguono con passione le prestazioni calcistiche dei ragazzi della prima squadra biancoverde. Oggi la situazione per tutti è cambiata radicalmente con il CoronaVirus che è arrivato in fretta e furia stravolgendo la vita di tutti noi. Un virus subdolo che sa trasformarsi e colpisce le persone togliendo loro il respiro. Non a caso il virus causa, oltre che febbre alta e persistente, seri problemi ai polmoni. I pazienti più gravi necessitano quindi di un ricovero in ospedale in terapia intensiva. Daniele guarda la situazione con trepidazione e preoccupazione: “Questo virus ha una fortissima potenza di contagio – dice il “Begno”- e i tanti morti in Italia e nel mondo lo testimoniano. Per fortuna si può anche guarire e questo ci da speranza. E’ una pandemia che ci sta cambiando la vita, speriamo di venirne fuori in fretta”.
Non si giocherà più, questo è il pensiero del forte attaccante del Parona: “Mi piacerebbe tornare a giocare, questo è il desiderio di tutti quelli che amano giocare a calcio, ma penso che la stagione sia oramai finita. Non ho idea cosa deciderà nel mese di maggio la Figc del Veneto guidata dal presidente Giuseppe Ruzza. Io propongo che l’attuale prima in classifica (l’Olimpia Ponte Crencano) salga di categoria e che l’ultima (il Saval Maddalena) retroceda, a mio parere è la soluzione migliore”.
Anche la ditta di famiglia, che è specializzata in tende da sole, si è fermata all’improvviso. Bisogna tenere duro ed essere pronti a riprendere il più velocemente possibile: “Il maggior carico di lavoro nel nostro caso avviene d’estate, quindi anche noi sentiamo la crisi in maniera pesante e non sappiamo come e quando si potrà riprendere a lavorare con il ritmo normale”. Prima dello stop forzato del campionato il Parona di mister Marzio Menegotti era in piena corsa play-off. I biancoverdi occupano il terzo posto nel girone B di Seconda categoria con 40 punti. In testa i potenti gialloblu dell’Olimpia Ponte Crencano di mister Giordano Rossi con 51 punti mentre l’Alpo Club 98 è secondo con 44 punti. “Mancano ancora otto partite alla fine del campionato, sono convinto che potevamo ancora dire la nostra. Certo che 11 punti di distacco dalla capolista possono sembrare tantissimi, ma nel calcio bisogna mai dire mai. Noi stavamo esprimendo buoni valori tecnici e andavamo in campo molto carichi e determinati. Nelle ultime 5 giornate prima dello stop avevamo ottenuto tutte vittorie”.
Il marchio di fabbrica del Parona? E’ presto detto! Tanta passione, puro divertimento e zero rimborsi spese. La coppia formata dal presidente Riccardo Portoghese e mister Flavio Marai, prima dell’avvento di una nuova dirigenza, qui ha lasciato il suo segno: “Mister Flavio Marai è una grandissima persona che mi ha dato davvero moltissimo e fatto crescere come calciatore e come uomo, così come l’ex presidente Riccardo Portoghese e il d.s. Davide Tommasi, a loro devo molto”. Programmi dettagliati e tanta energia nel darsi da fare, il Parona festeggia quest’anno 95 anni di storia che sono passati molto in fretta. “Il nostro segreto è uno spogliatoio unito e coeso con un gruppo di amici che vogliono regalare ottime soddisfazioni alla società del nuovo presidente Enrico Guardini. Tutti qui remiamo dalla stessa parte, partendo dai dirigenti fino ai ragazzi della prima squadra. Un plauso va fatto al nuovo mister Marzio Menegotti che è arrivato questa estate dal Valdadige dove aveva fatto molto bene l’anno scorso. Il nuovo ciclo era cominciato alla grande, peccato che si sia interrotto. Ora non possiamo fare altro che aspettare le nuove disposizioni”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it