sabato, 4 Gennaio 2025

Oggi

Alessandro Gnesato (Belfiorese): “Siamo la sorpresa e vogliamo riconfermarci anche nel ritorno!”

E, chi osa a Belfiore d’Adige ora parlare di traguardo-salvezza? I bianco-celesti di mister Nicola Lonzar si confermano squadra-sorpresa di questo girone di andata del girone “A” di Eccellenza veneta. Lo certifica il 4° posto assoluto, a quota 22 punti, 4 in meno del Vigasio, 10 rispetto al Montecchio Maggiore, 17 rispetto al supersonico Villafranca. Uno dei baldi giovani che incardinano questo piccolo “miracolo Belfiorese” è Alessandro Gnesato, nel cui sangue o, se preferire, DNA, scorre buon calcio: il nonno, il mitico Carlino Facchin, classe 1947, ancora oggi sul ponte del comando con i galloni di diggì della nobile decaduta Lonigo, è stato una valorosa “bandiera” della vecchia A.C. Sambonifacese, il padre Alberto è un apprezzato commercialista e da giocatore, dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili dell’Hellas Verona fino a sfiorare il debutto nei professionisti, ha militato nel Bolzano nel campionato Interregionale per poi giocare in diversi club dilettantistici veronesi, vedi Villafranca, Soave e Cavalponica. “Il segreto della Belfiorese” spiega Alessandro, tifoso del Milan, con idolo l’ex asso e centrocampista d’attacco della Nazionale berica e del Barça, Andres Iniesta, “è il clima familiare che respiri, tipico di una famiglia appassionata di calcio, e il giusto mix che il mister (Lonzar) è riuscito a creare tra noi giovani e i cosiddetti “senatori”. Il 4° posto raggiunto rappresenta lo slancio di tanti noi giovani unito all’esperienza dei più grandi, e l’idea di gioco è vincente e convincente”.

Guai ora – immaginiamo – parlare di obiettivo-salvezza come primario traguardo, o no? “Sì, dopo averle viste tutte le concorrenti, ora parlare di salvezza come primario traguardo sembra un pochino assurdo: dico che ci sono tutte le premesse per fare un girone di ritorno di grandi soddisfazioni”. Qual è la squadra che, secondo te, ha sviluppato il miglior calcio nel vostro girone? “Il Montecchio Maggiore: ha un’idea di gioco che tutti i suoi tesserati sono capaci di interpretare alla grande, e poi, sotto rete, i bianco-rossi vicentini sbagliano poco”. Che tipo di giocatore sei, prova a descriverti. “Sono un esterno di centrocampo, dipende ovviamente dal modulo che si interpreta di domenica in domenica e a seconda dell’avversario che ti capita alla domenica, però, gioco sempre in avanti, facendo anche il trequartista. Il colpo di testa non è il mio forte, anche se due dei tre gol fino ad ora realizzati li ho siglati con uno stacco aereo.

Ed ancora: “A differenza di mio nonno Carlino, che non era un gigante, io misuro 184 centimetri di altezza per 74 chilogrammi, sono mancino, vivo per il calcio, al punto che al sabato sera faccio quasi mai serata. Anche perché, da buon scaramantico, mi è servito da lezione quello che mi è successo alcuni anni fa, quando dopo aver fatto bisboccia alla festa di compleanno di mio fratello maggiore, ebbene, alla domenica – giocavo allora nel Lonigo, in Seconda categoria – ho riportato un doloroso infortunio – ginocchio contro ginocchio – contro un avversario leoniceno. Da quella volta, mi sono detto, basta sabati sera da sballo, ma ritiri abbastanza castigati, quasi da vero professionista”.

Dove ti piacerebbe arrivare calcisticamente ? “Intanto, penso alla laurea in Scienze Motorie – sono iscritto al 2° anno qui a Verona -: poi ci metterei subito la firma poter giocare dove indossi la maglietta con su scritto il tuo cognome!” Alessandro, classe 2001 (è nato il 29 di aprile), è partito calcisticamente nelle giovanili dell’A.C. Sambonifacese (fino ai Giovanissimi Sperimentali), poi, subito Juniores d’Elite del Lonigo con i nati nel 1999, ed esordio in Prima squadra con i leoniceni a solo 17 anni. “Mi aveva chiamato l’Arzignano” ricorda Alessandro “ma, io ho preferito subito cimentarmi con la categoria, rifiutando un anno-due ancora nelle giovanili dei vicentini. L’anno dopo, balzo in Promozione, nell’Isola RizzaRoverchiara, per passare a dicembre al Castelbaldo Masi, in Eccellenza. Due campionati, questi ultimi, purtroppo non portati a termine a causa del Covid-19. Adesso, speriamo proprio di andare fino in fondo, perché un altro stop sarebbe davvero un dramma per il nostro calcio dilettantistico!”

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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