mercoledì, 5 Febbraio 2025
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Il punto sul girone “A” di Eccellenza: 16^ giornata

Un Real Brunazzi (Valpolicella) spinge sempre più in giù l'Oppeano. Villafranca secondo a -7 dall'Unione La Rocca Altavilla, il Mozzecane morsica due volte il Montorio.

L’anno nuovo porta un Valpolicella fresco, sgargiante, sapido: l’ex F.C. Valagatara non poteva offrire miglior regalo di compleanno al proprio mister Andrea Matteoni, classe 1966 (nato il 5 gennaio), figlio dell’indimenticato e silenzioso talent scout dell’Hellas Verona, l’umilissimo Rino (che ci confidò, qualche anno fa, che non vide l’ora che terminasse il suo matrimonio, per correre a vedere in tivù una gara di Coppa dei Campioni, tanto era innamorato del “fubàl”!). In riva al Piganzo, in località Le Fratte, l’A.C. Oppeano di mister Andrea Corrent manda in porta Giacomo Rossi, classe 1995, lasciando in panca “Ibra” Afyf”, di ritorno da pochi giorni dalla sua splendida Marrakesh. Ma, sul gol-capolavoro segnato al 59° minuto da “Fedez” Emilio “Eliseo” Brunazzi, nato il 2 ottobre 1987, una sola cosa avrebbe potuto fare: scattare una foto con una digitale a quella sfera scagliata con decisione e tanta rabbia da una ventina di metri di distanza e che ha letteralmente polverizzato le ragnatele annidatesi nel sette, alla sua destra. Un frame, un frammento di pellicola da cineteca del nostro calcio dilettantistico, dopo il gol alla Van Basten regalatoci un mesetto fa dall’ex Alba Borgo Roma, il rumeno Emanuele Chiriac, classe 2004, estraendo – il giovane talento isolarizzano – dal proprio repertorio il cosiddetto gol in magnifica rovesciata. Il Piganzo, si vede, che con il suo continuo gorgoglìo esalta i bomber e conferma la grande umiltà di chi potrebbe già godersi la pensione calcistica, ma, che invece, rinasce come un’araba fenice.

Stesso discorso vale per l’umilissimo campione della Rappresentativa del Veneto, l’italo-argentino Franco Ballarini, classe 1986: quella volta là fu addirittura premiato dall’allora presidente della Champion’s League, un certo Michel Platinì, “le Roi”. Presente, sugli spalti, un altro Michel, l’odontoiatra-calciatore dell’Isola Rizza; anche se non fa di cognome Platinì, bensì Visentini, da buon ex oppeanese non ha perduto un secondo della sfida, centellinandosela, goccio dopo goccio, come si usa fare con del pregiato e ben invecchiato Whisky. A preconizzare il colpaccio dei valpolicellesi del sorridente vice presidente Marco Ferrari (il calcio con lui – potente commerciante di frutta e verdura – non è mai alla frutta!) ci si è messo anche un giovane quanto scattante ed impaurito leprotto – ce ne sono molti in questo lembo di terra! Chiedetelo a chi, ogni tanto e per passione, li va a cacciare, ossia la punta isolarizzana (ora in forza a quel Cherubine, che dispone di un impianto da sogni!), il cuoco e bomber Andrea Pesarìn, classe 1991) – visto percorrere alla Pietro Mennea e tra lo stupore dei molti accorsi all’impianto sportivo il lungo linea, quello che scorre a fianco della tribuna. No, non è l’effetto dei vapori del poco alcolico brulè sorseggiato a fine del primo tempo, guai! Ma, solamente pura annotazione di cronaca. L’Oppeano non ha assolutamente giocato male: è che fatica ad avere un traduttore finale in fase di materializzazione del buon gioco (Luca Marastoni danza e piroetta a meraviglia, ma deve farlo a testa alta! Non male, eh, il classe 2005, Mattia Antolini, già visto in Coppa Italia, e con sulle spalle un numero troppo pesante, delicato, quello dei grandi campioni: il 10). La punta 2001 angiarese Jacopo Pasquali avrebbe bisogno di maggior spazio, visto che i gol li sa firmare ed anche servire. Dei valpolicellesi ci è piaciuto il numero 6 Marco Berardo, classe 2004, ottimo nel rilanciare la manovra dei suoi compagni di scuderia ed anche a proporsi.

A fine gara, serpeggia la giustificata preoccupazione degli oppeanesi, sempre all’ultima più bollente poltrona, a 14 doghe, e a -3, ora, da un quartetto formato da Ambrosiana, Pozzonovo, Chiampo e Porto Viro. I polesani, però, indossano l’asterisco della gara non giocata ieri in quel di Albignasego di Padova con i locali impegnati oggi nella finalissima della Coppa Italia regionale contro il Sandonà. La Befana si porta via il magic moment del Montorio della gestione-Stefano Menini: ieri a far barba e capelli – 2 a 1 – ai bianco-nero-verdi ci ha pensato il Mozzecane, all’ombra del bocciodromo, caparbiamente reattivo al ko inizialmente inferto dal numero 11 Alessandro Pimazzoni, classe 2004, ed affidando l’impresa della rimonta e sorpasso ai precisi “arcieri” rosso-blu Pietro Cordioli (2004) e al 1997 Alessandro Zuìn. L’ex serie A, “il Raul di Pradelle”, al secolo Andrea Nalini, classe 1990, ha giocato solo spiccioli di partita, ma mister Mario Colantoni lo aspetta per il falò della Befana. Così come il Salvatore ha ricevuto nel rigore della grotta l’arrivo dei tre Re Magi, Gasparre, Melchiorre e Baldassarre. Ma, per l’amor di Dio, non stiamo scherzando con i santi, nemmeno proveremo a farlo con i fanti!!! Che a Villafranca, questi fanti vittoriosi, si chiamano Hicham Arma, classe 1996, ed Edoardo Stanghellini (1997), nel 2 a 1, ottenuto in riva al Tione a spese dei giallo-blu dello Schio, guidato da Denny Rezzadore (al 93° minuto il gol-consolazione confezionato dal giallo-rosso scledense, il nato il 29-12-1995, Massimiliano Giusti da Teolo vicentino: notare i suoi baffetti alla Zorro!).

Non perde…la testa della classifica – il rapporto è ancora in largo favore per i capofila alto-valligiani: 38 a 31 – l’Unione La Rocca Altavilla di quel simpaticone di mister Paolo “Borsalino” (il cappello “made in Italy” -Piemonte – che indossava l’indimenticato attore americano Humphrey Bogart, con soprabito a collo rialzato e con la sigaretta che penzolava dall’angolo del labbro sinistro) Beggio, il quale gestisce, assieme alla sorella, una boutique d’alta moda nel Vicentino, nonostante a Longare, in casa del Castegnero di mister Sambugaro, si è visto rimontare il gol inizialmente realizzato dal classe 2003 Gianluca Zanini; e, questo, grazie al n.10 locale Patrick Cappelletto (1997). Rosso per il bomber longarese Paolo Camparmò, classe 1989. L’Arcella resta al terzo posto a 29 punti, in quanto sconfitto – 1 a 3 – da uno spavaldo Mestrino United di Padova andato in doppio vantaggio con le reti di Davide Scremin e Marco Rocco in chiusura di tempo, al 34° della ripresa l’Arcella accorcia le distanze con Jean Alisson Vidor e al 89° minuto chiude i giochi Matteo Rampazzo che realizza il terzo gol ospite dei ragazzi di mister Massimo Bertan. Dietro all’Arcella di mister, l’ex A.C. Sambonifacese Claudio Ottoni, la patavina Limena di trainer Alberto Boscaro, ora a 24 carati, frutto anche del 2 a 0 con cui ha impallinato l’altrettanto padovana Pozzonovo del collega della panca, Massimiliano Sabbadìn, grazie ai gol nel finale di gara di Shaban Gashi e Gianluca Niselli. Finisce invece 2 a 2 fra l’Ambrosiana di mister Jodi Ferrari e i giallo-verdi vicentini del Chiampo di mister Massimo Bernardi passati in vantaggio poco dopo la mezz’ora con Stefan Miloradovic, al 37° pareggio rossonero su autogol, al 54° ospiti ancora avanti con Umberto Lovato e pochi minuti dopo arriva il definitivo pareggio rossonero con l’ex Gargagnago Riccardo Sospetti.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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