domenica, 24 Novembre 2024

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Mattia Serafini (d.s. F.C. Arzignano Valchiampo): “Prima la salute del calcio!”

E’ il giovane diesse dell’F.C. Arzignano Valchiampo del presidente Lino Chilese, ma saggio come pochi vista la sua giovane età (28 anni): parliamo di Mattia Serafini, il quale, alla pari di tutti noi, sta vivendo questa situazione di grave emergenza. “Per adesso” dichiara “stiamo attendendo di avere una linea guida, delle disposizioni per capire come dobbiamo comportarci a seconda di quello che richiede questo momento così delicato. La ripresa? Solo se saremo nelle condizioni di andare in campo, supportati da uno staff medico, composto da dottori e sanitari, al fine di salvaguardare prima di tutto la nostra salute”. Come vorresti, Mattia, che questo calcio terminasse? “Intanto, mi auguro che si abbassi fino alla soglia zero il tasso di letalità causato dal Coronoavirus; e, questo grazie alla scoperta di un vaccino. Anche noi come società siamo stati colpiti dalla “peste del 2020″, mi riferisco a parenti di qualche giocatore o di qualche componente la nostra società. Comunque, i nostri ragazzi si stanno allenando con lena, all’interno delle loro mura domestiche. So che il primario obiettivo del club gialloceleste che rappresento è il raggiungimento della salvezza, e, se si dovesse riprendere, tutto sarà quindi finalizzato a quel traguardo”.

Dovessi essere chiamato a suggerire in che maniera, a livello di verdetti, si può archiviare definitivamente – non si dovesse più andare in campo -, questa stagione, quale idea propineresti nella stanza dei bottini della serie C? “Non so risponderti, non voglio esprimermi per non cadere in baggianate. Speriamo che ci siano persone, là di sopra, più intelligenti e più preparate, in grado di prendere le decisioni più imparziali, più consone, più giuste rispetto al sottoscritto”. Che calcio si configurerà in serie C nella prossima stagione calcistica 2020-21? “Il calcio non morirà, se è questo a cui lei vuole alludere: diciamo che sarà l’occasione per rivedere un po’ di situazioni, un’opportunità per vedere la sostenibilità della nostra categoria. Vedremo prima cosa decideranno le varie Leghe calcistiche. Il calcio, tra tutte le industrie che attendono di ripartire, è una realtà che va in secondo piano: ha, alla pari di ogni altra disciplina agonistica, uno scopo sociale importante, come quello, ad esempio, di togliere i ragazzi dalla strada, di favorire la socializzazione, altro. E, vedremo, dopo aver fatto bene i propri conti, quanto le aziende del territorio potranno devolvere al calcio. Speriamo che il segmento calcio venga aiutato con qualche decreto governativo al fine di salvaguardarne la sostenibilità e la continuità”.

Ci sarà, mi riferisco agli atleti di serie C, uno smagrimento di stipendi da qualche tempo non più pingui e, come ha detto un suo collega, che rasentano il pagamento dell’affitto? “Se ne riparlerà al momento in cui si potrà tornare a trattare di questo argomento. In serie C, troviamo ragazzi che hanno un sogno da inseguire, che hanno sostenuto rinunce e fatto già grossi sacrifici, e che sono messi alle strette con stipendi da comuni dipendenti”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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