E’ di una simpatia travolgente ed unica, il difensore classe 1996 Jacopo Rossi, che è in forza da 5 anni nella Virtus Verona guidata dal presidente-allenatore Gigi Fresco che milita nel girone B di serie C. Jacopo è un veronese doc e ama la città scaligera ed il suo territorio circostante, culla di emozioni e di bellezze. Vive nella tranquillità di BoscoChiesanuova ed ha sofferto, come tanti di noi, nel dover rimanere in casa per le direttive governative in piena emergenza Covid-19. Un fulmine a ciel sereno, non solo nella sua vita dei calciatori ma anche nella vita normale di ogni italiano. “E’ stata una mazzata tremenda – dice Jacopo -, il sopraggiungere di questo nemico subdolo e nascosto, con i suoi effetti di morte, si è fatto ben presto sentire. Ha colpito soprattutto i nostri nonni e nonne, non ci voleva proprio. Sta colpendo soprattutto chi ha meno difese immunitarie, dovute a qualche problema di salute già esistente. Un virus che, con il passare dei mesi, si è fatto conoscere in tutto il mondo, con tante persone ricoverate in fretta e furia nei reparti di rianimazione dove rimangono attaccate ad un respiratore che le tengono in vita”.
Una scelta giusta, ma sofferta, quella di trascorre alcuni mesi quasi agli arresti domiciliari. “Per proteggerci dalla pandemia – aggiunge Jacopo, non si poteva fare di meglio. Per noi giocatori, che siamo abituati a fare sport all’aria aperta, è stata durissima. I giorni non passavano più e ci siamo allenati a casa come potevamo facendo esercizi di stretching e di forza con i pesi”. Il campionato 2019-2020 di serie C si è fermato all’improvviso dopo 27 gare giocate. La Virtus Verona, che è inserita nel girone B, era dodicesima con 32 punti e stava cercando di entrare nell’orbita dei play-off. “Se ci penso non era impossibile centrare i play-off. Sambenedettese e Fermana ci precedono di un solo punto. Potevamo cogliere questo traguardo che all’inizio era inaspettato anche se il nostro ultimo periodo di risultati non positivi ce lo stava allontanando. Il gruppo è fortissimo e potevamo fare bene in campionato”. Il Vicenza di mister Mimmo Di Carlo, con 61 punti e 18 vittorie conquistate, guida il gruppone ma dietro le due inseguitrici Reggio Audace (55 punti) e Carpi (53) stavano forzando sui pedali per recuperare. “Sono tre squadre toste e ben equilibrate in ogni reparto. Tutte strutturate per poter provare a vincere il girone. Il Vicenza è però la più forte, ha giocatori di categoria superiore. Noi ci siamo battuti con ardore e puntiglio, senza aver nessun timore reverenziale contro tutte le nostre avversarie. Di questo ne sono orgoglioso”.
Fa la spola da BoscoChiesanuova a Grezzana dove la sua fidanzata sta aprendo un negozio di parrucchiera per donna. Jacopo spera di continuare a fare il calciatore professionista. Lui e la sua famiglia, che lo ha sempre seguito con amore, hanno fatto grandi sacrifici per arrivare in serie C. “Fare il calciatore a tempo pieno non mi pesa e mi diverte molto. Fare parte della grande famiglia della Virtus è veramente bello. Gigi Fresco è una persona super, è come fosse il mio secondo padre. E’ sempre presente nel cercare di risolvere i piccoli problemi di noi giocatori. Vorrei vivere di calcio ancora per molti anni. Mi alleno senza risparmio e con costanza. Peccato che l’odierna stagione 2019-20 sia da considerarsi virtualmente chiusa, aspettiamo questa settimana cosa la Lega dirà a riguardo. Io la notte dormo tranquillo e sogno di essere a luglio in campo a fare la nuova preparazione con la mia Virtus. Purtroppo di questi tempi il futuro del nostro calcio è difficilmente prevedibile”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it