Aldo Perina, che il 27 aprile compirà 71 anni, è la “memoria storica” della Polisportiva Quaderni della presidentessa Sara Olivieri. Era già dirigente nel 1968, quando i “nero-verdi della Postumia” parteciparono ai campionati del CSI: dal 1971, eccolo sempre in prima linea nella neonata Polisportiva. “Ci troviamo in una situazione disastrosa” commenta amaramente il segretario quadernese. “In questi giorni di pandemia abbiamo perduto alcuni sponsor, aggiungi il fatto che non possiamo contare sugli incassi che ogni anno facevamo sul “Torneo notturno di Quaderni”, sul “Memorial Paolo Scattolini”, sulle Feste dello Sport e sulle manifestazioni varie che attiravano diversa gente nei nostri impianti. Ora ci sostengono solo piccoli sponsor”. Il futuro del nostro calcio si presenta incerto… “Molto incerto, ma noi non chiuderemo i battenti, siamo abituati ogni anno a lottare, sia in campo che fuori, per garantire il calcio ad una ottantina di nostri giovani tesserati, cui va aggiunta la ventina di giocatori della Prima squadra. L’attività la svolgeremo, bisogna vedere in che maniera lo faremo”.
Un problema che toccherà tutte le società dilettantistiche, piccole e grandi… “Verrà tutto ridimensionato, tutti dovranno accontentarsi di quello che passerà il convento. Per me, e vorrei tanto sbagliarmi, assisteremo ad una moria di società, perché gli sponsor sono sempre quelli che sono, altre saranno costrette ad un forte ridimensionamento, ad una forte tirata di cinghia dei pantaloni”. Stagione chiusa per quest’anno? “Credo proprio di sì, perché non esiste più il tempo per disputare i play off e i play out”. Sulla questione verdetti, tu che proposte faresti? “La prima classificata sale di categoria, zero retrocessioni, poi, possibilità di ripescaggio per chi ha la classifica di merito migliore”. Si ripartirà con la nuova stagione a settembre 2020? “Per me, farai fatica ad iniziare, o, se proprio, decollerai in maniera ridimensionata al massimo: le date, voglio dire, slitteranno, le Coppe potrebbero addirittura non essere svolte. Ho letto molti pareri degli addetti ai lavori circa l’allargamento dei gironi da 16 a 18 o 20 squadre: ma, potrebbe avverarsi l’ipotesi di un loro restringimento a 14. Questo perché prevedo la crisi di molti nostri club dilettantistici”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it