Fa sempre piacere stringere la mano e scambiare quattro chiacchiere con l’ex giocatore di Inter , Sampdoria ed Hellas Verona Antonio Paganin, ora allenatore della Godigese che milita in Eccellenza e incontrato a Marano di Valpolicella in occasione dell’incontro col Valgatara. Ad Antonio, che vive con la famiglia a Vicenza ed ha 53 anni, abbiamo posto alcune domande. Mister, la sua Godigese, fanalino di coda del girone A di Eccellenza con 9 punti, può risalire la china? “Non ti nascondo che quest’anno stiamo pagando dazio. Siamo approdati in questa categoria l’anno scorso vincendo i play-off di Promozione con forte entusiasmo e disponendo di una buona squadra. Adesso però, in Eccellenza, la musica è davvero cambiata. Troviamo la domenica in campo squadre più titolate e più cattive di noi, agonisticamente parlando. Il gruppo è formato da giovani che non hanno un grandissimo bagaglio di esperienza, tuttavia il divario di punti dalle altre è ancora poco considerevole. Sono fiducioso per carattere e confido nella voglia di rialzarsi dei miei ragazzi. Dobbiamo essere uniti più che mai nel girone di ritorno per rialzare la testa con caparbietà”.
Domenica prossima avete un’altra trasferta difficile in casa del rinnovato Castelbaldo Masi, squadra che nel mercato di riparazione di dicembre ha cambiato ancora una volta la struttura della squadra, andrete da loro a fare le barricate? “Neanche per sogno! Noi faremo la nostra gara e spero la più intensa possibile. Loro sono una corazzata con 28 punti in classifica e già 8 vittorie in tasca, noi ne abbiamo solo 9 frutto di 2 vittorie e 3 pareggi. Il divario è considerevole ma c’è l’ha metteremo tutta per ben figurare”. E’ cambiato il calcio da oggi a quando negli anni 80-90 facevi il professionista? “Direi in generale di no. Oggi sono entrate prepotentemente con i loro soldini le televisioni ma se sei bravo e credi in te puoi sempre restare a galla. Bisogna fare duri sacrifici e vita regolare rivolta a non scombussolare il tuo lavoro di giocatore. Mi diverto a vedere adesso le partite in tv ma ho sempre negli occhi, quando da difensore, ho affrontato gente come Gullit, Van Basten, Careca ed altri. Ho giocato 109 partite con la divisa dell’Inter e ne vado fiero. Ma ho vestito pure le maglie di Bologna, Sampdoria, Udinese, Atalanta ed Hellas Verona, concludendo la mia carriera da calciatore a Torri Quartesolo e Montecchio Maggiore. Poi è iniziata la mia carriera da mister tra Longare, Bassano, Giorgione, Campodarsego e Godigese”.
Facendo un bilancio della tua carriera, come è stata? “Direi più che soddisfacente, in tutti i sensi. Ho fatto la mia parte, mi sono divertito ed ho anche giocato assieme a mio fratello Massimo nell’Inter. Ho fatto esperienza ed ho conosciuto tanti calciatori e alcuni di loro li sento ancora oggi e sono diventati miei amici”. Cosa diciamo ai giovani di oggi? “Che senza sacrifici non si va da nessuna parte. A volte i sogni possono diventare realtà, come è successo a me!”
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it