Attaccante dallo spiccato fiuto del gol alla domenica pomeriggio, chef stellato in cucina davanti a pentole e fornelli nella Casa di riposo “Opera Pia Luigi Ferrari” a Isola Rizza. Andrea Pesarìn, classe 1991, è fiero, come del resto non può non esserlo, tutto il personale – una 60na di persone – che operano all’interno dell’RSA nel paese dove è nato: “La gioia” racconta “é che il nostro ambiente di lavoro da quando è iniziata la pandemia non ha ancora registrato un paziente affetto da Coronavirus, nè tra gli oltre novanta ospiti né tra il personale”. Il segreto del successo va ricondotto al saggio e grande tempismo – pari a quello che deve sfoggiare un bomber quando piomba in area sulla palla – con cui l’edificio è stato subito messo sotto controllo, avendo impedito così che le visite dei familiari potessero essere un pericoloso veicolo di trasmissione del contagio del morbo ai loro cari pazienti. Un plauso, riconosciuto da tutti gli stessi abitanti del paese in riva al Piganzo va alla dottoressa Patriza Tognella, medico di base e responsabile della salute dei degenti al “Luigi Ferrari”, al Presidente Moreno Guarinoni e a tutti i suoi più stretti collaboratori: “La conferma dell’ottimo lavoro è che da poco abbiamo festeggiato i 100 anni di Emma: noi della cucina le abbiamo preparato un dolce al tiramisù”.
Diplomato alla Scuola Alberghiera “Medi” di Porto di Legnago, Pesarìn, in precedenza, ha prestato servizio anche alla Casa di riposo della vicina San Pietro di Morubio: “Ma, ho anche lavorato per 4 anni al “Bar Roma” di Sebastiano Gobbi, punto di incontro di giovani del paese isolarizzano e non solo. Poi, dopo aver conosciuto la mia donna, Gaia, ho iniziato, 5 anni fa, a lavorare al “Ferrari” e ho messo su famiglia”. Beato tra i fornelli, molto apprezzato tra i bomber, ma anche beato tra le sue donne, il cuoco-bomber Andrea: “Vivo per Gaia e per le due mie creature, Diletta e Azzurra, la quale ha appena cinque mesi. Durante la stagione agonistica, perdo in media una mezza dozzina di gare per via dei turni che sono chiamato ad onorare alla domenica durante i 9 mesi del campionato di calcio”. Mancino, ma anche capace di concludere con il destro, cresciuto nelle giovanili dell’Isola Rizza fino a debuttare in Prima squadra dei biancazzurri isolani e conquistare la Prima categoria – con mister Sergio Cisarni -, Pesarìn ha militato nell’Oppeano, nel GSP Vigo 1944 e nell’Atletico San Vito, conquistando la storica Prima categoria (con mister Gianluca Corso). Da 3 stagioni, l’ultima purtroppo non conclusa a causa del coronavirus, indossa la casacca del Bonavigo. Questi i numeri dei suoi gol negli ultimi 3 anni: 19, 25 e 14, quasi una sessantina di reti costellate da poker, triplette e doppiette. E, tutto questo bottino sempre non riuscendo a sparare tutte e 30 le cartucce a sua disposizione”.
A proposito di cartucce: tu sei anche un abile cacciatore di lepri… “Mi piace andare a caccia in autunno nell’Oppeanese e nei campi vicini a dove lavoro, a dove sono nato. E, mi piace ogni volta trasformare la preda in ragù da servire con le fettuccine (anche le tagliatelle al ragù di anatra è il mio piatto forte) ai miei cari nonnini e alle mie care nonnine, i quali ogni volta le apprezzano rivolgendomi un bel “grazie”. Ma, cucino per loro anche il bollito con la pearà, la lingua, il cotechino, il risotto all’isolana, le pietanze con cui i nostri anziani sono cresciuti e che usavano consumare specialmente nei giorni di festa”. Che verdetti finali stileresti sui nostri campionati terminati monchi? “Promuoverei la prima classificata e farei retrocedere l’ultima, anche se mancavano ancora 24 punti all’appello. E’ stato un Torneo falsato, incompleto. Riprenderemo a settembre, secondo me, se il Corona-virus allenterà di molto la sua morsa, se seguiremo scrupolosamente i presidi medico-sanitari per non contagiarsi: ogni atleta e dirigente ha famiglia, al lunedì deve recarsi al lavoro e per me prima di tutto viene la salute. Anche se devo confessarti che il calcio adesso mi manca tantissimo”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it