martedì, 26 Novembre 2024

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L’inchiesta: Ecco cosa dicono i mister veronesi sulla sospensione dei campionati

Nuova inchiesta della nostra redazione di pianeta-calcio.it. Abbiamo voluto chiedere ad alcuni allenatori delle nostre squadre veronesi dilettantistiche cosa ne pensano nel nuovo stop dei campionati ad eccezione della serie C e della serie D che invece va avanti regolarmente. Chiare le nostre domande: Mister sei stato d’accordo con la nuova sospensione per l’aumento dei contagi da Corona-Virus? Cosa diciamo a tutte le società che hanno investito soldi per mettere in piena sicurezza, rispettando il protocollo, i propri tesserati per gli allenamenti e le partite domenicali?

Fabrizio Sona, mister del Cadidavid: “Essere d’accordo con la sospensione dei campionati per noi che viviamo il calcio dilettantistico con tanto amore e passione è molto difficile. A livello Nazionale, Regionale e Provinciale la situazione a livello contagi è aumentata e bisogna cercare di dare in qualche maniera uno stop efficace. Qualcuno forse si è comportato male, non usando le norme sancite dall’autorità sanitaria, adottando comportamenti a rischio e così tutti gli altri ne pagano le conseguenze. I ricoveri in terapia intensiva aumentano e i morti pure, è un anno pazzesco per tutti noi. Forse non avrei sospeso i ragazzini dai giovanissimi in giù. Tutti noi dilettanti abbiamo sempre rispettato il protocollo. Sul lato psicologico sono d’accordo con la sospensione, così abbiamo tutti noi ben chiaro cosa fare. Era molto difficile proseguire con i campionati visto che una giornata si gioca e poi una no. Una situazione confusionaria. La domenica non sapevi se giocavi o meno e la concentrazione dei ragazzi era sempre in bilico. Tanto che nelle ultime partite, io parlo del mio Cadidavid, era difficile giocare, parlo dal punto di vista della giusta tensione agonistica e concentrazione. L’Importante è che questo virus se ne vada molto in fretta”.

Luca Mancini mister libero ed ex tecnico della Montebaldina: “Per chi ama il mondo del calcio dei dilettantistico, ogni settimana è difficile non recarsi al campo per gli allenamenti e vivere la domenica il clima della partita. Pesa molto l’incertezza e francamente non so se dopo il 24 novembre si ritornerà a giocare. Io nutro molti dubbi. Da parte mia avrei continuato con i campionati, magari intensificando i controlli anti Covid-19. Così le spese fatte dalle società non sono state inutili. Il calcio è patrimonio di tutti a livello educativo e morale. Senza, alla fine, non ci si può stare”. Fabrizio Saccomani, allenatore dell’Atletico Vigasio: “E’ una situazione complessa alla quale è molto difficile dare una risposta chiara ed esauriente. Davanti alla salute di tutti noi è stato giusto fermarsi. Ci sarà tempo per i nostri campionati, cerchiamo di avere pazienza. Prima o poi si aggiusterà tutto, ne sono convinto”.

Massimiliano Signoretto, tecnico dell’Intrepida: “Sono dispiaciuto per la sospensione dei campionati, ma ormai la pandemia colpisce tutto il mondo, senza esclusione di colpi. Una decisione del Governo che ritengo giusta. Andremo in campo, una volta che il virus sarà passato, più forti di prima e con maggiore entusiasmo. Allenarsi non è più possibile in pieno distanziamento, quindi improponibile lavorare con i ragazzi ora. A livello dilettantistico non c’è l’organizzazione che vige nei professionisti con tamponi ogni tre giorni. Non penso che i soldi spesi dalle società per il Covid-19 siano andati in fumo. Serviranno anche per il futuro”. Paolo Mosca allenatore attualmente libero: “A mio parere, stiamo vivendo una situazione davvero complicata. Siamo entrati in un tunnel dove non vediamo ancora la luce. Il virus colpisce tutti ed i ricoveri nei reparti di terapia intensiva sono in sensibile aumento. Trovo giusto che il calcio si sia fermato di nuovo. Per testimonianze dirette so che il virus ti toglie il respiro e la vita. C’è veramente da stare molto attenti e tenere alta l’attenzione ogni giorno. Mi hanno molto colpito le parole del direttore del giornale la Stampa Giannini di Torino, sulla sua vicenda ospedaliera. Se usciamo teniamo sempre sul viso la mascherina, mi raccomando. Per il bene di tutti si deve rinunciare a qualcosa, non bisogna andare avanti per puri motivi egoistici. Torneremo sui campi spero l’anno prossimo”.

Antonio Ferronato, mister del Pedemonte: “Con l’impennata dei contagi di queste ultime settimane qualche cosa andava fatto. Lo sport sembra che sia uno dei veicoli di trasmissione del virus a detta degli addetti ai lavori. Io sono dell’idea invece che per quello che riguarda per il calcio, osservandolo da più da vicino, non dico sia sicuro ma abbastanza monitorato e attenzionato con i protocolli che la Federazione ha imposto alle società le quali hanno speso denaro e risorse umane per rendere più sicuri possibili gli impianti sportivi con sanificazione degli spogliatoi, misura della temperatura prima di entrare nei campi e percorsi d’ingresso e di uscita obbligati. Ora che il calcio è fermo, non quello dei professionisti, torneremo a vedere nei parchi flotte di ragazzini che non sanno cosa fare. Di contro assembramenti sugli autobus e mezzi pubblici, cosa che non va bene. Sono deluso da tutto questo e mi auguro che presto torneremo a giocare dando un bel calcio a questo maledetto virus!”.

Nereo Gazzani nuovo tecnico dell’Academy PescantinaSettimo: “La cosa più assurda è che fino alla serie D si gioca mentre più in giù niente. Ci governa persone poco preparate che hanno molta confusione in testa, e aggiungo anche chi comanda il calcio. Sospendere adesso i campionati a mio parere non ha nessun senso. Se ci sono delle persone positive bisogna sospendere solo la partita e non tutto il campionato. Noi siamo l’ultima ruota del carro e il nostro pensiero non conta. Per me quello che stanno facendo nel calcio è tutto assurdo. Sono molto dispiaciuto per questo. Io amo il calcio a 360 gradi ed è davvero un peccato che si sia fermato tutto”. Peter Taccardi, allenatore del Le Torri Bertesina: “Per chi ama questo sport è sempre difficile dover accettare di non proseguire con i campionati. Una situazione complicata e strana per certi versi. Fare quest’anno i gironi a 18 squadre è stata una scelta azzardata. Queste società sono state eroiche e non so come hanno fatto a proseguire. Una stagione che secondo me è ormai compromessa, non penso che anche quest’anno si porterà alla sua conclusione. Colgo l’occasione per ringraziare la mia società per la fiducia nei mie confronti, non hanno mai fatto mancare nulla a me e ai nostri ragazzi che sono appassionati ed attaccati alla nostra maglia”.

Luca Righetti, mister del Peschiera: “No, i campionati dei dilettanti non dovevano essere fermati! A mio parere non è questo il problema dei contagi. E adesso i ragazzi cosa fanno? Stanno dove non possono vivere lo spirito di gruppo e le amicizie che nascono nel mondo del calcio. Sul campo sono all’aperto e possono praticare lo sport che regala benessere sia a livello fisico che psicologico. Specialmente i bambini sono penalizzati perchè pagano colpe non loro. Alle società continuano a far fare spese in grande quantità ed inutilmente. C’è poca serietà”. Gianni Canovo, mister del PescantinaSettimo: “Non sono assolutamente d’accordo, ci hanno fatto osservare dei rigidi protocolli e poi interrompono il calcio ed i campionati? No bisognava andare avanti. Il calcio muove tantissimi soldi e anche nel calcio dilettantistico ci sono sodalizi che investono. Hanno tolto ai bambini il calcio. Una situazione che non mi trova per niente d’accordo. Hanno fermato i campionati senza conoscere nulla del mondo dei dilettanti”.

Paolo Corghi, allenatore del Villafranca: “Non si doveva sospendere i campionati. Le società hanno speso molti soldi per osservare alla lettera i protocolli anti-Covid. Per loro ora sarà durissima andare avanti. La situazione per il calcio dei dilettanti è seria e preoccupante. Mia auguro che dopo il 24 novembre si possa ripartire normalmente, ma ho seri dubbi”. Jodi Ferrari, allenatore del Valgatara: “Non sono assolutamente d’accordo con la sospensione. Primo perchè non e il calcio che alza i contagi, secondo, ci stanno togliendo la libertà, terzo, ci sono ragazzi che con il calcio si mantengono economicamente e non vengono tutelati, quarto, le società che hanno investito chi le ripaga? Nel nostro mondo ci sono pareri contrastanti, ci sono presidenti contenti della sospensione, così non pagano i rimborsi spese ai giocatori e tecnici. Io dico solo che il calcio non è un problema ma può diventare questa situazione, perchè ora si riversano per strada tutti i giocatori dei vari campionati e anche tutti i ragazzini dei settori giovanili che non sanno che fare. Non trovo giusto togliere ad un bambino la possibilità di giocare a calcio, abbiamo, anzi hanno toccato il fondo!”

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it

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