Predica un calcio arioso e intenso, il mister veronese della Virtus Cornedo Davide Zenorini. La sua squadra si trova attualmente al decimo posto del girone “A” di Eccellenza a quota 35 punti alla pari dei rivali del Mestrino Rubano che è guidato da qualche settimana dall’ex professionista di Sampdoria e Inter, Antonio Paganin. Nella sua testa ha in mente un gioco pratico è finalizzato al gol. Copertura di ogni spazio in campo per scardinare le maglie difensive della retroguardia avversaria con verticalizzazioni orizzontali e con dei cross per i suoi attaccanti. Con l’arrivo dell’estroso attaccante Alberto Fiumicetti (ex Pescantina e Caldiero), che detta ogni manovra e finalizza al meglio sotto rete, la brigata gialloblù vicentina è salita di grado, gioca con più qualità ed è sempre pronta ad accelerazioni improvvise. “Amo avere una squadra reattiva, dove ogni giocatore aiuta il compagno nella manovra corale. I miei giocatori – dice mister – devono avere abilità nel far circolare la palla e nel possesso palla, giocando con la giusta aggressività”. L’importante dunque non è proiettarsi in massa all’attacco, rischiando le ripartenze avversarie, ma sfruttare gli spazi e le qualità dei singoli per risolvere la partita. “Giocare in Eccellenza, per un giocatore giovane è sempre speciale, può essere per lui il trampolino di lancio per sognare ed arrivare un domani in una categoria superiore. Serve però umiltà, tanto cuore e grande corsa, giocare con serenità, senza troppi pensieri, con la mente sgombra. Fondamentali semplici e pungenti per mettere in difficoltà l’organizzazione di gioco della squadra che stai affrontando”.
Zenorini, che vive in centro a Vicenza, sostiene che a Verona si respira un’altra aria: “A Verona c’è un altro passo e voglia di fare, grande intraprendenza e idee nuove. Dal punto di vista sportivo avere tre realtà nei massimi campionati nazionali è davvero tanta roba. Parlo dell’Hellas Verona in serie A, della squadra di pallavolo e quella della pallacanestro”. E’ laureato in Scenografia e i suoi genitori sono di Pescantina. Dopo diverse annate passate nel settore giovanile del Lane Rossi Vicenza e poi in prima squadra come vice allenatore, decide di avventurarsi come primo allenatore allo Schio portandolo dalla Promozione fino in Eccellenza, per poi arrivare a Cornedo. Da giovane ha anche giocato nelle giovanili di Padova e Inter prima che una serie di sfortunate coincidenze e seri infortuni chiudessero prematuramente la sua avventura come talentuoso centrocampista. Coltiva amicizie importanti tra gli allenatori professionisti come De Zerbi e Farioli. E’ stato anche molto vicino ad essere il secondo di mister Montella nella sua avventura in Turchia all’Adane, città distrutta dal terremoto. “A mio giudizio un allenatore, in qualsiasi categoria alleni, deve essere essere sempre aggiornato ed evolversi. Aggiornarsi di continuo è fondamentale per restare al passo con i tempi. Con De Zerbi e Farioli ci sentiamo e ci scambiamo esercitazioni tecniche”.
Chi vincerà il vostro girone di Eccellenza? “Se dovessi scommettere cento euro – dice Davide Zenorini – li punterei sulla ruota della Clivense, mentre ne scommetterei cinquanta sull’Ambrosiana. Non mi dispiacciono neppure il Bassano, l’Unione La Rocca Altavilla e l’Academy Plateola. Per salire di categoria servirà dimostrare personalità, serietà, mentalità e soprattutto costanza nei risultati e nelle prestazioni”. Che qualità deve avere un buon allenatore? “Autorevolezza, credibilità, competenza ed onesta, ma anche saper infondere certezze alla squadra che alleni. Negli allenamenti bisogna cambiare spesso gli esercizi per non annoiare i ragazzi e per far crescere il loro livello tecnico e tattico”. Cosa manca all’ Eccellenza per spiccare il volo? “Senza dubbio la qualità del manto erboso dei nostri campi. Noi del Cornedo ci alleniamo su un terreno in sintetico di ultima generazione e quando la domenica andiamo a giocare in altri campi più scadenti per noi diventa più difficile produrre il nostro gioco”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it