domenica, 27 Aprile 2025
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Christian De Martiis lascia il calcio giocato e raggiunge il fratello Paolo a Roma.

L'aspetta una nuova avventura da maestro di tecnica individuale nella capitale

Christian De Martiis decide di mollare tutto, beh proprio tutto no, perché Christian ha una grossa opportunità. Il fratello Paolo De Martiis, dopo i 4 anni passati alla S.S. Lazio (con il Titolo della qualifica Allenatore UEFA B, Istruttore di tecnica calcistica di base, allenatore squadre agonistiche, maestro di tecnica di 1° e 2° e 3° livello individual training e nel gioco situazionale collettivo), finalmente dopo 2 anni è riuscito a convincere il fratello, nonostante la differenza di età che gli separa, ben 19 anni, finalmente Christian ha deciso di seguire il fratello Paolo giù a Roma, per tanto è in corso il trasloco da Verona a Roma. Christian non vede l’ora di iniziare questa nuova “carriera” e non vede l’ora di essere formato dal fratello Paolo nella metodologia dell’insegnamento delle abilità tecniche per lavorare nella sua scuola, la Personal Soccer School.

Anche perché il grande Paolo De Martiis (ex punta del Gav S.Michele e Tregnago) ha da poco firmato un contratto con una società professionistica del Lazio, sempre come istruttore di tecnica e nell’insegnamento delle abilità tecniche per un importante scuola calcio della capitale. Raggiante Christian ci dice: “Ringrazio mio fratello Paolo per avermi preso “sotto la sua ala”, gli sono grato per le sue belle parole che mi ha detto in privato, ho capito che mio fratello vede in me quello che io magari non ho mai visto, un’allenatore. Per me questa sarà una vera e propria opportunità per far parte del mondo del calcio professionistico. Mi auguro di poter arrivare da allenatore dove non sono arrivato da giocare. Sto aspettando settembre quando finalmente lavorerò ufficialmente per la Personal Soccer School”.

Christian De Martiis, portiere 24enne di proprietà del San Martino Speme, ha cambiato molte squadre passando dall’Intrepida, società di San Michele Extra, all’Audace calcio, squadra del quartiere di San Michele Extra. A 6 anni debuttó nell’ Hellas Verona dove poi (fece tutto il settore giovanile), rinunciando alla chiamata del Chievo Verona, per poi passare al Colognola ai Colli. Poi ancora Hellas Verona per poi passare nell’Alba Borgo Roma del diesse Mauro Annechini rinunciando alla chiamata del Mantova (dove fece 2 provini), una volta lasciati i giallorossi andó alla Virtus Vecomp del diesse Adriano Zuppini, per poi tornare all’Audace e in seguito al Bassano Virtus (Berretti). Il giovane portiere viene poi vincolato fino a 25 anni con il San Martino Speme. Dopo aver giocato con la Juniores Elite, Christian, come da accordi tra le parti, andò girato in prestito all’Atlas Verona, poi al Borgo Trento e al Quinto Valpantena, sempre in 3^ categoria, per poi arrivare alla stagione 2018-2019 quando è passato in forza all’Albaronco del diesse Alessandro Romio, (campionato di Promozione) dove Christian ha collezionato zero minuti giocati in campionato, ma nonostante ciò non si è mai arreso fino ad un mese del termine del campionato quando ha veramente pensato, per la prima volta, di mollare tutto. Quella domenica, dopo la partita, chiamó Alessandro Romio e gli comunicò che avrebbe lasciato la borsa e sarebbe rimasto ad allenarsi da solo fino alla fine del campionato. “Ringrazio l’opportunità datami dal diesse Alessandro Romio, gli sarò sempre grato per questa chance, nonostante il poco spazio in campionato – dice Christian -. Inoltre devo dire che nell’Albaronco ha trovato più che dei semplici compagni di squadra, come Luca Avesani e il portiere Abderrahim Afyf, sappiamo tutti che tra portieri c’è sempre quella sana competitività, eppure tra me e lui non c’era. Sapevo che Afyf era il titolare, ma sapeva anche che avrei potuto imparare tanto da lui”.

Christian fin da bambino, dopo la scomparsa del padre Savino, per tutti Nino (nella foto), venuto a mancare nel 1998 dopo un ictus celebrale, si era promesso di far carriera come calciatore per ripagare tutti i sacrifici fatti dalla madre Giuseppina che l’ha sempre cresciuto senza fargli mancare mai nulla e sopratutto senza fargli sentire la mancanza di quella figura paterna scomparsa il 30 aprile 1998, così come il fratello Paolo e la sorella Paola. Christian salutandoci ci dice: “Purtroppo i miei sogni non sono andati come volevo, non si può volere tutto dalla vita, sopratutto nel mondo calcistico dove a volte ti devi scontrare con la realtà, ovvero con allenatori e società. Sappiamo bene che per molti allenatori esistono solo gli 11 titolari, le riserve a volte non sono nemmeno considerate riserve. Ora proverò questa nuova strada sperando che mi dia più soddisfazioni”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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