In nemmeno una mezzoretta di gioco, entra, lanciato da mister Andrea Matteoni, e firma – domenica 17 ottobre (5^ di andata del girone “A” di Promozione) – la doppietta dell’1 a 2 vincente a Oppeano. Lorenzo Giardino, lontano parente del più noto “puntero” dei nostri dilettanti – Alfonso, classe 1987, ex Casteldazzano l’anno scorso in forza all’Albaredo -, entra nella mischia, mette testa, cuore e gamba e tatua il colpaccio dei “rosso-blu del bocciodromo” del presidente Riccardo Montefameglio. “Questo può accadere” sottolinea con comprensibile soddisfazione la punta alta 175 cm “quando ti trovi in un gruppo affiatato e con grosse individualità. Inutile nasconderci: possiamo fare molto bene, anche puntare al primato, Montorio permettendo”.
Studente al Liceo “Fracastoro”, 5° anno dell’indirizzo di Scienze Applicate (non c’è il Latino!), Lorenzo è di proprietà del Villafranca, nella cui scuderia ha militato negli Allievi Sperimentali, in quelli d’Elite e negli Juniores Nazionali (ha avuto come maestro il mister e “profe” di Matematica e Fisica, Massimo Bubani), dopo le 4 stagioni di formazione calcistica nel Paluani Life, alle quali è seguita una parentesi pure nel San Martino-Speme: “Il mio numero preferito, quello che mi viene meglio? La finta di corpo, grazie alla quale riesco a girarmi a mio piacimento. Nonostante non sia il classico attaccante alla Ibra – a proposito, tifo Milan, e il mio idolo è Ronaldinho, un grande, il migliore: mi sono innamorato di lui vedendolo al “Bentegodi”, in Chievo-Milan! -, ricercato da ogni società, tuttavia, cerco di sfruttare a dovere e al meglio la mia struttura fisica”.
Abbastanza rapido, Giardino se la cava molto bene anche nel dribbling: “All’occorrenza, gioco anche esterno, in aiuto alla squadra, ma, in verità, mi considero un “rapace d’area”, mi piacciono i gol di rapina, come è successo a Oppeano due domeniche fa. Di testa? Me la cavicchio: l’anno scorso, prima che calasse il sipario del lock down, ho realizzato 6 reti in acrobazia sui totali 14. Spero che si possa riprendere a giocare almeno con l’anno nuovo, perché dopo lo stop di febbraio non ci voleva un altro semaforo rosso per il nostro calcio e per tutto lo sport in generale”. Bella l’immagine di fine gara, che ritrae, dopo il triplice fischio finale, il giovane bomber di Borgo Nuovo, Lorenzo, appunto, correre felice incontro a papà Francesco, che si complimenta con lui attaccato alla rete di recinzione: “Con papà ho un bellissimo rapporto, è un punto di riferimento importante non solo calcisticamente parlando. Lui ha giocato nell’Isola di Capo Rizzuto, club crotonese, ma nel ruolo opposto, e cioè come difensore centrale. Non ha perduto una mia partita fin da piccolo, mi aiuta a crescere con i suoi consigli. Quella domenica di Oppeano, papà – nella vita di tutti i giorni capocantiere – non ha visto i miei due gol perché, faticando a trovare il campo sportivo, ha fatto in tempo solo a vedere gli ultimi 5 minuti. Ma, era molto emozionato lo stesso. Si è addirittura commosso”.
L’arrivo nei “rosso-blu della Postumia” di bomber Giardino scocca all’inizio della nuova stagione 2020-21: “Avevo perfezionato tutta la preparazione con il Villafranca di mister Paolo Corghi, poi, mi si è presentata l’opportunità offertami dal presidente Riccardo Montefameglio e dal diesse Diego Pasotto e non ci ho pensato su due volte. Il mio sogno? Quello, credo, di un po’ tutti i miei coetanei: di andare avanti il più lontano possibile”. Non solo capace, Lorenzo, di imbracciare la doppietta per farla crepitare contro le difese avversarie, ma anche bravo nel calare fantastici tris o “poker” sul tavolo degli sfidanti: “Una volta, fino ad ora, ho siglato 4 reti in un sol colpo, mentre due anni fa, negli Juniores d’Elite del Villafranca ho griffato due triplette importanti, che mi hanno catapultato, in virtù delle 21 reti complessive, al vertice della classifica cannonieri dello stesso Torneo”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it