Un finale di campionato da libro giallo, che nessuno si sarebbe mai aspettato. Il CoronaVirus, purtroppo, sta entrando a gamba tesa, sopratutto nella vita di tutti i giorni di noi cittadini, ma anche nei nostri campionati dilettantistici di calcio. Abbiamo voluto, noi della Redazione, farà una piccola inchiesta proponendo il seguente quesito agli appassionati allenatori della nostra provincia. Queste le loro risposte. La Figc del Veneto ha deciso di sospendere, in via precauzionale, tutti i campionati dilettantistici, mister che ne pensi? In che maniera si recupererà la stagione in corso?
Ivo Castellani, allenatore PSG Concordia: “Ci sono scadenze da rispettare in Federazione, più passano le settimane e più aumentano le difficoltà per poter recuperare tutte le gare di campionato. Non si vede la fine del problema a questo Virus, se la situazione sanitaria dovesse migliorare, come mi auguro, saremmo costretti a giocare, noi dilettanti, anche il mercoledì, magari alle ore 14.30, visto la carenza di campi di calcio con impianto di illuminazione omologato. Se la situazione invece dovesse peggiorare, non so proprio come la Federazione gestirà il finale di campionato”. Gianfranco Brendolan, allenatore ex Pro Sambo attualmente libero: “Personalmente avrei fatto giocare tutte le gare a porte chiuse, senza il pubblico. A mio parere, avrebbe limitato i contagi. Bastava misurare da un medico la temperatura alle persone presenti prima delle partite, addetti ai lavori e giocatori, con lo strumento a contatto della fronte, e saremmo stati a posto. Io non avrei fermato i campionati, ma ribadisco giocare a porte chiuse, sarebbe stata la soluzione ideale”.
Paolo Mosca, allenatore libero: “Sospendere non solo i campionati di calcio, ma anche quelli di pallavolo e rugby e via dicendo, a mio giudizio è stato senza dubbio giusto. Non si poteva fare altrimenti. Spero che il CoronaVirus venga sconfitto al più presto. Ne abbiamo tutti bisogno. Non scherziamo, l’epidemia del Corona Virus è un fatto molto serio e da non sottovalutare. Dobbiamo fronteggiare questa situazione usando tutte le misure igieniche necessarie consigliate dai medici esperti in materia. Non capire questo e giocare a pallone è sicuramente deleterio”. Claudio Sganzerla, allenatore libero: “Francamente non so, a questo punto, se i campionati riprenderanno. E’ una domanda che tutti dobbiamo porci perchè questa situazione non promette nulla di buono. Come sta andando avanti il Corona Virus è un guaio per la salute. Il calcio se lo mettiamo in questo periodo da parte non fa nulla! Dobbiamo affrontare, oltre a questo Virus, altri problemi più seri dovuti al lavoro precario ed alla crisi economica. E’ un discorso molto più ampio. Aspettiamo gli eventi e vediamo come andrà a finire”.
Devis Padovani, allenatore Alba Borgo Roma: “E’ una situazione strana, ma se le istituzioni hanno deciso in questa maniera dobbiamo tutti adeguarci. Di fronte alla salute non si scherza. Non possiamo nemmeno allenarci. Stiamo dando ai nostri giocatori un programma di allenamento personalizzato da fare da soli nei parchi pubblici”. Vasco Guerra, allenatore San Zeno: “Davanti a questa situazione seria, a mio modesto parere, non ha senso continuare a giocare. La salute viene prima di ogni altra cosa!”. Jodi Ferrari, allenatore del Valgatara: “Rinviare i campionati a data da stabilire per noi mister è durissima. Motivare i ragazzi non è stato facile, adesso diventa ancora più complicato. Non so che dire. Non si gioca con la salute ragazzi! Stiamo alla finestra e aspettiamo le decisioni delle autorità competenti. A mio parere la situazione non va a migliorare ma a peggiorare. Stop a Marzo ai campionati ma non escluso che lo si faccia anche ad Aprile”.
Michael De Santis, allenatore Raldon: “Prendiamo atto delle decisioni di chi governa il nostro calcio dilettantistico e ci fermiamo. Siamo stati colpiti da una tempesta incredibile che nessuno si aspettava. Non è facile non giocare per noi mister e per i nostri ragazzi, ma la salute è un bene prezioso da custodire gelosamente”. Massimiliano Signoretto, allenatore dell’Intrepida: “Per quanto riguarda la sospensione dei nostri campionati io lo trovo giustissima. Non si poteva fare altrimenti, il calcio, rispetto alla salute, passa in secondo piano. Certo che adesso, se si riprenderà, ci saranno problemi per recuperare le partite. Staremo a vedere. Siamo arrivati ad un rischio di contagio direi molto elevato, meno contatti fisici ci sono e meglio è. Dobbiamo combattere senza esclusione di colpi contro questo Virus, sperando di uscirne al più presto. Non so se si chiuderanno i campionati, più passa il tempo e più la vedo durissima”. Marco Martini, allenatore del Malcesine: “La vera emergenza, a mio avviso, non è fermare i campionati o sospenderli, ma uscire da questo terribile CoronaVirus. Il calcio va messo in secondo piano. Prima la salute e poi avremo modo di recuperare le gare dei campionati”.
Luca Mancini, allenatore della Montebaldina Consolini: “Questa lunga sosta può portare, a mio giudizio, dei sostanziali cambiamenti nei risultati finali. Per quanto riguarda le partite da recuperare, penso che il modello del Trentino, che utilizza lunghe pause invernali, sia interessante. Può venire utile anche per il nostro calcio veronese, magari alternando turni serali un mercoledì si ed uno no”. Gianni Canovo, allenatore PescantinaSettimo: “La scelta di fermare i campionati la trovo corretta e responsabile. Dobbiamo rispettare le regole senza tentare di aggirarle all’italiana, come sta facendo qualche società con metodi empirici. L’unica cosa che tramite la mia società chiederò alla ripresa dei campionati sarà quella di avere dieci giorni per poterci allenare”.
Filippo Damini, San Martino Speme: “Deve partire tutto dall’alto! Ma c’è un ipocrisia culturale allucinante. Chiudiamo tutto ma poi, parlo della mia squadra, non veniamo ad allenarci per fare una cosa sana per poi trovarsi nei bar e stare tutti assieme, facendo assembramento in un posto chiuso. Cosa che i medici non consigliano assolutamente. Se uno si trova nei bar e in locali chiusi, in questo periodo, è la peggior situazione contro sto CoronaVirus. E’ un ipocrisia nostra, tipicamente italiana. E’ una cosa che fa molto discutere. Poi, se bloccano i campionati per un anno, amen! Ci può stare in questo contesto. Se serve si sta chiusi in casa! Ma quanti lo fanno? Non molti, perchè non c’è mai il rispetto delle regole tra le persone. Per esempio, metto in strada cartelli di non superare i 50 all’ora, ma quanti vanno invece ai 100 all’ora fregandosene”. Peter Taccardi, allenatore ex Sitland Rivereel: “Il paese sta vivendo un periodo particolare e non va sottovalutato. Il calcio viene in secondo piano. Manca a tutti noi fare calcio ma dobbiamo guardare in faccia alla realtà. Necessita comprendere l’aspetto essenziale della nostra esistenza. Questo periodo di stop forzato servirà a tutti per tornare con i piedi per terra. La vita è una sola ed è molto preziosa! Quando si ripartirà, se succederà, lo si farà con un clima diverso, e per assurdo potrà rivelarsi un bene per tutti, noi dilettanti”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it