Un cammino tra alti e bassi, quello della compagine del presidente Silvano Caliari che si aspetta un 2022 denso di successi sportivi. In 13 gare giocate il Valgatara di mister Jodi Ferrari ha raccolto 18 punti e naviga a centro classifica nel girone “A” di Eccellenza quest’anno a 14 squadre. Parlando di questa prima parte di stagione che ha chiuso il 2021 calcistico dei blaugrana mister Jodi Ferrari ci dice: “Vorrei partire a fare la disanima da quando abbiamo giocato in primavera la ripresa dei campionati di Eccellenza in un girone a 9 squadre e da quando sul terreno della padovana Arcella, all’ultima giornata, per una manciata di minuti, eravamo promossi in serie D. E’ stata comunque un emozione incredibile che ancor oggi quando ci penso mi fa venire i brividi. Siamo ripartiti poi a settembre fiduciosi con un nuovo campionato di Eccellenza a 14 squadre e finora, più o meno, e tra alti e bassi, ci siamo fatti valere. Purtroppo abbiamo pagato qualche infortunio di troppo ma la squadra ha quasi sempre risposto alle aspettative e siamo certi che possiamo alzare l’asticella in questo 2022, sperando che migliori la situazione dei contagi da Covid-19”.
Ora il campionato è stato di nuovo sospeso per i tanti casi di persone positive, secondo te era necessario farlo? “Stiamo vivendo due anni mai visti prima, l’arrivo del Covid-19 ha condizionato la vita delle persone in tutta la nostra bella Italia e nel mondo. Stiamo pian piano imparando a convivere con il virus ma non è facile. In qualche maniera dobbiamo abituarci ma difronte all’aumentare dei contagiati è stato giusto fermarsi anche se mi auguro di riprendere regolarmente a fine gennaio con il campionato”. Ma quali sono i valori umani e calcistici che predichi da allenatore nel nostro pianeta dilettanti? “Sicuramente il rapporto con i miei giocatori, la credibilità e sincerità che ho sempre trasmesso a loro, valori fondamentali nella vita e anche da allenatore. La lealtà viene prima di tutto anche nella vita, nella stagione sportiva devi trovare in fretta la giusta amalgama e gli equilibri giusti, cosa che non è assolutamente facile. Per allenare devi sentirtelo dentro, diventare un leader non è semplice, credetemi.
Che cosa ti ha lasciato, nel bene e nel male, questa terribile pandemia che stiamo vivendo? “Mi ha lasciato tante cose, di positivo c’è che ho avuto maggior tempo per veder crescere mia figlia, prima non era del tutto possibile stare più tempo con la mia famiglia. Tutto il resto è stato negativo: non aver potuto vivere una piena vita sociale, non aver potuto allenarsi con assiduità e nella maniera migliore. Vivere un calcio spezzettato e poco divertente per una persona come me appassionata di calcio fino al midollo”. Sei convinto che bisogna andare avanti e concludere la stagione o si deve cancellarla ancora una volta? “L’imperativo è concludere il campionato, non ci devono essere scuse. Non si può buttare quanto ti buono stiamo facendo, forse faranno slittare di qualche mese la fine del torneo ma dobbiamo assolutamente portarlo a termine. Con la terza vaccinazione dovremmo essere a posto, i giocatori no vax sono pochissimi”. Qual è stato il giocatore che hai allenato che ti ha dato di più con la sua personalità in campo e fuori? “E’ il quinto anno che alleno in Eccellenza e devo dire che Dario Biasi (ora al Vigasio), un grande ex professionista di serie A e B, mi ha regalato preziosi consigli. Si è dimostrato, oltre che un nostro buon giocatore, anche una grande persona”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it