Ma il gioco del calcio è cambiato rispetto a dieci anni fa? Lo abbiamo chiesto a quattro allenatori: Filippo Damini, Luca Mancini, Simone Boron e Gianni Pierno. Qualcuno di voi, addetti ai lavori o semplici simpatizzanti e tifosi delle nostre squadre dilettantistiche veronesi, si è mai chiesto se il calcio di oggi è cambiato rispetto al passato? Noi della redazione di pianeta-calcio abbiamo voluto andare più a fondo sul problema, rivolgendo una domanda sull’argomento ad alcuni mister dei nostri dilettanti. Mister, a suo parere, come è cambiato il gioco del calcio negli ultimi anni?
“Se devo esprimere il mio sincero parere – dice il mister del San Martino Speme di Eccellenza Filippo Damini -, devo dire che sicuramente è cambiato qualcosa. Direi sopratutto in qualità. Prima, quando giocavo io, gli attributi tecnici erano più evidenziati, adesso il livello tecnico si è un attimino abbassato, ma non certo la grinta che i giocatori mettono in campo. Prima la palla si toccava in partita molto di più, adesso le tematiche del gioco sono cambiate. Ma mi sembra normale perchè il calcio si evolve. Però vorrei sottolineare l’attuale velocità di esecuzione e la fisicità, che sono aumentate decisamente rispetto ai miei tempi”.
“Direi che non sono la persona più adatta per dire se il calcio è cambiato – dice mister Luca Mancini della Montebaldina Consolini di Prima categoria – nell’ultimo decennio, ma, a mio parere, resta il gioco più bello e divertente del mondo. Intenso e coinvolgente e colmo di passione. I metodi di allenamento progrediscono con il passare del tempo e la tecnica va di pari passo. Una volta eravamo stupiti del magico calcio creato dalla Nazionale orange dei tulipani d’Olanda con l’estro in attacco di John Cruiff al centro dell’attacco, adesso rimpiangiamo il gioco del “Barca” del 2015, quando i catalani vinsero nella stessa stagione la Coppa Nazionale, la Champions League ed il campionato spagnolo. Roba di un’altro pianeta! Per rubare un termine molto caro alla vostra testata”.
“A mio parere, in questi ultimi anni il calcio è cambiato tanto – sostiene mister Simone Boron, che vive oggi a Pordenone, e che è stato protagonista della cavalcata con i biancorossi dell’Oppeano del presidente Leonida Zorzan -. I ritmi adesso sono serrati e forse in campo si è obbligati, visto le dinamiche, a ragionare meno rispetto a quando giocavo io da centrocampista di raccordo ed offensivo. Dieci anni fa, a mio parere, il calcio era diretto anche nei dilettanti da presidenti con buone forze economiche da mettere sul piatto, adesso gli sponsor sono sempre meno e si deve fare di necessità virtù, portando in prima squadra, chi li ha, talenti provenienti dal proprio settore giovanile. Un fattore positivo che esalta i veri valori dei campionati dilettantistici: tanta sostanza e generosità, per far prevalere, non le prime donne, ma lo spirito di squadra, che se è ben amalgamato e rodato può ancora fare la differenza”.
“Il calcio, a mio parere, in questi ultimi dieci anni è molto cambiato – assicura mister Gianni Pierno, che ora guida il Casteldazzano in Seconda categoria -. E’ cambiato anche nei comportamenti di chi va in campo, c’è stata un evoluzione che ad alcuni può sembrare negativa e ad altri positiva. E’ cambiata la velocità e l’intensità di manovra del gioco espresso in campo, i nostri giocatori sono forse un tantino più preparati e tecnici nei fondamentali. Ma, ahimè, altri gesti sono andati via via scomparendo rispetto ad un decennio fa: metto in prima fila l’uso e l’esecuzione del dribbling, l’uno contro uno che oggi pochi calciatori sanno fare con efficacia. Oggi non c’è molta fantasia e tutto è schematizzato. Invece, psicologicamente, sono cambiate le dinamiche all’interno di un gruppo. Le gerarchie non sono più tanto delineate e il rispetto per i più “vecchi” è molto meno. Non sono più tenuti in primo piano e a volte questo crea qualche malumore nello spogliatoio e il fatto di per se è destabilizzante. Adesso tutti, o quasi tutti, siamo a casa e ci manca molto il calcio. Cambiato o non cambiato oggi come oggi poco importa. Personalmente non vedo l’ora che si riprenda ad allenarsi ed a preparare la partita di campionato della domenica. Il Covid-19 fa malissimo a tutti quanti ma supereremo anche questo!”
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it